Val Sesia

Rifugio Ferioli m.2264

 
 Gita effettuata in data: 26-Agosto/01-Settembre                                                    

 Partenza da: Rima S. Giuseppe m.1411
 Dislivello totale : m.913
 Difficoltà : E
 Effettivo cammino h: 5,30 A/R

Come arrivarci:
Percorrere la A 26, fino al casello di Romagnano/Ghemme, quindi SS299 per Alagna; arrivati a Balmuccia, si abbandona la statale, si piega a destra e si risale la strada provinciale della Val Sermenza arrivando dopo 10 Km. a Rimasco. A ridosso della chiesa parrocchiale troviamo il bivio per Rima sulla sinistra, si percorrono altri 7,5 Km. e si arriva all’ingresso del paese dove si parcheggia l’auto nelle apposite aree di sosta sopraelevate.

Anche quest’anno è giunto il momento di salire al Rifugio Ferioli per onorare il nostro oramai annuale turno di gestione. Con questo sono ben 29 gli anni che ci vedono presenti come “ Escursionando” per onorare l’impegno assunto a suo tempo. Anche questo anno non potrò far parte dello staff di gestione, per cui, il mio socio Claudio, si fa carico di adempiere all’impegno preso, potrà comunque contare sul valido aiuto di Daniela, e Giovanni che lo assisteranno nella gestione di questa lunga settimana che chiude il mese di Agosto. Come già accaduto altre volte, sul finire di Agosto, si assiste al cambiamento climatico che segna la fine dell’estate e anche quest’anno, dopo un lungo periodo di gran caldo, è previsto il verificarsi del “ ribaltone meteo ″; una massa d’aria fredda prenderà gradualmente piede sulla nostra Penisola fino a portare un drastico cambiamento termico, da temperature sopra la norma passeremo a temperature al di sotto, e con valori bassi soprattutto lungo l’Arco Alpino. La cosiddetta “ bolla africana ″ che ha caratterizzato questa lunga estate, verrà erosa da invadenti correnti nordatlantiche più fresche. Questo è ciò che si apprende dalle previsioni meteo seguite attentamente nei giorni precedenti la partenza. Purtroppo tutto verrà confermato nei fatti e la rottura della “ bolla africana ″ per noi si realizza con una bella “ rottura di… ( cambio vocali ) ″. Come da previsioni l’estate mostra i segni di un anticipato cedimento per cui, onde evitare di fare la salita sotto l’acqua, decido di salire al rifugio venerdì 25. La giornata è molto calda e arrivo comunque ugualmente bagnato fradicio, di sudore anziché di acqua ma sempre bagnato sono. Come da consolidata abitudine la salita al rifugio avviene dal versante di Rima seguendo l’itinerario più lungo ma molto più graduale della salita da Alagna. L’itinerario di salita è già stato descritto più volte per cui anche in questa occasione è superfluo descrivere il percorso ( per chi ancora non lo conoscesse, si consiglia di guardare una salita degli anni precedenti), pertanto la relazione di questa gestione si limiterà ad esporre quanto fatto nel corso delle sei giornate. Al mio arrivo al rifugio vengo accolto da Massimo e Federico che stanno portando a termine il loro turno di gestione e preavvertiti del mio arrivo si sono premurati per farmi trovare a mio agio permettendomi di cambiarmi in tutta comodità. Data la giornata coperta e nebbiosa, in attesa di cenare e completare la serata con le immancabili quattro chiacchiere, prima di coricarci ci dedichiamo al cambio di consegne per la gestione. In breve arriva l’ora di cena che consumiamo tranquillamente, riordinata la cucina, dopo aver predisposto tutto l’occorrente per la giornata successiva, ci possiamo finalmente coricare per una bella dormita. La mattina del 26 ci vede svegli presto, salutati Massimo e Marcello che scendono ad Alagna portandosi appresso l’agnellino che si era smarrito, per restituirlo al pastore e ricongiungerlo al gregge. Dal giorno del suo ritrovamento al rifugio si erano presi cura di lui allattandolo con biberon di fortuna. Vista la giornata, non mi aspetto un gran numero di visitatori ma, decido comunque di cucinare un po' di carne in quanto, in ogni rifugio di montagna che si rispetti, non deve mancare un sostanzioso piatto di polenta e spezzatino che costituirà il piatto forte del menù del giorno. Mentre mi diletto ai fornelli, arrivano Daniela e Giovanni (foto di Flavio) che si cambiano velocemente e lasciati gli abiti da escursionista, Daniela indossa quelli da pasticciera e in men che non si dica sforna una torta che sembra uscita da una pasticceria. Anche Giovanni (foto di flavio) non perde tempo e si mette a cucinare. Dato il brutto tempo, nessuno raggiunge il rifugio, la giornata trascorre tranquilla ed in breve ci ritroviamo all’ora di cena, che consumiamo in assoluta tranquillità. Terminata la giornata ci ritiriamo nella speranza di risvegliarci con una bella giornata, purtroppo la nostra aspettativa viene delusa e la giornata di Domenica 27 non promette niente di buono, dense nuvole nere si prospettano all’orizzonte e di lì a poco inizia a piovere per cui anche in questa giornata non ci saranno avventori. Per non rimanere inattivi ci dedichiamo ad effettuare una profonda pulizia delle stoviglie e degli attrezzi abitualmente usati in cucina. Date le condizioni meteo e gli ultimi giorni di Agosto, gli escursionisti che passano al rifugio sono sempre meno, fortunatamente dalla giornata di mercoledì il tempo si mette di nuovo al bello e nelle giornate successive finalmente veniamo raggiunti da alcuni escursionisti. Non resta altro da raccontare e per non correre il rischio di diventare ripetitivi se non addirittura monotoni, rimandiamo alla consultazione del Foto Album in cui ho riepilogato le immagini più rappresentative delle nostre giornate di gestione.


Un particolare e doveroso, oltre che sincero, ringraziamento a Daniela e Giovanni che mi hanno aiutato in questa lunga gestione e un saluto alla cara amica Rosi che a causa di un’indisposizione non è potuta essere presente.