Come arrivarci:
Percorrere la A 26, fino al casello di Romagnano/Ghemme,
quindi SS299 per Alagna; arrivati a Balmuccia, si
abbandona la statale, si piega a destra e si risale la
strada provinciale della Val Sermenza arrivando dopo 10
Km. a Rimasco. A ridosso della chiesa parrocchiale
troviamo il bivio per Rima sulla sinistra, si percorrono
altri 7,5 Km. e si arriva all’ingresso del paese dove si
parcheggia l’auto nelle apposite aree di sosta
sopraelevate.
Anche
quest’anno è giunto il momento di salire al Rifugio
Ferioli per onorare il nostro oramai annuale turno di
gestione. Con questo sono ben 29 gli anni che ci vedono
presenti come “ Escursionando” per onorare l’impegno
assunto a suo tempo. Anche questo anno non potrò far
parte dello staff di gestione, per cui, il mio socio
Claudio, si fa carico di adempiere all’impegno preso,
potrà comunque contare sul valido aiuto di Daniela, e
Giovanni che lo assisteranno nella gestione di questa
lunga settimana che chiude il mese di Agosto. Come già
accaduto altre volte, sul finire di Agosto, si assiste
al cambiamento climatico che segna la fine dell’estate e
anche quest’anno, dopo un lungo periodo di gran caldo, è
previsto il verificarsi del “ ribaltone meteo ″; una
massa d’aria fredda prenderà gradualmente piede sulla
nostra Penisola fino a portare un drastico cambiamento
termico, da temperature sopra la norma passeremo a
temperature al di sotto, e con valori bassi soprattutto
lungo l’Arco Alpino. La cosiddetta “ bolla africana ″
che ha caratterizzato questa lunga estate, verrà erosa
da invadenti correnti nordatlantiche più fresche. Questo
è ciò che si apprende dalle previsioni meteo seguite
attentamente nei giorni precedenti la partenza.
Purtroppo tutto verrà confermato nei fatti e la rottura
della “ bolla africana ″ per noi si realizza con una
bella “ rottura di… ( cambio vocali ) ″. Come da
previsioni l’estate mostra i segni di un anticipato
cedimento per cui, onde evitare di fare la salita sotto
l’acqua, decido di salire al rifugio venerdì 25. La
giornata è molto calda e arrivo comunque ugualmente
bagnato fradicio, di sudore anziché di acqua ma sempre
bagnato sono. Come da consolidata abitudine la salita al
rifugio avviene dal versante di Rima seguendo
l’itinerario più lungo ma molto più graduale della
salita da Alagna. L’itinerario di salita è già stato
descritto più volte per cui anche in questa occasione è
superfluo descrivere il percorso ( per chi ancora non lo
conoscesse, si consiglia di guardare una salita degli
anni precedenti), pertanto la relazione di questa
gestione si limiterà ad esporre quanto fatto nel corso
delle sei giornate. Al mio arrivo al rifugio vengo
accolto da Massimo e Federico che stanno portando a
termine il loro turno di gestione e preavvertiti del mio
arrivo si sono premurati per farmi trovare a mio agio
permettendomi di cambiarmi in tutta comodità. Data la
giornata coperta e nebbiosa, in attesa di cenare e
completare la serata con le immancabili quattro
chiacchiere, prima di coricarci ci dedichiamo al cambio
di consegne per la gestione. In breve arriva l’ora di
cena che consumiamo tranquillamente, riordinata la
cucina, dopo aver predisposto tutto l’occorrente per la
giornata successiva, ci possiamo finalmente coricare per
una bella dormita. La mattina del 26 ci vede svegli
presto, salutati Massimo e Marcello che scendono ad
Alagna
portandosi appresso l’agnellino
che si
era smarrito, per restituirlo al pastore e
ricongiungerlo al gregge. Dal giorno del suo
ritrovamento al rifugio
si erano
presi cura di lui
allattandolo con biberon di fortuna.
Vista la giornata, non mi aspetto un gran numero di
visitatori ma, decido comunque di cucinare un po' di
carne in quanto, in ogni rifugio di montagna che si
rispetti, non deve mancare un sostanzioso piatto di
polenta e spezzatino che costituirà il piatto forte del
menù del giorno. Mentre
mi diletto ai fornelli,
arrivano
Daniela e Giovanni
(foto di Flavio) che si cambiano velocemente
e lasciati gli abiti da escursionista,
Daniela indossa quelli da pasticciera
e in men che non si dica sforna una torta che sembra
uscita da una pasticceria. Anche
Giovanni
(foto di flavio) non perde
tempo e si mette a cucinare. Dato il brutto tempo,
nessuno raggiunge il rifugio, la giornata trascorre
tranquilla ed in breve ci ritroviamo all’ora di cena,
che consumiamo in assoluta tranquillità. Terminata la
giornata ci ritiriamo nella speranza di risvegliarci con
una bella giornata, purtroppo la nostra aspettativa
viene delusa e la giornata di Domenica 27 non promette
niente di buono, dense nuvole nere si prospettano
all’orizzonte e di lì a poco inizia a piovere per cui
anche in questa giornata non ci saranno avventori. Per
non rimanere inattivi ci dedichiamo ad effettuare una
profonda pulizia delle stoviglie e degli attrezzi
abitualmente usati in cucina. Date le condizioni meteo e
gli ultimi giorni di Agosto, gli escursionisti che
passano al rifugio sono sempre meno, fortunatamente
dalla giornata di mercoledì il tempo si mette di nuovo
al bello e nelle giornate successive finalmente veniamo
raggiunti da alcuni escursionisti. Non resta altro da
raccontare e per non correre il rischio di diventare
ripetitivi se non addirittura monotoni, rimandiamo alla
consultazione del Foto Album in cui ho riepilogato le
immagini più rappresentative delle nostre giornate di
gestione.
Un
particolare e doveroso, oltre che sincero,
ringraziamento a Daniela e Giovanni che mi hanno aiutato
in questa lunga gestione e un saluto alla cara amica
Rosi che a causa di un’indisposizione non è potuta
essere presente.

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