Come arrivare:
Da
Domodossola, usciti dalla Statale 33 del Sempione,
svoltando a destra si percorre la SP 68 della Val
Bognanco. Arrivati a Bognanco Fonti, si prosegue,
risalendo diversi tornanti, sino a raggiunge la località
San Bernardo dove si parcheggia nei pressi della chiesa.
Oggi
mi aggrego agli amici del C.A.I. Senior Borgomanero ed
in loro compagnia mi reco a fare il giro del Monscera,
una bellissima camminata in Val Bognanco già fatta in
altre occasioni ma che ripeto sempre volentieri. Come da
accordi mi reco a Borgomanero dove ho appuntamento con
l’amico Giancarlo che mi ha invitato a questa gita. Con
vero piacere incontro di nuovo Anna e altri amici già
conosciuti in precedenti occasioni, e con loro ci
dirigiamo in auto fino al parcheggio di San Bernardo di
Bognanco. Arrivati a San Bernardo, dove termina la
strada carrozzabile, inizia la strada agro silvo
pastorale che sale verso il Passo del Monscera. Giunti a
S. Bernardo parcheggiamo l’auto
sul piazzale di fronte all'omonimo Oratorio e ci
incamminiamo seguendo il segnavia (D8). La strada,
tranne un breve tratto iniziale, è asfaltata fino ad
oltre l’Alpe Paioni, poi prosegue sterrata seguendo in
parte la via che venne realizzata dal
Regio Esercito
nel 1928, sulla traccia dell’antica
mulattiera
che collegava
Domodossola
al
Canton Vallese
(CH) attraverso il
Passo del Monscera.
Questa via era utilizzata dai
pastori,
che già dal medioevo avevano acquisito diritti di
pascolo in
Valle Vaira,
e dagli
spalloni
(contrabbandieri) che dal valico facevano transitare
molte merci; questo percorso venne utilizzato anche come
via di passaggio delle truppe vallesane che scendevano
alla conquista dell'Ossola, ma soprattutto sembra
accertato il passaggio di Papa Gregorio X, di ritorno
dal Concilio di Lione, nell'autunno del 1275.
inoltrandosi nel bosco raggiungiamo il ponte sul
Rio Rasiga che superiamo per proseguire in ripida
salita fino a raggiungere il
moderno Rifugio il Dosso (m.1740), situato in
posizione soleggiata, contornato da un bosco di larici
ed abeti. Superiamo le poche baite dell’Alpe
Arza (m.1754) e percorriamo il (sentiero dei
cacciatori) che si snoda fra una bassa vegetazione in
cui prevalgono le piante di mirtilli.
Non raggiungiamo il piccolo lago di Arza ma continuiamo
a seguire il percorso che, nei pressi dell’Alpe Monscera
(m.1978), ci immette di nuovo sulla sterrata proveniente
da San Bernardo.
Prima di pervenire all’alpe, dalla strada è ben visibile
in lontananza “l’ometto
del Monscera”, chiamarlo ometto è riduttivo in
quanto, ricostruito nel 2016 è diventato un vero
monumento montanaro che ha almeno
tre storie da
raccontare
.
Continuiamo nel nostro cammino a mezzacosta fino a
raggiungere la depressione in cui è adagiato il
lago di Monscera (m.2072), oggi ridotto a poco più
di una pozza. Passando alti sul piccolo lago del passo,
raggiungiamo la sommità, qui una palina e un
enorme traliccio delimitano il valico che mette in
comunicazione l’Ossola con il Vallese, sulla destra
l’inconfondibile parete inclinata del
Pizzo Pioltone, che sovrasta l’ampia sella del
Passo. La giornata nuvolosa non ci permette di
osservare, in tutta la sua grandiosità, il famoso “trittico
del Sempione” (Fletschorn, Lagginhorn e Weissmeis).
Ricompattato il consistente gruppo,
scendiamo in direzione del
Rifugio Gattascosa (m.1993) dove
sostiamo per il pranzo. Terminata la sosta ci
incamminiamo in direzione del Lago di Ragozza
transitando tra larici che odorano di resina, rododendri
e mirtilli prossimi alla maturazione. Con una
breve salita raggiungiamo la sommità di un dosso da
cui iniziamo a scendere lungo il pendio seguendo la ben
marcata traccia che ci conduce a fiancheggiare il
Lago di Ragozza (m.1958) in cui curiosamente
galleggia una piccola isola di ranuncoli acquatici,
continuando a seguire il sentiero, percorriamo i ripidi
costoni del secolare lariceto fino ad uscire dal bosco e
raggiungere la
stupenda piana di Ridorosso (m.1831), con un’estesa
torbiera che si percorre utilizzando le apposite
passerelle in legno che evitano il danneggiamento
dovuto al calpestio. Rientrati nel bosco,
si discende ancora per un tratto fra gli enormi
larici fino a sbucare sulla
strada consortile che si segue in discesa fino a
raggiungere il parcheggio da cui siamo partiti.
Bella escursione nella “Valle delle cento cascate” in
comitiva con simpatici amici che ringrazio per avermi
fatto compagnia in questa bella camminata agostana.
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