Accesso stradale:
Percorrere l’autostrada A26 e uscire a Casale Monferrato
Sud, seguendo direzione Asti ( strada Provinciale 457
Casale–Asti ) si giunge ad Ozzano (località Lavello),
dove si può lasciare l’auto nel parcheggio della
ex stazione ferroviaria.
nei cui pressi si trova una bacheca informativa sul
sentiero 738.
Il territorio del Monferrato, con la sua rete di
itinerari escursionistici, ci ha affascinato regalandoci
piacevoli sorprese e scorci di straordinaria bellezza
tanto che ci ritorniamo sempre volentieri desiderosi di
conoscere nuovi paesi e cammini. La meta di oggi è
Ozzano Monferrato, dal 2018 paese Bandiera Arancione del
Touring Club Italiano. Il paese con il centro storico
raccolto, con le case arroccate sul colle e “dominate”
dalla chiesa e dal castello, si sviluppa tra la pianura
e le colline del Monferrato coltivate a vigneti è il
punto di partenza della passeggiata che andremo a fare
percorrendo in parte il sentiero CAI 738 “Panorami e
Ciminiere di Ozzano”. Un itinerario di archeologia
industriale, un giro ad anello che offre interessanti
vedute panoramiche e permette la visione di numerose
strutture che testimoniano l’epoca in cui Ozzano
Monferrato e i paesi limitrofi erano la “culla del
cemento”, il principale polo di produzione italiano di
tale materiale. Il territorio del Monferrato Casalese, è
uno dei più ricchi di tracce della storia dell’industria
del cemento che da fine ‘800 ha rappresentato una forza
dominante nell’area. L'itinerario parte dalla rotonda di
largo Artigianato e, attraverso la valle del Rio
Fontanola, ripercorre parzialmente i luoghi in cui,
dalla seconda metà dell’Ottocento fino al 1970, si
estraeva la marna da cemento, toccando i principali siti
del ricco patrimonio di archeologia industriale locale.
Dal
parcheggio,
proseguendo sul
marciapiede
si svolta a destra, superando la linea ferroviaria e
giungendo al
Largo Artigianato.
Da qui il percorso prende a sinistra e si immette in via
Fontanola entrando nella valle dove si concentrano le
più importanti testimonianze architettoniche e tecniche
legate alla storia dell'industria della calce e del
cemento, che qui nacque tra il XIX ed il XX secolo,
costeggia la struttura dell’ex
stabilimento Milanese e Azzi,
con i suoi forni verticali in muratura
le cui sei ciminiere svettano nel cielo
del paesaggio agricolo. I primi due forni a sinistra,
furono costruiti nel 1908. Nel 1918 lo stabilimento
venne acquistato dalla ditta Milanese-Azzi che costruì
altri due forni. Nel 1924 venne costruita una teleferica
lunga 2.100 m. per il trasporto in loco della marna e
nello stesso anno vennero realizzati gli ultimi due
forni. Proseguendo lungo la strada che costeggia il Rio
Fontanola,
due testate di ponte
testimoniano il vecchio percorso sopraelevato che
portava dalla galleria “Laurenta”, la più importante
miniera del casalese, alla ormai scomparsa fornace
antistante la stazione. Il percorso procede in lieve
salita, affianca gli edifici dell’ex
stabilimento Unione Italiana Cementi Marchino, nel
cui cortile si possono ancora scorgere i binari dei
trenini a scartamento ridotto che portavano il materiale
dalle miniere ai cementifici. Proseguendo a salire, tra
la vegetazione si possono ancora vedere i resti di
quelle che furono le cosiddette
“abitazioni
dei Bergamaschi”,
lungo caseggiato di monolocali che nel 1921 diede
alloggio agli operai bergamaschi chiamati a sostituire
le maestranze locali in sciopero da cinque mesi. Si
arriva poi alla
grande struttura del Pozzone Cavallera,
il più rappresentativo.
La parte centrale,
con la sua torretta di 25 metri di altezza, ospitava due
ascensori a gabbia per la risalita della marna. Il pozzo
aveva diametro di 4 m. e profondità di 101,30 m. a mt.
16,00 dal suolo vi è un camminamento ad anello coperto
per il collegamento ai silos di stoccaggio della marna.
Proseguendo si giunge alla cosiddetta
cascina Mago dove nella facciata dell'abitazione si
nota l' accesso alla galleria di carreggio denominata
Verro del 1898, prima galleria in piano del Casalese.
Più avanti termina la strada asfaltata e, fatti pochi
passi, si gira a sinistra seguendo il sentiero che per
un primo tratto
immerso nella vegetazione e poi tra campi coltivati,
sale ripido alla località Sinaccio da cui si gode un bel
panorama sulla Valle Fontanola, che ospitava circa 132
siti di produzione ed estrazione della marna. Ci si
trova di fronte alla
piccola chiesa, in cui si possono notare
resti romanici,
dedicata ai Santi medici Cosma e Damiano. Svoltando a
sinistra, su strada ampia ed inghiaiata, ben presto,
alla destra, si apre
una bella veduta sulla pianura,
segnata dal sinuoso corso del fiume Po. La strada
procede per un lungo tratto in cresta offrendo, altri
scorci panoramici sulle colline circostanti. Superata la
tenuta La Moncia, contraddistinta da una
torretta un tempo sede di un osservatorio
astronomico, si raggiunge l'incrocio successivo, lo
sguardo spazia, nella campagna coltivata dove si
individuano
i paesi
di Rolasco, Coniolo, Vialarda,
più in basso Pontestura e sul colle, Camino con il suo
castello. Poco prima dell’asfalto, si svolta a sinistra
per un tratturo che scende direttamente verso la
frazione Rollini, offrendo altre vedute del paese di
Ozzano e delle verdi colline della Val Cerrina. Giunti
alla frazione (235 m) si svolta a destra abbandonando il
sentiero N.738 e si percorrono circa 230 metri fino a
raggiungere, a sinistra,
una aviosuperficie interamente costruita in cemento.
Poco più avanti, sulla destra, in posizione panoramica,
presso un vecchio pozzo della cava di calcare Pozzetto.
(204m) si vede la
Cappelletta dei Rollini dedicata a Santa Rita.
Piccola costruzione in mattoni di inizio Novecento,
la chiesa,
ora sconsacrata, è sorta vicino a una cava cementifera
dove resta a ricordo un
pozzetto di aerazione
che oggi sostiene la manica a vento. Si prosegue in
discesa per il sentiero erboso che, dopo circa 370
metri, svolta bruscamente a sinistra per costeggiare
poco dopo
due laghetti artificiali.
Arrivati sulla piana il sentiero diventa strada bianca
e, svoltando a sinistra, poco dopo incrocia la strada
asfaltata per Dionigi. Qui si prosegue svoltando a
destra fino all’incrocio con la SP 457, attraversando
poco prima la ferrovia ormai in disuso. Di fronte inizia
una
stradina asfaltata
che sale a Treville. (154 m) L’itinerario segue la
stradina sul
crinale della collina (sentiero 713)
e arriva poco dopo alla
splendida chiesetta di San Quirico
(228 m), risalente al XII secolo. Proseguendo per questo
tratto del percorso si ha una bella veduta di
Treville,
con la sua parrocchiale che domina il paesaggio
innalzandosi sul profilo della collina. In breve il
percorso abbandona il sentiero N.713 e continua su
asfalto, supera le Cascine Solito (295 m) e, di fronte
al cancello della Cascina Rossa, svolta a sinistra su di
un
tratturo che scende per il bosco.
(291 m) Il cammino prosegue in forte discesa sulla
stradina sterrata, compie un paio di ampie curve nel
bosco,
costeggia vigne
e frutteti
e giunge in Via Santa Maria
a Ozzano,
dove si svolta a destra per far visita alla
chiesa di Santa Maria Assunta,
si
ritorna verso il
centro di Ozzano
superata la piazza Vittorio Veneto si prosegue su via
Cesare Battisti per la
chiesa di San Salvatore
, dalla chiesa si sale costeggiando le mura del
Castello di Ozzano
per poi sendere su via Trento Trieste e si ritorna in
Piazza Vittorio Veneto dove si svolta a destra a
prendere
Via Colombaro
e via Guglielmo Marconi fino
alla SP 457
in località Lavello. (167 m) dove si chiude l’anello di
questo interessante giro che ci ha permesso di conoscere
un territorio storico dell’industria del cemento che da
fine ‘800 ha rappresentato una forza predominante
nell’area.
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:https://drive.google.com/file/d/1i1DFnXQbhNrt38HxjF8TvCTciBECzIUx/view
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