Monferrato

    Ozzano Monferrato

 
 Gita effettuata in data:18-Aprile-2023                   

  

 Partenza da:Ozzano M.to Loc.tà Lavello m.167
 Dislivello totale: m. 395
 Difficoltà:T
 Effettivo cammino h:3,30

Accesso stradale:
Percorrere l’autostrada A26 e uscire a Casale Monferrato Sud, seguendo direzione Asti ( strada Provinciale 457 Casale–Asti ) si giunge ad Ozzano (località Lavello), dove si può lasciare l’auto nel parcheggio della
ex stazione ferroviaria
. nei cui pressi si trova una bacheca informativa sul sentiero 738.
 

Il territorio del Monferrato, con la sua rete di itinerari escursionistici, ci ha affascinato regalandoci piacevoli sorprese e scorci di straordinaria bellezza tanto che ci ritorniamo sempre volentieri desiderosi di conoscere nuovi paesi e cammini. La meta di oggi è Ozzano Monferrato, dal 2018 paese Bandiera Arancione del Touring Club Italiano. Il paese con il centro storico raccolto, con le case arroccate sul colle e “dominate” dalla chiesa e dal castello, si sviluppa tra la pianura e le colline del Monferrato coltivate a vigneti è il punto di partenza della passeggiata che andremo a fare percorrendo in parte il sentiero CAI 738 “Panorami e Ciminiere di Ozzano”. Un itinerario di archeologia industriale, un giro ad anello che offre interessanti vedute panoramiche e permette la visione di numerose strutture che testimoniano l’epoca in cui Ozzano Monferrato e i paesi limitrofi erano la “culla del cemento”, il principale polo di produzione italiano di tale materiale. Il territorio del Monferrato Casalese, è uno dei più ricchi di tracce della storia dell’industria del cemento che da fine ‘800 ha rappresentato una forza dominante nell’area. L'itinerario parte dalla rotonda di largo Artigianato e, attraverso la valle del Rio Fontanola, ripercorre parzialmente i luoghi in cui, dalla seconda metà dell’Ottocento fino al 1970, si estraeva la marna da cemento, toccando i principali siti del ricco patrimonio di archeologia industriale locale.
 

Dal parcheggio, proseguendo sul marciapiede si svolta a destra, superando la linea ferroviaria e giungendo al Largo Artigianato. Da qui il percorso prende a sinistra e si immette in via Fontanola entrando nella valle dove si concentrano le più importanti testimonianze architettoniche e tecniche legate alla storia dell'industria della calce e del cemento, che qui nacque tra il XIX ed il XX secolo, costeggia la struttura dellex stabilimento Milanese e Azzi, con i suoi forni verticali in muratura le cui sei ciminiere svettano nel cielo del paesaggio agricolo. I primi due forni a sinistra, furono costruiti nel 1908. Nel 1918 lo stabilimento venne acquistato dalla ditta Milanese-Azzi che costruì altri due forni. Nel 1924 venne costruita una teleferica lunga 2.100 m. per il trasporto in loco della marna e nello stesso anno vennero realizzati gli ultimi due forni. Proseguendo lungo la strada che costeggia il Rio Fontanola, due testate di ponte testimoniano il vecchio percorso sopraelevato che portava dalla galleria “Laurenta”, la più importante miniera del casalese, alla ormai scomparsa fornace antistante la stazione. Il percorso procede in lieve salita, affianca gli edifici dell’ex stabilimento Unione Italiana Cementi Marchino, nel cui cortile si possono ancora scorgere i binari dei trenini a scartamento ridotto che portavano il materiale dalle miniere ai cementifici. Proseguendo a salire, tra la vegetazione si possono ancora vedere i resti di quelle che furono le cosiddette abitazioni dei Bergamaschi”, lungo caseggiato di monolocali che nel 1921 diede alloggio agli operai bergamaschi chiamati a sostituire le maestranze locali in sciopero da cinque mesi. Si arriva poi alla grande struttura del Pozzone Cavallera, il più rappresentativo. La parte centrale, con la sua torretta di 25 metri di altezza, ospitava due ascensori a gabbia per la risalita della marna. Il pozzo aveva diametro di 4 m. e profondità di 101,30 m. a mt. 16,00 dal suolo vi è un camminamento ad anello coperto per il collegamento ai silos di stoccaggio della marna. Proseguendo si giunge alla cosiddetta cascina Mago dove nella facciata dell'abitazione si nota l' accesso alla galleria di carreggio denominata Verro del 1898, prima galleria in piano del Casalese. Più avanti termina la strada asfaltata e, fatti pochi passi, si gira a sinistra seguendo il sentiero che per un primo tratto immerso nella vegetazione e poi tra campi coltivati, sale ripido alla località Sinaccio da cui si gode un bel panorama sulla Valle Fontanola, che ospitava circa 132 siti di produzione ed estrazione della marna. Ci si trova di fronte alla piccola chiesa, in cui si possono notare resti romanici, dedicata ai Santi medici Cosma e Damiano. Svoltando a sinistra, su strada ampia ed inghiaiata, ben presto, alla destra, si apre una bella veduta sulla pianura, segnata dal sinuoso corso del fiume Po. La strada procede per un lungo tratto in cresta offrendo, altri scorci panoramici sulle colline circostanti. Superata la tenuta La Moncia, contraddistinta da una torretta un tempo sede di un osservatorio astronomico, si raggiunge l'incrocio successivo, lo sguardo spazia, nella campagna coltivata dove si individuano i paesi di Rolasco, Coniolo, Vialarda, più in basso Pontestura e sul colle, Camino con il suo castello. Poco prima dell’asfalto, si svolta a sinistra per un tratturo che scende direttamente verso la frazione Rollini, offrendo altre vedute del paese di Ozzano e delle verdi colline della Val Cerrina. Giunti alla frazione (235 m) si svolta a destra abbandonando il sentiero N.738 e si percorrono circa 230 metri fino a raggiungere, a sinistra, una aviosuperficie interamente costruita in cemento. Poco più avanti, sulla destra, in posizione panoramica, presso un vecchio pozzo della cava di calcare Pozzetto. (204m) si vede la Cappelletta dei Rollini dedicata a Santa Rita. Piccola costruzione in mattoni di inizio Novecento, la chiesa, ora sconsacrata, è sorta vicino a una cava cementifera dove resta a ricordo un pozzetto di aerazione che oggi sostiene la manica a vento. Si prosegue in discesa per il sentiero erboso che, dopo circa 370 metri, svolta bruscamente a sinistra per costeggiare poco dopo due laghetti artificiali. Arrivati sulla piana il sentiero diventa strada bianca e, svoltando a sinistra, poco dopo incrocia la strada asfaltata per Dionigi. Qui si prosegue svoltando a destra fino all’incrocio con la SP 457, attraversando poco prima la ferrovia ormai in disuso. Di fronte inizia una stradina asfaltata che sale a Treville. (154 m) L’itinerario segue la stradina sul crinale della collina (sentiero 713) e arriva poco dopo alla splendida chiesetta di San Quirico (228 m), risalente al XII secolo. Proseguendo per questo tratto del percorso si ha una bella veduta di Treville, con la sua parrocchiale che domina il paesaggio innalzandosi sul profilo della collina. In breve il percorso abbandona il sentiero N.713 e continua su asfalto, supera le Cascine Solito (295 m) e, di fronte al cancello della Cascina Rossa, svolta a sinistra su di un tratturo che scende per il bosco. (291 m) Il cammino prosegue in forte discesa sulla stradina sterrata, compie un paio di ampie curve nel bosco, costeggia vigne e frutteti e giunge in Via Santa Maria a Ozzano, dove si svolta a destra per far visita alla chiesa di Santa Maria Assunta, si ritorna verso il centro di Ozzano superata la piazza Vittorio Veneto si prosegue su via Cesare Battisti per la chiesa di San Salvatore , dalla chiesa si sale costeggiando le mura del Castello di Ozzano per poi sendere su via Trento Trieste e si ritorna in Piazza Vittorio Veneto dove si svolta a destra a prendere Via Colombaro e via Guglielmo Marconi fino alla SP 457 in località Lavello. (167 m) dove si chiude l’anello di questo interessante giro che ci ha permesso di conoscere un territorio storico dell’industria del cemento che da fine ‘800 ha rappresentato una forza predominante nell’area.

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