Valsesia

     Alpe Lincè

 
 Gita effettuata in data:22-Marzo-2023

  

 Partenza da: Morondo Frazione Oro m.753
 Dislivello totale: m.450
 Difficoltà:T
 Effettivo cammino h: 4,00

Accesso stradale: Appena entrati in Varallo, imboccare la strada che da Varallo porta a Camasco, e la si segue fino a raggiungere Oro dove si parcheggia.

 

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La bassa valle è, a torto, lontana dagli itinerari più battuti. Eppure nelle stagioni intermedie, quando la natura è meno rigogliosa e il caldo non opprimente, regala bellissimi percorsi. Uno di questi è quello che andiamo a percorrere oggi: il sentiero Vallaccia-Morondo- Colma Barella- Alpe Lincè
segnavia 631 del CAI Varallo con ritorno lungo il sentiero 632 per compiere un parziale giro ad anello. Il sentiero inizia nei pressi della località Vallaccia, 558m, dopo l’abitato di Crosa, sulla strada che da Varallo conduce a Camasco e Morondo. Noi per accorciarlo partiamo dalla frazione Oro m.753 dove lasciata la macchina ci immettiamo sulla mulattiera che proviene dalla Vallaccia. Entrati sulla mulattiera si prosegue in piano sin presso il cimitero all’incrocio col sentiero 636 proveniente da Civiasco. Si passa sotto un arco in muratura e fiancheggiando le suggestive cappelle della Via Crucis si arriva alla chiesa, costruita grazie ai contributi degli artigiani emigrati a Roma, ed alla piazza di Morondo, 792m. La si attraversa per salire nella parte alta dell'abitato con caratteristiche case affrescate. Si ritorna sulla strada nei pressi della chiesa di San Rocco e la si segue fino al successivo oratorio della Madonna delle Pecore, 883m, (chiesetta alpestre eretta secondo la leggenda per scacciare le streghe che abitavano i boschi circostanti) qui si incontrano gli itinerari 629e 650 l’anello della Cima della Rabbiosa. Alle spalle del ristorante, oltre la strada, si riprende il sentiero; nei pressi si lascia a destra il 632 che per Colma Ballano conduce anch'esso all'Alpe Lincè e che percorreremo al ritorno. Si supera un piccolo ruscello, si attraversa un bosco dapprima di pini, poi di faggi, rimanendo sempre sotto la strada poderale che sale all’Alpe Sacchi, lasciando a destra le Alpi Ciupa e Calza. Si attraversa nuovamente la strada e si prosegue su un erto pendio in un bosco di faggi fino alla Colma Barella, 1115m. Nell’ultimo tratto si possono scorgere vari monti: Corno Bianco, Tagliaferro, Monte Rosa e il gruppo dei Mischabel. Oltrepassata la carrozzabile, si segue la strada in parte sterrata che scende sul versante opposto, poi la si lascia per un breve tratto di sentiero che, tagliando il tornante, porta all'Alpe Lincè, 961m. Lincè è un bellissimo alpeggio utilizzata tutto l’anno e occupa un’ampia area del vallone del Croso di Vallossera. All'alpe  facciamo sosta pranzo, qui incontriamo e  conosciamo Angelina che molto gentilmente ci invita a bere un caffè come si preparava una volta. Scambiate quattro chiacchere , ringraziamo Angelina per la cordiale ospitabilità. Dall’alpe iniziamo il percorso di rientro e percorso un breve tratto di sterrato, ci immettiamo sul sentiero 632 che ci porta a raggiungere il prato su cui sorge la diroccata alpe Cugnoli (979m.) da cui si risale nel ripido bosco di faggi per raggiungere una sterrata che si segue per poche decine di metri per poi attraversare il prato e le belle case ristrutturate dell’Alpe Piana di Morondo per successivamente alzarsi fino a raggiungere la cappella della Colma di Ballano (1123m) da cui si ammira un ampio panorama. Lasciato a sinistra il 638 che scende a Civiasco, si continua nel bosco di faggi e betulle, percorrendo per un breve tratto la poderale si giunge al culmine del dosso. Si entra in un bosco di conifere e sulla sinistra si intravede una traccia di sentiero che proviene dalla frazione Ronchi con a lato un piccolo poggio sul quale è seminascosta fra l’erba una croce di ferro. Con un’ulteriore ripida discesa nel bosco si raggiunge di nuovo il pianoro su cui si trovano: la chiesa della Madonna delle Pecore, il Circolo Pro Loco Morondo “La Pineta”, l’area attrezzata, dotata di impianti sportivi e attrezzature libere per giovani ed anziani. Dopo una breve sosta, ci incamminiamo di nuovo sulla mulattiera che ripercorriamo in senso inverso per far ritorno al punto da cui siamo partiti.