Accesso stradale:
Il castello di Proh si può raggiungere percorrendo la A
26, fino al casello di Romagnano/Ghemme, quindi SS299
per Novara sino a Briona oppure, come nel
nostro caso, direttamente da Oleggio seguendo la SP17.
La Fondazione UniversiCà organizza
uscite culturali accompagnate dal Castello di Proh,
tra monumenti, sentieri, vigne e il parco della fortezza.
Un’esperienza a contatto con natura, storia, elementi
del territorio delle Colline Novaresi intitolate:
Smart Walking. Una di queste uscite è in programma per
il 29 Gennaio e abbiamo deciso di partecipare alla
visita accompagnati da una
Guida escursionistica ambientale che
illustrerà curiosità naturalistiche, storiche e sul
territorio.
Il Castello
di Proh,
è un bellissimo edificio, che ha attraversato ben sei
secoli di storia, si trova al limite tra la pianura e le
colline novaresi immerso nella quiete delle campagne ai
piedi d’un rilievo morenico fitto di
boschi,
in un territorio pianeggiante nella frazione Proh del
Comune di Briona, a pochi chilometri da Novara. Un tempo
era un luogo di “svago e delizie”, come lo definì Francesco
Sforza nel 1400
mentre il controllo del territorio era affidato alle
fortezze di Briona, Barengo e Castellazzo Novarese
presenti in punti strategici nel
raggio di pochi chilometri e predisposte
per
la difesa del Ducato milanese. La storica fortezza è
stata concessa in comodato alla Fondazione UniversiCà
che ha siglato un accordo pluriennale con la proprietà.
Il castello di Proh come tutti i terreni circostanti
sono di proprietà della famiglia Marelli di Milano, i
discendenti dei titolari della storica Magneti Marelli.
Il sito di particolare interesse paesaggistico, vedrà un
processo di rigenerazione culturale che prevede il
restauro del Castello e la sua apertura al pubblico. La
grande area di oltre 20mila metri quadri si trasformerà
così nel Cultural Park delle Colline Novaresi, un borgo
ideale che vedrà sorgere al suo interno un museo
multimediale nelle sale del Castello, ospiterà eventi,
corsi, iniziative coordinate dalla Fondazione UniversiCà.
Qui troverà spazio anche una vetrina per il territorio e
le eccellenze eno-gastrononiche.
Percorrendo la strada
provinciale che da Momo collega a Fara Novarese arrivati
in prossimità di Agnellengo sulla destra si nota il castello
di Barengo che anticipa l’arrivo al castello di Proh.
Alla rotonda svoltando a sinistra in breve si perviene
al castello che si supera per entrare in Via Marelli
dove è predisposta la zona parcheggi. Come da programma
ci ritroviamo con gli altri partecipanti all’orario
convenuto e veniamo accolti da
chi ci farà da guida,
Gianni Dal Bello, dirigente della Fondazione Universicà
e dal figlio Luca storico del clima e guida turistica
ambientale, che ci accompagneranno durante la visita che
ha inizio davanti a quello che in origine era la
porta carraia nella cui
parte superiore è visibile
l’incavo del ponte levatoio che permetteva il
sollevamento del ponte in quanto il piccolo maniero era
circondato da un fossato colmo d’acqua. Luca ci racconta
la ricca storia dell’edificio iniziando dal valore
paesaggistico del territorio legato oltre che alla
storia, alle opere dell’uomo, ad una civiltà rurale e
contadina. Al termine dell’esaudiente spiegazione,
effetuiamo un veloce passaggio all’interno del palazzo
dove nel tempo i locali erano stati adibiti a deposito
del riso raccolto nelle risaie di pertinenza della
tenuta, attraversiamo
il cortile
interno dove ancora è in funzione
l’antico pozzo cinquecentesco
e ritorniamo all’esterno. Antistanti al castello sorgono
le
stalle dei cavalli
ancora in buono stato di conservazione, lateralmente
le porcilaie e la stalla in cui sono in corso i
lavori di rifacimento del tetto. Luca, mentre ci
incamminiamo per raggiungere l’antico castrum, molto
professionalmente ci racconta con dovizia di particolari
i vari aspetti relativi alle vicende succedutesi negli
anni. In breve raggiungiamo la modesta elevazione che
sovrasta l’abitato di Proh e su cui sorge l’ormai
sconsacrata
chiesa di San
Silvestro con il suo
svettante campanile. Il bosco ha oramai
fagocitato l’edificio che si ritiene fosse l’antica
cappella del castello dei Conti di Biandrate e che
rientra nei piani di recupero dell’area. Continuando
nella piacevole passeggiata entriamo nel bosco dove
Gianni subentra a Luca per
descriverci le caratteristiche della vegetazione locale.
Continuando nel percorso di Smart Walking iniziamo a
scendere nell’ampio carpineto
per fare ritorno verso il castello. Lungo il breve
percorso, si ha la possibilità di avere una bellissima
vista d’insieme della rocca che raggiungiamo di
nuovo e dove i
nostri validi
accompagnatori hanno allestito un graditissimo
ristoro con bevande calde e dolce, inoltre veniamo
omaggiati di due bellissimi Cd contenenti canti danze e
altre storie dell’area celtica. Prima di salutare la
compagnia acquistiamo il libro scritto da Luca che
racconta nei minimi particolari le vicende riguardanti
il “Castello di Proh e dintorni”.
Ringraziamo gli organizzatori per il piacevole
pomeriggio passato in loro compagnia e per
l’interessante passeggiata culturale che ci ha permesso
di scoprire un periodo di storia a noi sconosciuto.
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