Accesso stradale:
Percorrere l’autostrada A26 e uscire a Casale Monferrato
Sud, a Casale Monferrato proseguire prima su SP31e
successivamente su SP 50 in direzione di Casorzo.
Parcheggio in Via G. Mazzini, sulla destra dopo il
Ristorante Al Bator.
Dopo la bella escursione in quel di Camagna, oggi
ritorniamo in Monferrato per un’altra passeggiata tra le
meravigliose colline che si vanno vestendo di primavera.
La meta di oggi è Casorzo, un paese a metà strada tra
Asti e Casale Monferrato, un
piccolo borgo
adagiato
sulle colline del Monferrato affacciato su un paesaggio
densissimo di colline impiantate a vigneti. Tra le
ordinate geometrie di questi filari si può ammirare una
curiosa meraviglia naturale: un bialbero con un ciliegio
cresciuto su un gelso. E’ in questo periodo che il
ciliegio fiorisce assumendo un delicato colore bianco,
che dà vita ad una candida nuvola che festeggia l’arrivo
della primavera, mentre il gelso sottostante è ancora
spoglio rendendo evidente e spettacolare il divario fra
i
due alberi. L’itinerario che andremo a percorrere è
definito il “Sentiero del Malvasia”, mappato dal CAI e
integrato con traccia GPS che abbiamo scaricato e che
seguiremo diligentemente. Il filo conduttore di questo
itinerario sarà la Malvasia, il dolce e piacevole vino
DOC dal 1968, ottenuto unicamente da vigneti siti sulle
colline del comune di Casorzo e di alcuni paesi
limitrofi diventando vanto e prestigio della zona.
Lasciata l’auto nel comodo parcheggio, prima di iniziare
la vera e propria camminata, ci dedichiamo alla visita
del centro storico, che è ricco di costruzioni edificate
in pietra da Cantoni (i blocchi in arenaria dal
caratteristico colore giallastro, ricchi di fossili).
Saliamo verso la parte più alta del paese sino a
raggiungere la
chiesa parrocchiale barocca dedicata a
San Vincenzo Martire risalente al 1730, situata nella
panoramica piazza
su cui svetta un
maestoso ippocastano
bicentenario inserito nell’elenco degli alberi
monumentali del Piemonte. Continuiamo percorrendo Via
Roma sino a pervenire alla chiesa “bifronte” di San
Giorgio e della
Madonna delle Grazie, originaria del
secolo XIII, che eretta su un colle domina la scena del
paese. Superata la chiesa giriamo a destra per
immetterci sulla
strada della Costa che scende per
congiungersi a Via Mazzini da cui, svoltando a sinistra,
si entra in Via San Ludovico. Nella via, di fronte alla
cantina sociale, è posta una
grande bacheca con
dettagliata relazione del percorso del "Sentiero del
Malvasia", con bella e grande piantina cartografica che
evidenzia l'anello del sentiero n. 2 di Casorzo. Da
questo punto iniziamo a seguire fedelmente il percorso
CAI e le sue indicazioni che riportiamo integralmente.
“Superata la cantina sociale ci allontaniamo
dall’abitato, percorrendo la strada asfaltata che dopo
alcune centinaia di metri, diventa una sterrata che
percorre il crinale della collina fino a pervenire alla
grande e ben ristrutturata
Cascina Gara affiancata da
una imponente quercia solitaria. Il percorso che avanza
in cresta offre un vista d'insieme sui paesi
circonvicini: Vignale domina in alto a sx; più in basso
Altavilla; la medioevale torre di Viarigi che ne
caratterizza l'abitato; l'inconfondibile profilo del
castello di Montemagno, impreziosito dalla perfetta
merlatura ghibellina;
Grana con la sua chiesa barocca
che domina il sottostante abitato. Superata l'isolata
cascina, imboccando la seconda strada a dx, si
scende
tra vigne e campi, raggiunto il fondovalle si svolta a
sx in piano su stradello erboso, che poco dopo con
svolta a dx e successivamente a sx, scorre nel punto più
basso della vallata. Giunti ad un bivio si svolta a dx,
superato il ponticello sul rio (circa 180m) si svolta
ancora a dx in salita tra i campi, si attraversa sul
crinale del Bric Moretta, fino a
giungere sulla SP38
Casorzo-Grana, con svolta a dx su asfalto, dopo circa
200m sulla dx la natura ci stupisce facendoci incontrare
una particolarità botanica: il “Bialbero di Casorzo” o
“albero della felicità” e restiamo letteralmente
affascinati da questa rarità e dalla sua
spettacolare
fioritura. Un ciliegio cresce rigoglioso sopra e dentro
il tronco di un gelso secolare e nessuno sa come queste
due piante siano entrate in simbiosi senza danneggiarsi,
un regalo che solo la Natura può dare. Lasciata questa
area panoramica immersa nelle colline, attrezzata con
tavoli e panchine ideale per ottimi picnic, ritornati
alla provinciale, la si percorre per 30m verso Casorzo,
per svoltare a sx nell'ingresso della
Cascina
Nuova, per svoltare subito a dx (15m) percorrendo la
sterrata che aggira la cascina, riprende il crinale
costeggiato da file di robinia, per raggiungere un nuovo
tratto di strada asfaltata che, svoltando a sx, con una
serie di curve in salita, porta al successivo trivio. Si
piega scendendo a dx ed il percorso a tratti è
costeggiato da fitte siepi di corniolo, biancospino,
ligustro, piccoli olmi ed aceri. Svoltando a dx nei
successivi tre incroci si attraversa il fondovalle,
percorso da un rio “sorvegliato” da alti pioppi tremuli,
costeggiandone prima una sponda e poi, a ritroso,
l'altra. A sx si intraprende una breve e ripida salita
al termine della quale si svolta nuovamente a sx,
giungendo in breve
all'edicola dedicata a San Vincenzo,
con una lapide che reca una recente iscrizione:
“Benedica la terra il Signore, monti e colline benedite
il Signore”. Mantenendo la strada principale al trivio
si procede diritto e la conclusione del percorso è
annunciata dallo splendido quadro di
Casorzo sul colle
di fronte. Via IV Novembre introduce all'abitato e con
svolta a dx sulla SP30 (via G. Mazzini) e continuando
sulla provinciale si giunge al parcheggio.” Prima di
risalire in auto per fare ritorno a casa, non possiamo
esimerci dal visitare la
Cantina sociale di Casorzo,
molto ben fornita con vini di varie qualità, tutti della
zona e tutti molto rinomati. All’ingresso si è accolti
dal personale di servizio molto gentili e professionali
che sanno consigliare gli abbinamenti migliori. Grazie
ai loro suggerimenti abbiamo fatto scorta di un
consistente numero di bottiglie che rallegreranno le
imminenti festività pasquali.
Soddisfatti della bella passeggiata nelle terre del
Monferrato astigiano, ammirata la bellezza delle sue
dolci colline, i paesaggi di ampio respiro osservati
camminando attraverso campi e vigneti protetti e
tutelati dall’Unesco, felici e contenti ci avviamo per
ritornare verso casa al termine di una giornata con
cielo terso, aria limpida e ottima visibilità che ha
messo ancora più in rilievo il magnifico paesaggio.
 |