Accesso stradale:
Percorrere
l'autostrada A26 sino a Casale M. sud, all'uscita
seguire le indicazioni x Asti e poi per Camagna
Monferrato.
Venuti
a conoscenza di una passeggiata sulle dolci colline del
Monferrato, costellate di vigneti e tartufaie,
accompagnati da guida escursionistica che racconterà le
peculiarità del territorio e altre curiosità, decido di
uscire dal nostro ambiente abituale e con gli amici Anto
e Gildo intendo partecipare, Giorgio purtroppo per
impegni familiari non potrà essere della compagnia. La
camminata, denominata “ da borgo a borgo
”
è organizzata da HIKING TASTE. Come da programma ci
ritroviamo alle 9,45 in Piazza Lenti a Camagna e
facciamo conoscenza con la simpatica e comunicativa
Silvia che sarà la nostra guida di giornata. Riunito il
gruppo dei partecipanti, alle 10 si parte alla
scoperta della biodiversità nel Monferrato, di una
panchina gigante al "profumo di lavanda", e di
spettacolari orizzonti e storie curiose...almeno così
specifica la locandina del programma. Il tour inizia con
la visita al borgo di
Camagna Monferrato. Camagna è un comune italiano di
origine longobarda della provincia di Alessandria,
situato tra i torrenti Rotaldo e Grana, si sviluppa su
un colle che, dai suoi 261 m. di altitudine offre un
panorama stupendo sui numerosi paesi vicinali. Conzano,
Lu, Cuccaro e
Vignale dal versante sud, Olivola, Frassinello,
Rosignano, Cellamonte e Terruggia dal lato opposto, e
sullo sfondo la catena delle Alpi e l’Appennino Ligure,
racchiudono lo sguardo in una cornice ideale. Arrivando
a Camagna, già da lontano si notano i suoi principali
edifici: il municipio, la chiesa parrocchiale e “il
castello”. La
Chiesa Parrocchiale di Sant’Eusebio opera
dell'architetto Caselli, allievo dell'Antonelli fu
eretta tra il 1885 e il 1890 è caratterizzata da una
maestosa cupola di m 10 di diametro, alta 32 m dal
pavimento, coronata da grandi statue in cemento. Sulla
sua sommità
svetta una statua della Madonna in rame dipinto alta
tre metri. Dopo la visita al centro storico dove un
piccolo fienile, situato in via Rocca e forse risalente
al XIV o XV secolo, resta a testimonianza del passato,
inizia la camminata e si parte
attraversando verdi distese inserite in uno
stupendo paesaggio di campagna, in direzione di
Cuccaro. A circa metà del cammino, lasciamo il sentiero
e ci
immettiamo per un breve tratto sulla strada che
collega Vignale M.to con Cuccaro per abbandonarla poco
dopo e proseguire in direzione della
Chiesetta della Madonna della Neve che, costruita a
metà Ottocento sui resti di una preesistente chiesetta,
sorge nel punto più alto del
paese di Cuccaro. Senza raggiungere il borgo,
continuaiamo a
salire lungo la spoglia dorsale che ci porta a
raggiungere la sommità del “Bricco del Ciùdo”, la
collina su cui è collocata la
Big Bench N°99 color viola e bianca, tonalità
ispirate ai campi
di lavanda circostanti e che si possono ammirare
d’estate. Rivolta a Nord-Ovest con alle spalle un
vigneto, un prisma di granito facilita la salita alla
panchina che
rivolge lo sguardo sui paesi di Conzano, Cuccaro. La
zona è infatti nota per la coltivazione delle erbe
aromatiche e della lavanda che nel mese di Maggio colora
di viola gran parte del territorio con suggestive
visioni che non sono da meno dei paesaggi provenzali.
Dopo la tradizionale
foto ricordo,
riprendiamo il cammino e in un’altalena di
saliscendi
attraversiamo le campagne monferrine per
far ritorno a Camagna dove
Silvia ci ha preparato una gradita sorpresa: la
visita
all’infernot di Nello Scagliotti. Infernot è un
termine piemontese che indica
un luogo sotterraneo con assenza di luce costruito
scavando a mano. Solitamente è
adibito a cantina o dispensa. Gli infernot furono
realizzati quasi tutti da contadini a partire dal XVII
secolo.
Ci accoglie il cordiale proprietario che, con
dovizia di particolari, ci illustra le caratteristiche
del suggestivo ambiente, le modalità di costruzione e il
suo prezioso contenuto e non da ultimo il frutto della
sua arte. Infatti il sig. Nello oltre a dare la propria
disponibiltà per la visita al suo “Infernot”, cerca, con
le sue creazioni di dare vita ed espressività a
chiodi antichi, legno e filo di ferro.
Soddisfatti della bella passeggiata nelle terre del
Monferrato, ammirata la bellezza tipica del suo
paesaggio vitivinicolo protetto e tutelato dall'Unesco,
salutiamo la compagnia, ringraziamo Silvia per la
professionalità con cui ci ha descritto ogni momento
saliente del cammino e felici e contenti anche se un po'
stanchi, ci avviamo per ritornare verso casa.
 |