Monferrato

Camagna Monferrato
da Borgo a Borgo
 
 Gita effettuata in data:04-marzo-2023                     

  

 Partenza da: Camagna Monferrato
 Dislivello totale: m. 280
 Difficoltà:T
 Effettivo cammino h: 5,00

Accesso stradale:
 
Percorrere l'autostrada A26 sino a Casale M. sud, all'uscita seguire le indicazioni x Asti e poi per Camagna Monferrato.

 

Venuti a conoscenza di una passeggiata sulle dolci colline del Monferrato, costellate di vigneti e tartufaie, accompagnati da guida escursionistica che racconterà le peculiarità del territorio e altre curiosità, decido di uscire dal nostro ambiente abituale e con gli amici Anto e Gildo intendo partecipare, Giorgio purtroppo per impegni familiari non potrà essere della compagnia. La camminata, denominata “ da borgo a borgo è organizzata da HIKING TASTE. Come da programma ci ritroviamo alle 9,45 in Piazza Lenti a Camagna e facciamo conoscenza con la simpatica e comunicativa Silvia che sarà la nostra guida di giornata. Riunito il gruppo dei partecipanti, alle 10 si parte alla scoperta della biodiversità nel Monferrato, di una panchina gigante al "profumo di lavanda", e di spettacolari orizzonti e storie curiose...almeno così specifica la locandina del programma. Il tour inizia con la visita al borgo di Camagna Monferrato. Camagna è un comune italiano di origine longobarda della provincia di Alessandria, situato tra i torrenti Rotaldo e Grana, si sviluppa su un colle che, dai suoi 261 m. di altitudine offre un panorama stupendo sui numerosi paesi vicinali. Conzano, Lu, Cuccaro e Vignale dal versante sud, Olivola, Frassinello, Rosignano, Cellamonte e Terruggia dal lato opposto, e sullo sfondo la catena delle Alpi e l’Appennino Ligure, racchiudono lo sguardo in una cornice ideale. Arrivando a Camagna, già da lontano si notano i suoi principali edifici: il municipio, la chiesa parrocchiale e “il castello”. La Chiesa Parrocchiale di Sant’Eusebio opera dell'architetto Caselli, allievo dell'Antonelli fu eretta tra il 1885 e il 1890 è caratterizzata da una maestosa cupola di m 10 di diametro, alta 32 m dal pavimento, coronata da grandi statue in cemento. Sulla sua sommità svetta una statua della Madonna in rame dipinto alta tre metri. Dopo la visita al centro storico dove un piccolo fienile, situato in via Rocca e forse risalente al XIV o XV secolo, resta a testimonianza del passato, inizia la camminata e si parte attraversando verdi distese inserite in uno stupendo paesaggio di campagna, in direzione di Cuccaro. A circa metà del cammino, lasciamo il sentiero e ci immettiamo per un breve tratto sulla strada che collega Vignale M.to con Cuccaro per abbandonarla poco dopo e proseguire in direzione della Chiesetta della Madonna della Neve che, costruita a metà Ottocento sui resti di una preesistente chiesetta, sorge nel punto più alto del paese di Cuccaro. Senza raggiungere il borgo, continuaiamo a salire lungo la spoglia dorsale che ci porta a raggiungere la sommità del “Bricco del Ciùdo”, la collina su cui è collocata la Big Bench N°99 color viola e bianca, tonalità ispirate ai campi di lavanda circostanti e che si possono ammirare d’estate. Rivolta a Nord-Ovest con alle spalle un vigneto, un prisma di granito facilita la salita alla panchina che rivolge lo sguardo sui paesi di Conzano, Cuccaro. La zona è infatti nota per la coltivazione delle erbe aromatiche e della lavanda che nel mese di Maggio colora di viola gran parte del territorio con suggestive visioni che non sono da meno dei paesaggi provenzali. Dopo la tradizionale foto ricordo, riprendiamo il cammino e in un’altalena di saliscendi attraversiamo le campagne monferrine per far ritorno a Camagna dove Silvia ci ha preparato una gradita sorpresa: la visita all’infernot di Nello Scagliotti. Infernot è un termine piemontese che indica un luogo sotterraneo con assenza di luce costruito scavando a mano. Solitamente è adibito a cantina o dispensa. Gli infernot furono realizzati quasi tutti da contadini a partire dal XVII secolo. Ci accoglie il cordiale proprietario che, con dovizia di particolari, ci illustra le caratteristiche del suggestivo ambiente, le modalità di costruzione e il suo prezioso contenuto e non da ultimo il frutto della sua arte. Infatti il sig. Nello oltre a dare la propria disponibiltà per la visita al suo “Infernot”, cerca, con le sue creazioni di dare vita ed espressività a chiodi antichi, legno e filo di ferro.

Soddisfatti della bella passeggiata nelle terre del Monferrato, ammirata la bellezza tipica del suo paesaggio vitivinicolo protetto e tutelato dall'Unesco, salutiamo la compagnia, ringraziamo Silvia per la professionalità con cui ci ha descritto ogni momento saliente del cammino e felici e contenti anche se un po' stanchi, ci avviamo per ritornare verso casa.