Come arrivarci:
Percorrere la A 26 sino a Gravellona Toce, proseguire
sulla S.S. 33 del Sempione sino all’uscita di Masera,
salire per la SS 337 della Valle Vigezzo fino a Santa
Maria, superato l’abitato, al bivio si prende a sinistra
seguendo le indicazioni per Arvogno, dove si arriva
dopo pochi chilometri.
Visto
il periodo autunnale in cui le foglie degli alberi, per
un evento naturale, cambiano colore e che oggi viene
definito “ foliage “, con gli amici decidiamo di fare un
giro nella valle di Arvogno, in valle Vigezzo dove
estesi boschi ne sintetizzano le bellezze ambientali e
il “foliage” è rappresentato nella sua massima
espressione cromatica. Lasciata l’auto nel
comodo parcheggio
di fronte al Rifugio Arvogno, veniamo rapiti dal
caleidoscopio di colori
che si para davanti ai nostri occhi, la policromia dei
colori in questa stagione dell’anno rende il paesaggio
suggestivo ed incantevole tanto da rimanere estasiati e
ben si comprende come numerosi artisti ne abbiano tratto
ispirazione fin dai tempi passati fino a rendere famosa
la Valle Vigezzo attribuendogli l’appellativo di “Valle
dei Pittori”. Pregustando il seguito di questo magnifico
spettacolo ci incamminiamo sulla strada asfaltata
giungendo ad attraversare in pochi minuti il ponte sul
fiume Melezzo che, con una magnifica cascata, si tuffa
in una
limpida pozza.
Superato il ponte imbocchiamo sulla destra la
scorciatoia, che raggiunge la strada sterrata che
percorriamo sino ad arrivare al
ponte sul Rio Verzasco.
Valicato il ponte iniziamo a risalire la seicentesca
mulattiera, che ci conduce all'Alpe Verzasca m.1305. La
mulattiera, contrassegnata dal segnavie M21, realizzata
con grosse lastre in pietra locale, sale in rezione
dell’Alpe i Motti e rappresenta uno dei percorsi più
importanti del passato in quanto utilizzatdia per secoli
dagli alpigiani di Toceno, Druogno e Crana con le loro
mandrie di bovini per raggiungere i pascoli d’alta quota
durante il periodo estivo. Risalendo lungo i numerosi
scalini che ci conducono all’Alpe
Verzasca,
il pensiero corre inevitabilmente al ricordo di coloro
che li hanno percorsi molto prima di noi e non per
diletto ma per pura necessità. Raggiunte la poche baite
dell’alpe, abbandoniamo il sentiero M21 e proseguiamo
lungo il percorso M19 che in
ripida salita
raggiunge l’Alpe
Borca.
Continuando
lungo la dorsale
perveniamo all’Alpe
La Colla
(m.1630) da cui si ha una bella visuale sull’Alpe
Campeglio che raggiungeremo in seguito, dopo aver
compiuto un ampio
semicerchio fra stupendi boschi
che il sole radente va via via infiammando, giungiamo
all'alpe
Campeglio m
.1542) dove
sostiamo per il pranzo
e per la
foto a ricordo
della splendida giornata. Proseguiamo
scendendo lungo la Costa di Campeglio
da cui si ha una bella visuale su
Colle Riola con le sue baite
e sulle
antiche frane
che hanno fatto scivolare a valle la montagna durante
l’evento alluvionale del 1978. Continuando a percorrere
il crinale, Abbandonate le baite dell’alpe continuiamo a
scendere fino ad arrivare all’Alpe
Vei
(m.1300) da cui proseguiamo fino all’Alpe
Coier
(m.1163) dove si attraversa il rio su di
una passerella
per poi ammirare una
stupenda lanca
con acque smeraldine prima di superare il
ponte sul Rio Verzasco
e far ritorno al punto di partenza.
Bel giro contemplativo su sentieri al di fuori dei
percorsi abituali, in un ambiente modellato dalla fatica
di generazioni di pastori e montanari nel cuore antico
di queste montagne. Ringrazio Antonietta, Gildo, Nick,
Flavio e Mario: gli amici che mi hanno fatto compagnia
in questa piacevole escursione.
|