Val Vigezzo

Arvogno (anello degli alpeggi)

 
 
 Gita effettuata in data : 23-Novembre -2023                                                    

 Partenza da: Arvogno m. 1213
 Dislivello totale : m. 645
 Difficoltà : E
 Effettivo cammino h: 4.00

Come arrivarci: Percorrere la A 26 sino a Gravellona Toce, proseguire sulla S.S. 33 del Sempione sino all’uscita di Masera, salire per la SS 337 della Valle Vigezzo fino a Santa Maria, superato l’abitato, al bivio si prende a sinistra seguendo le indicazioni per Arvogno,  dove si arriva dopo pochi chilometri.
 

Visto il periodo autunnale in cui le foglie degli alberi, per un evento naturale, cambiano colore e che oggi viene definito “ foliage “, con gli amici decidiamo di fare un giro nella valle di Arvogno, in valle Vigezzo dove estesi boschi ne sintetizzano le bellezze ambientali e il “foliage” è rappresentato nella sua massima espressione cromatica. Lasciata l’auto nel comodo parcheggio di fronte al Rifugio Arvogno, veniamo rapiti dal caleidoscopio di colori che si para davanti ai nostri occhi, la policromia dei colori in questa stagione dell’anno rende il paesaggio suggestivo ed incantevole tanto da rimanere estasiati e ben si comprende come numerosi artisti ne abbiano tratto ispirazione fin dai tempi passati fino a rendere famosa la Valle Vigezzo attribuendogli l’appellativo di “Valle dei Pittori”. Pregustando il seguito di questo magnifico spettacolo ci incamminiamo sulla strada asfaltata giungendo ad attraversare in pochi minuti il ponte sul fiume Melezzo che, con una magnifica cascata, si tuffa in una limpida pozza. Superato il ponte imbocchiamo sulla destra la scorciatoia, che raggiunge la strada sterrata che percorriamo sino ad arrivare al ponte sul Rio Verzasco. Valicato il ponte iniziamo a risalire la seicentesca mulattiera, che ci conduce all'Alpe Verzasca m.1305. La mulattiera, contrassegnata dal segnavie M21, realizzata con grosse lastre in pietra locale, sale in rezione dell’Alpe i Motti e rappresenta uno dei percorsi più importanti del passato in quanto utilizzatdia per secoli dagli alpigiani di Toceno, Druogno e Crana con le loro mandrie di bovini per raggiungere i pascoli d’alta quota durante il periodo estivo. Risalendo lungo i numerosi scalini che ci conducono all’Alpe Verzasca, il pensiero corre inevitabilmente al ricordo di coloro che li hanno percorsi molto prima di noi e non per diletto ma per pura necessità. Raggiunte la poche baite dell’alpe, abbandoniamo il sentiero M21 e proseguiamo lungo il percorso M19 che in ripida salita raggiunge l’Alpe Borca. Continuando lungo la dorsale perveniamo all’Alpe La Colla (m.1630) da cui si ha una bella visuale sull’Alpe Campeglio che raggiungeremo in seguito, dopo aver compiuto un ampio semicerchio fra stupendi boschi che il sole radente va via via infiammando, giungiamo all'alpe Campeglio m .1542) dove sostiamo per il pranzo e per la foto a ricordo della splendida giornata. Proseguiamo scendendo lungo la Costa di Campeglio da cui si ha una bella visuale su Colle  Riola con le sue baite e sulle antiche frane che hanno fatto scivolare a valle la montagna durante l’evento alluvionale del 1978. Continuando a percorrere il crinale, Abbandonate le baite dell’alpe continuiamo a scendere fino ad arrivare all’Alpe Vei (m.1300) da cui proseguiamo fino all’Alpe Coier (m.1163) dove si attraversa il rio su di una passerella per poi ammirare una stupenda lanca con acque smeraldine prima di superare il ponte sul Rio Verzasco e far ritorno al punto di partenza.

Bel giro contemplativo su sentieri al di fuori dei percorsi abituali, in un ambiente modellato dalla fatica di generazioni di pastori e montanari nel cuore antico di queste montagne. Ringrazio Antonietta, Gildo, Nick, Flavio e Mario: gli amici che mi hanno fatto compagnia in questa piacevole escursione.