Valle Anzasca

               Alpe Schiena dei Bletz
                      

 
 Gita effettuata in data: 25-Settembre-2023                                                    

 Partenza da: Staffa m. 1294
 Dislivello totale: m.650
 Difficoltà: E
 Effettivo cammino h: 4,30

Come arrivarci: da Gravellona Toce, proseguire seguendo la Statale del Sempione sino all’uscita di Piedimulera da dove si prosegue lungo la SS549 della Val Anzasca per 28 Km. fino a raggiungere Staffa, parcheggio di fronte al residence Monterosa.

Con l’amico Flavio(www.cappef.com) )ritorno in Valle Anzasca per visitare il nuovo bivacco realizzato dal CAI Macugnaga all’Alpe Schiena dei Bletz (m.1981) e terminare così la precedente gita del 29-Marzo 2022 interrotta per mancanza di tempo. Lasciata l’auto nel parcheggio, scendiamo a raggiungere il ponte che permette di superare il Torrente Anza arrivando alla palina che riporta le indicazioni da seguire per l’Alpe Bletza. Iniziamo a risalire il sentiero che entra nel fitto bosco di conifere e si inerpica rapidamente lungo gli scoscesi tornanti fino ad uscire in una zona più aperta dove ci immettiamo sul “ sentiero a ricordo dei cacciatori ”, volgendo a sinistra superiamo una zona molto esposta alla caduta di valanghe (quando nevica...va),la piega assunta dai larici testimonia l’impeto con cui scendono a valle. Il sentiero si presenta ben segnato, proseguiamo, prima in piano e poi con dolci saliscendi, compiendo un ampio giro verso fondovalle fino a che, dopo una breve risalita, usciamo dal bosco ritrovandoci agli abbeveratoi dell’Alpe Bletza (m.1.699), oramai non più utilizzati e avvicendati nel loro compito dalla fontana con vasca di sasso (installata nel 2005 a cura della Società Cacciatori di Macugnaga). Con particolare rispetto per i tempi andati sono stati lasciati a ricordo del loro importante ruolo al servizio delle mandrie e greggi che popolavano queste alture. Una palina riporta le indicazioni per la nostra meta, procediamo salendo a sinistra lungo la costa boscosa che scende dal Pizzo Nero, il sentiero risale ripido nei radi larici fra cespugli di mirtilli e rododendri. Continuiamo nella faticosa salita, sino a che giungiamo in un punto particolarmente panoramico da cui vediamo il Lago delle Fate che fa capolino sotto di noi. Proseguiamo risalendo l’ultimo tratto di sentiero sino a che sbuchiamo su quello che un tempo era il pascolo dell’alpe e raggiungiamo l’Alpe Schiena (m.1981) dove una vecchia baita del 1788 è stata ristrutturata con la collaborazione della Sezione Cacciatori di Macugnaga e con il contributo del C.A.I Centrale ed adibita a bivacco. Inaugurato il 23-Agosto-2023 e dedicato a Mauro Borretti e Walter Schranz. Visitiamo l’interno che si presenta luminoso, con una notevole vista panoramica sulla valle, molto ben ordinato e pulito dotato di comodi letti a castello, stufa a legna, cucina con tanto di generi alimentari e libro firme. Ammirata questa bellissimo restauro conservativo, per il quale facciamo i nostri complimenti a chi lo ha realizzato, ci incamminiamo sulla via del ritorno e scendiamo di nuovo all’Alpe Bletza dove effettuiamo una breve sosta per scattare la foto ricordo. Per completare il nostro giro ad anello, ci avviamo lungo il sentiero B41a che ci condurrà a Quarazza. Raggiungiamo la località In d’Urstugo (m.1530) da cui si ha una prima visione del lago di Quarazza, e successivamente giungiamo sulle rive del suggestivo “ Lago delle Fate” (m.1315). dopo una breve sosta sulle sue rive procediamo in direzione di Motta (m.1301). Dalla piccola frazione proseguiamo verso sinistra entrando in un bel bosco percorrendo il suggestivo sentiero, costruito dalla popolazione Walser intorno al tredicesimo secolo per raggiungere la piana di Isella con la sua piccola piazza e lOratorio di Santa Maria Addolorata (m.1231). Da Isella risaliamo a sinistra lungo la strada sterrata che ci riporta di nuovo in prossimità del ponte nel punto in cui avevamo iniziato la salita e dove chiudiamo il bel giro ad anello. Raggiunta nuovamente la macchina, prima di ritornare verso casa, effettuiamo una visita al “cimitero degli alpinisti” rendendo omaggio ai numerosi sfortunati scalatori deceduti durante le ascensioni sul Monte Rosa e che ora riposano nel ben tenuto cimitero a loro dedicato. Uscendo dal Camposanto la vista è attratta dal simbolo di Macugnaga, il secolare tiglio, che nonostante l’età e gli acciacchi, ancora troneggia nei pressi della Chiesa Vecchia.