Come arrivarci:
Dall'autostrada A26 uscire a
Ghemme/Romagnano
Sesia, continuare sulla SS 299 sino a superare il comune
Romagnano Sesia, continuare sulla SR 142,
sino alla rotonda di Bornate da dove
voltando a sinistra si prosegue per Crevacuore e Postua.
Da Postua
si dipartono interessanti escursioni che portano a
percorrere le antiche “ vie della transumanza ” che
dirigevano verso la Valsesia.
Raggiunta la
Parrocchiale dedicata alla
Madonna
Assunta,
ci incamminiamo lungo l’itinerario, un tempo frequentato
come collegamento
con Agnona, segnavie N° 719 e seguendo la strada
asfaltata si raggiunge la
Cappella di San Rocco 575m.
qui si incrocia il sentiero che sale da Guardabosone (segnavie
724) che prosegue a sinistra in moderata salita per
raggiungere la
Cappella
di Sant’Antonio.
Si tralasciano alcune deviazioni secondarie e, per
mulattiera e
sterrato, si attraversa un bosco fino a
raggiungere il bivio (m. 636) da cui prendiamo a
sinistra uno sterrato che porta, senza indicazione, al
bel
Santuario della Madonna di Loreto. Visitata la
zona
in cui sorge il Santuario, proseguiamo lungo la salita
che si fa via via più ripida e si perviene al bivio con
l’itinerario 718 che proviene dalla località Pecciole.
Continuando
lungo lo sterrato
superiamo alcuni dossi
sino a raggiungere il
panoramico poggio su cui sorge il grande caseggiato
dell’Alpe Maddalene (m.914). Sullo spiazzo antistante
resistono il
secolare carpino e una
veterana
palma
sopravvissuta nel tempo anche a questa quota. Da
questa privilegiata posizione si individuano l’Alpe Noveis, il
Monte Gemevola o Cornabecco e il Monte
Barone. Per gustarci più a lungo il panorama,
approfittando del tiepido sole, effettuiamo la
sosta
pranzo
prima di iniziare il percorso di ritorno.
Per la discesa
seguiamo il
sentiero 725 che scende in modo
molto ripido nel prato sotto l'alpe
per poi entrare nel
fitto bosco e proseguire per ripidi
tornanti sino a raggiungere la dorsale da cui piegando a
sinistra si prosegue perdendo quota,
sul sentiero si
incontra
una
croce in ferro
posta a ricordo
di un giovane
deceduto
il 4 dicembre 1885
all’età di 12 anni.
Attraversato un ruscello, si entra nel vallone
in cui si
scorge il
Mulino Starabbo
(la cui acqua faceva
funzionare un tornio per il legno). Rasentando il muro
di una villa, si raggiungono le
case della frazione
Roncole di Postua
che si attraversa
fino ad arrivare alla
Chiesa della frazione (m. 484).
Lungo la strada asfaltata che si percorre per
ritornare a Postua, si incontra l’Oratorio dedicato a
San Sebastiano,
Villa Scalvino con i suoi
caratteristici camini
ancora pochi passi e siamo
di ritorno alla
Chiesa di Maria Assunta dove termina il bel giro ad
anello,
Curiosità
-
Postua è un piccolo comune della provincia di
Vercelli collocato ai confini tra la Val Sesia e la
Valsessera che, nella normalità, conta poco meno di
600 abitanti ed è composto da alcune frazioni e da
suggestivi cantoni che dall’8 dicembre al 6 gennaio
si trasformano per incanto in tante piccole e grandi
Natività per dare vita ad un vero e proprio “Borgo
dei Presepi”. Ogni via del paese appronta in modo
del tutto personale la Natività, tutti i presepi
sono esposti negli angoli più suggestivi
trasformando il borgo in un fiabesco museo
all’aperto. ( Link )
-
l’Oratorio dedicato a San Sebastiano, edificato
su un rilievo roccioso sovrastante il Torrente
Strona, è una riedificazione cristiana di un luogo
di culto celtico, caratterizzata dalla muratura in
ciottoli a spina di pesce che ne denota la sua
origine romana ed è catalogato come l’edificio più
antico della valle. Al suo interno è ancora visibile
la roccia su cui è incisa una coppella cilindrica,
presumibilmente utilizzata in occasione di riti
pagani, ed è possibile ammirare un ciclo di
affreschi del XV sec. che ritraggono la Passione di
Gesù.

|