Come arrivare:
Percorrere la A26 sino a Gravellona Toce,
proseguire seguendo la statale del Sempione , sino
all’uscita per Villadossola. Usciti dalla statale, si
svolta a sinistra, si percorre tutta la provinciale di
fondovalle e in km. 16 si raggiunge Antrona. Proseguire
in direzione di Antrona Lago , si
parcheggia sulla sinistra di fronte al ristorante.
Dopo
un lungo periodo di fermo, è giunto il momento di
rimettere in moto le articolazioni e riprendere a fare
quattro salutari passi
in modo da risvegliare senza grossi
traumi la muscolatura e
iniziare di nuovo
a percorrere i sentieri delle nostre stupende montagne.
Per
riprendere
optiamo per un giro che già abbiamo percorso altre volte
e che sappiamo non presentare grosse difficoltà per cui
adattissimo al nostro scopo: il giro del
Lago di Antrona. Il periplo del lago è
una piacevolissima passeggiata
che non presenta
grandi dislivelli,
un percorso ad anello che permette di scoprire un lago
naturale originatosi il 27 luglio 1642 per una frana di
enormi proporzioni (12 milioni di mc) che si staccò dal
versante sinistro della valle (Cima di Pozzuoli). La
massa di roccia ricoprì tutto il fondovalle per oltre 2
km, fino alle porte del paese di Antronapiana
seppellendo una quarantina di case e purtroppo un
centinaio di abitanti.
Parcheggiata la macchina scendiamo sulla sponda del lago
e ci indirizziamo a sinistra
lungo la bella pista che percorre la sponda del lago
da cui si gode
di una
suggestiva
visione del sottostante specchio d’acqua
color smeraldo
in cui si riflettono le nuvole che stanno velando i
monti
che fanno da corona alla valle. Percorriamo con molta
calma il primo tratto
di sterrato pianeggiante che presenta diversi punti da
cui si ha la possibilità di
ammirare il panorama circostante e le cascate che
offrono notevoli spunti per molti scatti fotografici.
Lungo il percorso si incontrano alcune zone di sosta
attrezzate con tavoli da pic nic e si perviene al
bivio da cui a sinistra si sale al Lago di
Campliccioli, proseguendo si supera l’Alpe
Piascel e si arriva al
ponte che segna l’estremità del lago e permette di
attraversare il torrente Troncone che qui
si incunea suggestivo tra le rocce. Il percorso si
fa più stretto e porta in breve ad una
ripida scala metallica che diventa poi passerella
sospesa che con un
aereo percorso raggiunge la parete rocciosa da cui si
precipita a valle una enorme massa d’acqua che forma
l’affascinante
cascata
del Sajont
originata dall’omonimo rio.
Nel 2014 è stato inaugurato un
sistema di passerelle metalliche
ancorate alla parete di roccia che consente di passare
proprio dietro alla cascata rendendo possibile
percorrere l’intero periplo del lago che, invece, prima
si interrompeva. Il suggestivo passaggio all’interno
della cascata permette di avere un inconsueto punto di
vista dello
scrosciante e rumoroso
salto
d’acqua che si
tuffa
con impeto
nel lago.
Superato
il punto più caratteristico dell’intero percorso
si arriva al
termine della passerella metallica per proseguire
sul sentiero che perviene ad una
palina segnaletica
con indicazione Alpe Ronco. Seguiamo questa direzione e
in
leggera salita raggiungiamo il caratteristico
alpeggio
posto in stupenda posizione, molto ben mantenuto e
curato nei minimi particolari tanto di far pensare ad un
piccolo angolo di Svizzera. Dopo una visita all’alpe
che si va tingendo dei
caldi colori autunnali
ricreando un’atmosfera unica,
proseguiamo
sulla strada sfaltata per far ritorno al punto da cui
siamo partiti.
Soddisfatti per la bella giornata che ci ha permesso di
godere di
uno splendido paesaggio autunnale, nonostante le gambe
un po' stanche e il fiato corto, ci siamo ripromessi di
non lasciare trascorrere troppo tempo prima di
rimetterci nuovamente in cammino.
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