Accesso stradale:
Percorrere la A 26 sino a Gravellona
Toce, proseguire sulla S.S. 33 del Sempione sino
all’uscita per Crodo. Di qui si imbocca la SS 659 delle
valli Antigorio e Formazza, superate Baceno e Premia, si
prosegue per la Val Formazza e
tra suggestivi panorami e piccoli nuclei abitati ricchi
di tradizione, si raggiunge
Riale al termine della
strada.
Dopo la bellissima escursione del 4 Agosto u.s. e le
libagioni ferragostane, ritorniamo in Val Formazza, a
Riale, per una tranquilla escursione in compagnia di
parenti che hanno manifestato il desiderio di visitare i
Laghi del Boden.
Riale,
“ Z’
Chärbäch ”
in lingua walser, è un borgo incastonato tra le Alpi
Lepontine, nel nord più estremo del Piemonte in alta Val
Formazza a pochi chilometri dalla Svizzera, ed è un vero
gioiello di architettura di montagna.
Situato a 1730 m di altitudine, il villaggio è tra i
primi insediamenti creati dalle popolazioni walser
che raggiunsero la Val d’Ossola dal vicino Canton
Vallese attraverso il Passo del Gries. Lasciata l’auto
nel parcheggio a pagamento di fronte all'albergo Aalts
Dorf ci incamminiamo lungo la strada che da Riale
raggiunge il Passo San Giacomo e la risaliamo quasi
interamente lasciandola solo per brevi tratti quando
utilizziamo le scorciatoie per tagliare i lunghi
tornati.
La strada, di proprietà di ANAS con divieto di transito
ai veicoli, realizzata nel 1927 per la costruzione delle
dighe del Castel e del Toggia è oggi in concessione
(2019-2029) al Comune di Formazza per realizzare il
collegamento ciclabile tra la Val Formazza e la Svizzera
nell’ambito del progetto Interreg «Monti & laghi bike»
che renderà possibile valicare le Alpi mettendosi in
collegamento con la rete ciclabile elvetica.
Salendo di quota iniziamo a vedere all’orizzonte, sopra
il muraglione della diga, le acque del Lago di Morasco
che hanno sommerso il vecchio paese. Percorriamo la
strada poderale e giunti in prossimità di una curva con
il caratteristico muretto in pietra formato da diversi
archi, effettuiamo una sosta per scattare la classica
foto
panoramica a Riale con il suo sopraelevato oratorio
dedicato a S.Anna, che sovrasta l’omonimo villaggio a
ricordo della chiesetta del paese di Morasco, sommerso
dalle acque dell’invaso elettrico costruito negli anni
1936-1940. Dopo aver risalito lungamente la strada che
sale con con pendenza ridotta e
tornanti dalle linee
perfette, si perviene ad un tratto pianeggiante, lungo
il cammino si ha una costante e panoramica visione sulle
cime dell’alta Valle Formazza. Prima di raggiungere il
Rifugio Maria Luisa, a quota 2150 mt. in corrispondenza
del bivio per i sentieri G22/G24, si svolta a destra, in
direzione dell’alpe e del
Lago Castel, oltrepassata una
casa isolata, proseguiamo lungo il tracciato che
attraversando i suggestivi laghi del Toggia che
occhieggiano fra praterie e pascoli ci ripaga dalle
fatiche sostenute per raggiungerli. Continuiamo seguendo
l’evidente traccia di passaggio e senza faticare gran
che, perveniamo in una zona umida che presenta il
caratteristico fenomeno del “carsismo” che si manifesta
visivamente con una innumerevole
serie di depressioni e
cavità che anticipano i Laghi del Boden principali. I
Laghi del Boden sud e
nord,
si trovano a poca distanza uno dall’altro, separati tra
loro da un piccolo pianoro erboso (boden significa
“pianoro” in lingua Walser)
che hanno preso forma proprio grazie ad una
alimentazione idrica sotterranea. In
realtà i laghi di Boden sono in totale 7, i restanti 5
sono classificati come “laghetti minori”. I due laghi di
Boden sono permanenti, mentre quelli minori che non
presentano canali di alimentazione, si formano
attraverso un complicato sistema carsico di
alimentazione e tendono a scomparire verso la fine
dell’estate.
Sulla destra del lago più grande si stacca il sentiero
che porta alla bocchetta di Vallemaggia. I suggestivi
laghi del Boden, non utilizzati per la produzione di
energia elettrica, si fanno apprezzare in tutta la loro
bellezza naturale. Mentre
ammiriamo queste meraviglie,
minacciose nuvole nere avanzano sopra di noi per cui
decidiamo di
ritornare sui nostri passi senza procedere
oltre.
Scattata la
foto ricordo ripercorriamo
lo stesso
tragitto
fatto in salita per ritornare al bivio per i sentieri
G22/G24 dove voltando a destra rientriamo sulla strada
per il Passo S. Giacomo che seguiamo in leggera salita.
Superando il
Rifugio Maria Luisa raggiungiamo il
muraglione della diga del Lago Toggia da cui
osserviamo
il basso livello delle acque del bacino artificiale
formatosi a seguito della costruzione della diga nel
1932. Fatte le debite considerazioni sulla preoccupante
situazione idrica, invertiamo la rotta e dirigiamo la
prua dei nostri scarponi verso valle per far
ritorno a Riale al termine di questa appagante escursione che ci
ha permesso di vedere un altro angolo della meravigliosa
Val Formazza.
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