Come arrivarci:
Il punto di partenza si raggiunge facilmente:
dall'uscita autostradale di Ghemme/ Romagnano Sesia,
seguendo le indicazioni per circa 7 km. Giunti a
Gattinara si percorre viale G. Marconi e si parcheggia
nei pressi del supermercato iN’s.
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Gattinara, piccola città in provincia di Vercelli,
sviluppata su un borgo di antichissima fondazione,
celebre per la sua eccellenza vitivinicola, dà il nome
all'omonimo pluripremiato vino docg, conosciuto ed
apprezzato in tutto il mondo, prodotto sui colli
circostanti. Dall’abitato in
Regione Crosa, parte il nostro odierno itinerario
che compiendo un giro ad anello, ci porta a percorrere i
sentieri che attraversano le colline di produzione.
Lasciata l’auto nel comodo parcheggio, percorriamo un
breve tratto di Via Marconi fino a raggiungere la
confluenza con Via Monte Bianco per salire in seguito
lungo Via alla Torre fino a raggiungere il
panoramico spiazzo a balcone da cui si ha la
possibilità di ammirare un
primo scorcio di panorama. In questo luogo sorge
la Torre “delle Castelle”, resto di un’antichissima
fortificazione del XII-XIII secolo, che dall’alto della
collina, in cima ai vigneti, domina la città di
Gattinara, diventando a pieno titolo uno dei simboli
della città, e la
chiesa della Madonna della Neve, completamente
ricostruita negli anni ’50 a cura della sezione Alpini
di Gattinara in ricordo degli Alpini caduti in tutte le
guerre, sui resti dell’antica chiesa di origine
medioevale dedicata a S. Giovanni
Evangelista
attestata già nel 1217. Una delle panchine giganti del
progetto Big Bench Comunity la N° 35, firmata dal
designer Chris Bangle, dipinta di rosso, permette di
riprendere fiato stando comodamente seduti ad ammirare
il paesaggio. La mega panchina, rivolta verso il centro
città, consente una vista sul paese e sulle colline
circostanti; nelle giornate particolarmente nitide è
possibile scorgere in lontananza la cupola di San
Gaudenzio a Novara. Alle spalle della Big Bench, si
ammira la splendida catena del Rosa. L’area, alla quale
si può accedere liberamente è attrezzata per pic-nic con
servizio bar attivo nella stagione estiva (giorni
festivi) grazie al gruppo Alpini Gattinara. Nell’area
della Torre delle Castelle, dietro la chiesetta vicina
al parcheggio, è stata installata una palestra
artificiale di salita, oltre ad un
enorme calice, simbolo del prodotto più noto del
territorio, realizzato dall’artista Ruben Bertoldo. Il
“calice 02” è il secondo dei grandi calici posizionati
in tappe strategiche del territorio di Gattinara che
sono punti nevralgici della “via dei Calici”. Si può
arrivare in auto ma è consigliabile salire a piedi.
Ripercorrendo la strada in senso inverso (segnavia CAI
Varallo n. 700), a destra si notano i
ruderi del Castello dei Marchesi del Monferrato.
Poco avanti, al bivio, si gira a sinistra sulla strada
sterrata che si snoda fra i vigneti, salendo si
raggiunge la parte più alta della collina con
vegetazione boschiva. Si arriva ad una sella dove si
biforca la strada, che sul percorso 2, porta ai
ruderi del
Castello di San Lorenzo, (realizzato entro il 1187),
altro
ottimo punto panoramico dove sono installate
due panchine di normale dimensione,
nell’area adiacente vi si trova addirittura una stazione
di ricarica per e-bike,
Ritornati alla sella si prende a sinistra, sotto una
magnifica quercia isolata oramai purtroppo morente (la
ruvla dal Burnalòt), si percorre una strada tagliafuoco
oltrepassando una sbarra che impedisce l'accesso ai
veicoli,
il sentiero é segnato con il numero 1. A sinistra si
nota l'imbocco di un'altra strada proseguendo
impossibile non vedere il
traliccio dei ripetitori GSM che irradiano in
segnale sulla bassa Valle. Proseguendo diritto si
percorre la dorsale ed a destra, dopo 500, metri si
trova un breve sentiero 1b, che conduce alla Pietra
Romanasca, che noi tralasciamo. Si prosegue la strada
tagliafuoco, passa a mezza costa sotto
Cima Scalvai (543 m.) e prosegue in direzione della
Rusca Randa (o Bonda Grande), sulla cui cima (la più
alta di Gattinara: m. 553!) troviamo una
casetta in legno con adiacente area sosta dove
sostiamo per il pranzo. Proseguendo diritto, la
strada tagliafuoco arriva ad un bivio e tralasciata l’indicazione
per la Cima Frascheia segnavia 700 “Sentiero
di Frà Dolcino” (infatti Dolcino e i suoi seguaci
percorrevano questi sentieri da Pian Cordova, dove
avevano creato la loro base, per scendere verso
Serravalle e la Valsesia). Riprendiamo la discesa appena
dopo ecco la
Chiesetta degli Alpini di Lozzolo, dedicata alla
Madonna del Grappa, con il
rifugio del Mazzucco. Qui si può riposare e gustare
il panorama delle colline, delle montagne circostanti,
con lì sotto la bassa Valle del fiume Sesia. Scendendo
dalla Chiesetta, al termine di un ripido tratto
cementato, si prende il sentiero di destra che
porta alla Madonna dell’Annunziata, in territoriodi
Lozzolo.
Il
Santuario della Madonna Annunziata,
risale all’anno 1648. Posto a est del paese in luogo
ameno e immerso nel verde, è luogo di meditazione. Il
complesso architettonico di pregevole fattura comprende,
oltre alla Chiesa con notevoli affreschi ai soffitti,
ampi locali un tempo utilizzati per le feste e anche per
lazzaretto.
Lasciato il Santuario Madonna dell’Annunziata ci si
immette su una strada sterrata più ampia: si prende a
sinistra (a destra si va verso
Lozzolo). Questa è la
Strada delle Vigne, da cui si dipartono molte strade
sia a destra sia a sinistra, fra le quali i sentieri
segnalati 4 e 3, in direzione Gattinara. Dopo tre curve
a gomito e un rettilineo, all’altezza dell’Azienda
Agricola Travaglini, si volta a sinistra, sulla Via
Aosta, quindi si incontra Via Monviso, e da qui in
discesa fino a Via Monte Bianco e ritorno al parcheggio.

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