Valle Antigorio

Montecrestese
Giro delle frazioni e dei siti archeologici

 
 Gita effettuata in data:01-Marzo-2022                                                    

 Partenza da: Pontetto m. 327
 Dislivello totale: m. 330
 Difficoltà:T
 Effettivo cammino h: 4,30

Come arrivare: percorrere l’autostrada A26 in direzione di Gravellona Toce, proseguire sulla Superstrada SS 33 in direzione Sempione e usciti a Montecrestese in breve si giunge a Pontetto.
 

Oggi decidiamo di fare una gita in riviera, ma non in quella Ligure, bensì nella zona di Montecrestese che, grazie alla sua esposizione a Sud-Ovest gode di un ottimo soleggiamento e a buona ragione, viene definita: “ la riviera dell’Ossola ″. E’ questa sua collocazione che, oggi come ieri, permette ai locali di coltivare la vite da cui si ricava il famoso e pregiato vino “ prunet ″. Desiderosi di fare un viaggio a ritroso nel tempo e di scoprire antichi borghi e paesaggi suggestivi ripercorrendo i vecchi sentieri che fungevano da vie di collegamento fra le numerose frazioni che compongono il comune di Montecrestese prima che venisse costruita la strada carrabile. Lasciata l’auto nel comodo parcheggio, ci mettiamo in cammino e subito incontriamo il lavatoio publico ″, l’antico forno e l’omonimo oratorio; pregevoli manufatti della cultura contadina. Procediamo lungo la mulattiera che iniziando in località Vigna, supera la cappella di Sant’Orsola e perviene a Roldo m.430 dove sulla sovrastante altura rocciosa, fra le antiche case del borgo, svetta la Torretta, il tempietto Lepontico risalente al I° secolo D.C. e attraverso varie trasformazioni divenuto in seguito torre di osservazione. Continuiamo nel nostro cammino attraversando i ben curati filari di vite e raggiungiamo la frazione Vignamaggiore m. 460, con le sue case sparse tra le vigne ed il settecentesco Palazzo dei Mattei di Albogno, oggi Villa Porta. Risaliamo piegando a sinistra e, dalla strada asfaltata, raggiunto il bivio per Burella, ci incamminiamo lungo la mulattiera che entra fra le case del borgo, uno dei più antichi insediamenti di Montecrestese dove, nelle vicinanze dell’oratorio, sono ancora visibili costruzioni sorrette da poderose arcate di pietra e il castello che si eleva poco al di là su un rilievo roccioso. Aggirandoci fra le case, oltre a notare varie tipologie costruttive, si trova il bellissimo e monumentale lavatoio e la originale fontana doppia. Il lavatoio di quartiere, ha rappresentato per secoli un importante luogo di riferimento per la popolazione, fondamentale per approvvigionarsi di acqua oltre che costituire un punto di ritrovo e socializzazione per le donne che vi andavano a lavare i panni, era il luogo in cui le casalinghe, facendo il bucato si scambiavano pettegolezzi e le ultime novità: per questo veniva comunemente definito “ il tribunale o parlamento delle donne ″. Proseguiamo ed in breve giungiamo in località Cardone dove nel muro di quella che fu la residenza padronale, è inserito lo stemma di famiglia ricavato su di una lastra di marmo di Crevola. Attraverso i prati ci indirizziamo verso la frazione Giosio e, superato l’antico pozzo dell’acqua, ci inseriamo fra le quattrocentesche case di solida struttura, che ricordano la loro funzione di case forti, superiamo il lavatoio, ancora in uso, e raggiungiamo l’oratorio da cui ci dirigiamo verso la frazione di Prata per poi deviare in direzione di Oro, anche essa caratterizzata da costruzioni aventi la struttura e la configurazione di case forti o castelli. Continuiamo nel nostro cammino e raggiungiamo la Cappella della Crosetta, così chiamata perché un tempo vi era eretta la tipica croce stazionale delle Rogazioni ed era meta della processione delle Litanie di San Marco. Qui si riunivano i partecipanti alle rogazioni e veniva distribuita un’abbondante refezione di pane formaggio e vino. Proseguendo fra i prati raggiungiamo la località Piazza dove al margine della strada asfaltata sorge la Cappella “ dul Crot ″. Attraversata la strada risaliamo il breve tratto di mulattiera asfaltata che ci permette di raggiungere Naviledo m. 605 con le sue antiche residenze che ancora presentano gli ampi solai soleggiati dove si era soliti far maturare la frutta ed essiccare segale e granoturco. Raggiunto il punto più elevato dell’escursione, svoltiamo a sinistra in direzione del parcheggio, lasciamo a sinistra la costruzione che sorge ai margini della strada e scendiamo lungo la mulattiera che ci conduce ad Alteno. Giunti alla Cappella delle Anvelle, altro toponimo avente a che fare con la coltura della vite, iniziamo a percorrere una stupenda mulattiera che, scorrendo fra alte mura e possenti terrazzamenti, entra in un bellissimo bosco e scende a raggiungere la frazione Chiesa m. 490, capoluogo di Montecrestese. Qui ammiriamo l’imponente parrocchiale di Santa Maria Assunta risalente al XII secolo ed ampliata in fasi successive sino ad arrivare a termine agli inizi del 1700. A lato dell’edificio, in posizione tale da poter essere visibile da tutta la conca centrale ossolana, svetta il campanile di Montecrestese, il più alto campanile di tutta l’Ossola con i suoi 67,50 m. poco discosto si trova l’Oratorio di San Sebastiano. II Campanile attuale del XVI secolo, congloba nel suo intemo quello romanico preesistente dell'antica chiesa. Dal Municipio, percorriamo Via dei Caduti e procediamo in direzione del Campo Santo, anticipato dalla ” cappella dul Scimiteri o del Gallaccio ″ il cui affresco centrale raffigura la Madonna del Sangue. Oltrepassiamo il cimitero e seguiamo la vecchia mulattiera che raggiunge la strada asfaltata in corrispondenza del bivio per Altoggio dove sorge la chiesa dedicata alla Madonna di Viganale. Evidenti cartelli, ci indicano la direzione da seguire per raggiungere il sito megalitico di “ Croppola ″ caratterizzato da enormi pietre infisse nel terreno, sottostanti il possente muro nel quale si apre la camera a falsa volta. Proseguiamo seguendo le indicazioni per Piaggino e ci immettiamo nella stretta “ Valle dei Cani ″ per sbucare sulla mulattiera in corrispondenza dell’omonima cappella. Volgendo a sinistra percorriamo per un breve tratto la mulattiera che abbandoniamo per dirigerci a destra in direzione del sito megalitico di “ Castelluccio ″ dove sorgono altri Menhir e l’immancabile camera a volta. Scendiamo ancora lungo il sentiero ed in breve raggiungiamo gli ampi prati della Frazione Castelluccio che costeggiamo a sinistra raggiungendo la località Piaggino da cui si proseguiamo per fare nuovamente ritorno a Pontetto.                                                                                                                                                                                                                                                
Escursione che permette di osservare gli innumerevoli punti di interesse seguendo le tracce della storia. Lungo il tracciato si incontrano una moltitudine di Cappelle ed Oratori che testimoniano quanto fosse presente il pensiero religioso e la profonda spiritualità che segnava il ritmo della vita quotidiana                                                                                                                                   .