Oggi
decidiamo di
fare una gita in riviera, ma non in quella Ligure,
bensì nella zona di Montecrestese che, grazie alla
sua esposizione a Sud-Ovest gode di un ottimo
soleggiamento e a buona ragione, viene definita: “
la riviera dell’Ossola ″. E’ questa sua collocazione
che, oggi come ieri, permette ai locali di coltivare
la vite da cui si ricava il famoso e pregiato vino “
prunet ″. Desiderosi di fare un viaggio a ritroso
nel tempo e di scoprire antichi borghi e paesaggi
suggestivi ripercorrendo i vecchi sentieri che
fungevano da vie di collegamento fra le numerose
frazioni che compongono il comune di Montecrestese
prima che venisse costruita la strada carrabile.
Lasciata
l’auto nel comodo parcheggio, ci mettiamo in cammino
e subito incontriamo
“
il lavatoio publico ″, l’antico forno e l’omonimo
oratorio; pregevoli manufatti della cultura
contadina. Procediamo lungo la mulattiera che
iniziando in località Vigna, supera la
cappella di Sant’Orsola e perviene a Roldo m.430
dove sulla sovrastante altura rocciosa, fra le
antiche case del borgo, svetta
la Torretta, il tempietto Lepontico risalente al
I° secolo D.C. e attraverso varie trasformazioni
divenuto in seguito torre di osservazione.
Continuiamo nel nostro cammino attraversando i ben
curati
filari di vite e raggiungiamo la frazione
Vignamaggiore m. 460, con le sue case sparse tra le
vigne ed il settecentesco Palazzo dei Mattei di
Albogno, oggi Villa Porta. Risaliamo piegando a
sinistra e, dalla strada asfaltata, raggiunto il
bivio per Burella, ci incamminiamo lungo la
mulattiera che entra fra le case del borgo, uno dei
più antichi insediamenti di Montecrestese dove,
nelle vicinanze dell’oratorio,
sono ancora visibili costruzioni sorrette da
poderose
arcate
di pietra
e il castello che si eleva poco al di là su un
rilievo roccioso.
Aggirandoci fra le
case, oltre a notare varie tipologie costruttive, si
trova il bellissimo e monumentale lavatoio e la
originale fontana doppia.
Il lavatoio di quartiere, ha rappresentato per
secoli un importante luogo di riferimento per la
popolazione, fondamentale per approvvigionarsi di
acqua oltre che costituire un punto di ritrovo e
socializzazione per le donne che vi andavano a
lavare i panni, era il luogo in cui le casalinghe,
facendo il bucato si scambiavano pettegolezzi e le
ultime novità: per questo veniva comunemente
definito “ il tribunale o parlamento delle donne ″.
Proseguiamo ed in breve giungiamo in località
Cardone dove nel muro di quella che fu la residenza
padronale, è inserito lo
stemma di famiglia ricavato su di una lastra di
marmo di Crevola. Attraverso i prati ci indirizziamo
verso la frazione Giosio e, superato l’antico
pozzo dell’acqua, ci inseriamo fra le
quattrocentesche case di solida struttura, che
ricordano la loro funzione di case forti, superiamo
il
lavatoio, ancora in uso, e raggiungiamo
l’oratorio da cui ci dirigiamo verso la frazione di
Prata per poi deviare in direzione di Oro, anche
essa caratterizzata da costruzioni aventi la
struttura e la configurazione di case forti o
castelli. Continuiamo nel nostro cammino e
raggiungiamo
la
Cappella della Crosetta, così chiamata perché un
tempo vi era eretta la tipica croce stazionale delle
Rogazioni ed era meta della processione delle
Litanie
di San Marco.
Qui si riunivano i partecipanti alle rogazioni e
veniva distribuita un’abbondante refezione di pane
formaggio e vino.
Proseguendo
fra i prati raggiungiamo la località Piazza dove al
margine della strada asfaltata sorge la Cappella “
dul Crot ″. Attraversata la strada risaliamo il
breve tratto di mulattiera asfaltata che ci permette
di raggiungere
Naviledo m. 605 con le sue antiche residenze che
ancora presentano gli ampi solai soleggiati dove si
era soliti far maturare la frutta ed essiccare
segale e granoturco.
Raggiunto
il punto più elevato dell’escursione, svoltiamo a
sinistra in direzione del parcheggio, lasciamo a
sinistra la costruzione che sorge ai margini della
strada e scendiamo lungo la mulattiera che ci
conduce ad
Alteno. Giunti alla
Cappella delle Anvelle, altro toponimo avente a
che fare con la coltura della vite, iniziamo a
percorrere una
stupenda mulattiera che, scorrendo fra alte mura
e possenti terrazzamenti, entra in un
bellissimo
bosco e scende a raggiungere la frazione Chiesa m.
490, capoluogo di Montecrestese. Qui ammiriamo
l’imponente
parrocchiale di Santa Maria Assunta
risalente al XII secolo ed ampliata in fasi
successive sino ad arrivare a termine agli inizi del
1700. A lato dell’edificio, in posizione tale da
poter essere visibile da tutta la conca centrale
ossolana, svetta il campanile di Montecrestese, il
più alto campanile di tutta l’Ossola con i suoi
67,50 m. poco discosto si trova l’Oratorio di San
Sebastiano.
II Campanile attuale del XVI secolo, congloba nel
suo intemo quello romanico preesistente dell'antica
chiesa. Dal
Municipio, percorriamo Via dei Caduti e procediamo
in direzione del Campo Santo, anticipato dalla ”
cappella dul Scimiteri o del Gallaccio ″ il cui
affresco centrale raffigura la Madonna del Sangue.
Oltrepassiamo il cimitero e seguiamo la
vecchia
mulattiera che raggiunge la strada asfaltata in
corrispondenza del bivio per Altoggio dove sorge la
chiesa dedicata alla Madonna di Viganale. Evidenti
cartelli, ci indicano la direzione da seguire per
raggiungere il sito megalitico di “
Croppola
″
caratterizzato da
enormi pietre infisse nel terreno,
sottostanti il possente muro nel quale si apre la
camera a falsa volta. Proseguiamo seguendo le
indicazioni per Piaggino e ci immettiamo nella
stretta “
Valle dei Cani ″ per sbucare sulla
mulattiera in corrispondenza dell’omonima cappella.
Volgendo a sinistra percorriamo per un breve tratto
la mulattiera che abbandoniamo per dirigerci a
destra in direzione del sito megalitico di “
Castelluccio ″ dove sorgono altri Menhir e
l’immancabile camera a volta. Scendiamo ancora lungo
il sentiero ed in breve raggiungiamo gli ampi prati
della Frazione Castelluccio che costeggiamo a
sinistra raggiungendo la località Piaggino da cui si
proseguiamo per fare nuovamente
ritorno a Pontetto.
Escursione
che permette di osservare gli innumerevoli punti di
interesse seguendo le tracce della storia. Lungo il
tracciato si incontrano una moltitudine di Cappelle
ed Oratori che testimoniano quanto fosse presente il
pensiero religioso e la profonda spiritualità che
segnava il ritmo della vita quotidiana .