Accesso stradale:
percorrere l’autostrada A26 in direzione di Gravellona
Toce, proseguire sulla Superstrada SS 33 in direzione
Sempione sino all’uscita di
Montecrestese.
Prendere per Crevoladossola e parcheggiare l'auto nei
pressi della centrale di Crevola Toce, ampi parcheggi.
Il comune di Crevoladossola, famoso per le sue cave di
marmo bianco, oltre al capoluogo include cinque
principali frazioni (Caddo, Preglia, Crevola, Oira,
Pontemaglio), che a loro volta comprendono ben oltre 200
nuclei abitativi che affondano le proprie radici nel
lontano passato, ognuna è caratterizzata da qualche
particolarità e attrattiva. La nostra escursione odierna
è rivolta a scoprire e visitare alcuni di questi nuclei
abitativi, veri e propri musei all'aperto
dell'architettura e della cultura rurale, dove ancora
resistono
tratti di vecchie
mulattiere e antiche abitazioni dai pesanti tetti in
beola. Lasciamo
l’auto nell’ampio e comodo parcheggio e
saliamo a vedere
la pregevole
Chiesa dei SS.Pietro e Paolo del XV sec.
(la chiesa ha un’origine romanica del X/XI sec. visibile
nel campanile e nella facciata laterale) dove si
conservano pregevoli opere tra cui le
vetrate policrome
datate al 1526 ad opera del maestro vetraio zurighese
Hans Funk (tra le varie figure di santi e personaggi
spiccano i committenti Paolo Della Silva e la consorte
Andreina da Baceno). Dopo la visita alla parrocchiale,
da cui si gode di un
bel panorama sulla sottostante
piana del Toce, raggiungiamo la vecchia strada per la
Val Formazza dove nei pressi del Municipio ha inizio la
mulattiera per salire alle frazioni alte. Percorso un
breve tratto si devia a sinistra per
Ternaro, si
prosegue poi per
Borgo dell’Era fino al piccolo
Oratorio
di Pinone dedicato ai Santi Carlo, Rocco e Sebastiano
che presenta sulla facciata una pregevole
formella marmorea raffigurante
la Vergine con il bambino. Dopo un breve tratto di
strada e in corrispondenza di
un lavatoio, si prende la
mulattiera che porta a Enso e dopo aver lascito la
deviazione per Enso proseguiamo a destra passando alto
sopra la cava. Proseguiamo il nostro cammino su strada
fino a che raggiungiamo l’area feste attrezzata dal
Gruppo Alpini di Crevoladossola in località Scezza.
Dall’area attrezzata, una larga pista, si inoltra sulla
sinistra e, percorsi pochi metri volgendo ancora a
sinistra un
sentierino entra in una bella pineta e la
risale giungendo in breve al Colle di Croppargino
(m.713) che rappresenta la massima elevazione della
giornata. Qui, affacciato sulla valle Divedro, sorge
l’Oratorio di Santa Croce edificato a partire dal 1838
sulla cui facciata un affresco
raffigura S. Giulio che
allontana i serpenti dal Lago d’Orta. Lasciamo il colle
e scendiamo di nuovo all’area attrezzata del Gruppo
Alpini per raggiungere la
frazione Simbo (m.658) che con
le sue poche case sembra emergere dai prati, entriamo
nel bosco dove aggirandoci fra i numerosi
terrazzamenti troviamo la
bella mulattiera che scende a Traversagno e prosegue per
Cuslone, altro bellissimo
borgo posto sotto la Colmine e, continuando sul sentiero
che la vegetazione va man mano ricoprendo, arriviamo ad
un bivio che riporta le indicazioni per i borghi di Oira
e Canova, due antichi villaggi situati all’ingresso
della Valle Antigorio. La frazione di Oira (m.383), con
il clima mite anche d’inverno, si è conquistata
l’appellativo di giardino dell’Ossola. Gironzoliamo per
il paese per raggiungere la chiesa a una navata
costruita nel 1673 dedicata a San Mattia, dal
sagrato si
gode di una vista panoramica che si estende fino a Pieve Vergonte. Lasciata Oira proseguiamo sino ad incrociare
la strada della val Formazza in località Arzalovo dove
sorge l’omonima cappella risalente al 1730 e dedicata
alla Madonna Addolorata. Continuiamo a seguire il
sentiero raggiungiamo Pontemaglio (m.360) con il suo
caratteristico ponte a “
schiena d’asino ” che serviva
per superare il Fiume Toce lungo il tracciato della
strada romana. Attraversato l’abitato, che ancora
conserva degli stemmi dell’antica famiglia feudale dei
De Rodis, ci raccordiamo con l’itinerario G00a per
iniziare il percorso di ritorno. Proseguiamo, seguendo
le indicazioni del segnavie, fino a raggiungere
Chezzo e
successivamente la riparata conca esposta al sole in cui
sorge Lomese. In questi agglomerati ancora sono
riconoscibili
alcune abitazioni nobiliari in forma di castelli o case
forti che sembrano risalire al XV-XVI secolo.
Continuando nel nostro cammino raggiungiamo
Croppomarcio
e anche qui si trovano case con notevoli esempi di
architettura del “500” come i famosi
“astric” ( granai
aperti, tipici di questi luoghi). Superati questi
antichi villaggi, ci dirigiamo verso il Fiume Toce e
prima di attraversarlo, incontriamo immerso nel bosco,
il
borgo medioevale di Ghesc
(Ghesio), un
micro-insediamento montano costituito da un piccolo
gruppo di edifici (8), che fu abitato per secoli, almeno
dal 1600, e poi abbandonato alla fine dell'800: oggi
trasformato in un “ villaggio laboratorio”,
in parte proprietà dell’Associazione Canova (pdf),
che ospita attività didattiche per studenti di tutto il
mondo perchè possano imparare le tecniche storiche di
costruzione in pietra.Lasciamo il “cantiere”,
superiamo il
Fiume Toce
e continuiamo il nostro cammino
lungo la pista che corre sulla destra idrografica del
fiume facendo ritorno al parcheggio della Centrale di Crevoladossola.
Bella ed interessante
escursione per chi vuole camminare con lentezza, alla
scoperta delle meraviglie naturali, storiche e culturali
della valle riscoprendo l’emozione di camminare sui
sentieri della storia.
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