Piana del Toce

Anello delle frazioni di Crevoladossola  
 Gita effettuata in data:27-Aprile-2022

  

 Partenza da: Crevoladossola m.327
 Dislivello totale: m. 390
 Difficoltà: E
 Effettivo cammino h: 4,30

Accesso stradale: percorrere l’autostrada A26 in direzione di Gravellona Toce, proseguire sulla Superstrada SS 33 in direzione Sempione sino all’uscita di Montecrestese. Prendere per Crevoladossola e parcheggiare l'auto nei pressi della centrale di Crevola Toce, ampi parcheggi.

 

Il comune di Crevoladossola, famoso per le sue cave di marmo bianco, oltre al capoluogo include cinque principali frazioni (Caddo, Preglia, Crevola, Oira, Pontemaglio), che a loro volta comprendono ben oltre 200 nuclei abitativi che affondano le proprie radici nel lontano passato, ognuna è caratterizzata da qualche particolarità e attrattiva. La nostra escursione odierna è rivolta a scoprire e visitare alcuni di questi nuclei abitativi, veri e propri musei all'aperto dell'architettura e della cultura rurale, dove ancora resistono tratti di vecchie mulattiere  e antiche abitazioni dai pesanti tetti in beola. Lasciamo l’auto nell’ampio e comodo parcheggio e saliamo a vedere la pregevole Chiesa dei SS.Pietro e Paolo del XV sec. (la chiesa ha un’origine romanica del X/XI sec. visibile nel campanile e nella facciata laterale) dove si conservano pregevoli opere tra cui le vetrate policrome datate al 1526 ad opera del maestro vetraio zurighese Hans Funk (tra le varie figure di santi e personaggi spiccano i committenti Paolo Della Silva e la consorte Andreina da Baceno). Dopo la visita alla parrocchiale, da cui si gode di un bel panorama sulla sottostante piana del Toce, raggiungiamo la vecchia strada per la Val Formazza dove nei pressi del Municipio ha inizio la mulattiera per salire alle frazioni alte. Percorso un breve tratto si devia a sinistra per Ternaro, si prosegue poi per Borgo dell’Era fino al piccolo Oratorio di Pinone dedicato ai Santi Carlo, Rocco e Sebastiano che presenta sulla facciata una pregevole formella marmorea raffigurante la Vergine con il bambino. Dopo un breve tratto di strada e in corrispondenza di un lavatoio, si prende la mulattiera che porta a Enso e dopo aver lascito la deviazione per Enso proseguiamo a destra passando alto sopra la cava. Proseguiamo il nostro cammino su strada fino a che raggiungiamo l’area feste attrezzata dal Gruppo Alpini di Crevoladossola in località Scezza. Dall’area attrezzata, una larga pista, si inoltra sulla sinistra e, percorsi pochi metri volgendo ancora a sinistra un sentierino entra in una bella pineta e la risale giungendo in breve al Colle di Croppargino (m.713) che rappresenta la massima elevazione della giornata.  Qui, affacciato sulla valle Divedro, sorge l’Oratorio di Santa Croce edificato a partire dal 1838 sulla cui facciata un affresco raffigura S. Giulio che allontana i serpenti dal Lago d’Orta. Lasciamo il colle e scendiamo di nuovo all’area attrezzata del Gruppo Alpini per raggiungere la frazione Simbo (m.658) che con le sue poche case sembra emergere dai prati, entriamo nel bosco dove aggirandoci fra i numerosi terrazzamenti troviamo la bella mulattiera che scende a Traversagno e prosegue per Cuslone, altro bellissimo borgo posto sotto la Colmine e, continuando sul sentiero che la vegetazione va man mano ricoprendo, arriviamo ad un bivio che riporta le indicazioni per i borghi di Oira e Canova, due antichi villaggi situati all’ingresso della Valle Antigorio. La frazione di Oira (m.383), con il clima mite anche d’inverno, si è conquistata l’appellativo di giardino dell’Ossola. Gironzoliamo per il paese per raggiungere la chiesa a una navata costruita nel 1673 dedicata a San Mattia, dal sagrato si gode di una vista panoramica che si estende fino a Pieve Vergonte. Lasciata Oira proseguiamo sino ad incrociare la strada della val Formazza in località Arzalovo dove sorge l’omonima cappella risalente al 1730 e dedicata alla Madonna Addolorata. Continuiamo a seguire il sentiero raggiungiamo Pontemaglio (m.360) con il suo caratteristico ponte a “ schiena d’asino ” che serviva per superare il Fiume Toce lungo il tracciato della strada romana. Attraversato l’abitato, che ancora conserva degli stemmi dell’antica famiglia feudale dei De Rodis, ci raccordiamo con l’itinerario G00a per iniziare il percorso di ritorno. Proseguiamo, seguendo le indicazioni del segnavie, fino a raggiungere Chezzo e successivamente la riparata conca esposta al sole in cui sorge Lomese. In questi agglomerati ancora sono riconoscibili alcune abitazioni nobiliari in forma di castelli o case forti che sembrano risalire al XV-XVI secolo. Continuando nel nostro cammino raggiungiamo Croppomarcio e anche qui si trovano case con notevoli esempi di architettura del “500” come i famosi “astric” ( granai aperti, tipici di questi luoghi). Superati questi antichi villaggi, ci dirigiamo verso il Fiume Toce e prima di attraversarlo, incontriamo immerso nel bosco, il borgo medioevale di Ghesc (Ghesio), un micro-insediamento montano costituito da un piccolo gruppo di edifici (8), che fu abitato per secoli, almeno dal 1600, e poi abbandonato alla fine dell'800: oggi trasformato in un “ villaggio laboratorio”, in parte proprietà dell’Associazione Canova (pdf), che ospita attività didattiche per studenti di tutto il mondo perchè possano imparare le tecniche storiche di costruzione in pietra.Lasciamo il “cantiere, superiamo il Fiume Toce e continuiamo il nostro cammino lungo la pista che corre sulla destra idrografica del fiume facendo ritorno al parcheggio della Centrale di Crevoladossola.

Bella ed interessante escursione per chi vuole camminare con lentezza, alla scoperta delle meraviglie naturali, storiche e culturali della valle riscoprendo l’emozione di camminare sui sentieri della storia.