Come arrivare:
Percorrere la A26 sino a Gravellona Toce,
proseguire seguendo la Statale del Sempione, sino
all’uscita per Domodossola. Usciti dalla Statale, si
svolta a destra, si continua per Domodossola, per poi
seguire sulla provinciale 68 della valle Bognanco.
Raggiunta la località termale si prosegue, risalendo
diversi tornanti, per Graniga/ S. Bernardo fino a
raggiungere il parcheggiando nei pressi della chiesetta.
Dopo parecchio tempo ho chiamato l’amico Flavio (www.cappef.com)
se mi faceva compagnia alla salita al Verosso. Non avevo
dubbi della sua presenza. La giornata si presenta
brillante, ultimati i preparativi siamo pronti
a muovere. Inziamo a salire lungo il sentiero che,
prendendo avvio proprio dal
parcheggio sulla
destra,
risale la
boscosa cresta orientale.
In pochi minuti raggiungiamo e superiamo una presa
d’acqua in cemento armato dove troviamo il primo
segnavia giallo-rosso, il sentiero si fa più evidente e
lo si segue facilmente. In
ripida salita
ontinuiamo a rimontare la
panoramica cresta
giungendo ad un
grosso ometto.
Proseguendo nella nostra ascesa perveniamo ad una larga
sella pianeggiante dove la cresta si allarga m. e tra
erba e sassi, raggiungiamo il vertice
della costa del dente,
che sale da sinistra. Continuiamo per superare
il traverso sotto l'anticima, prima su grossi massi, poi
sullo scosceso
fianco erboso che
percorriamo con le dovute precauzioni. Effettuiamo
un’ultima ripida salita e giungiamo alla vetta,
caratterizzata da un grosso ometto di pietre e da
una
piccola croce. Dalla cima si gode di un panorama
stupendo: ad ovest lo sguardo è calamitato dal
trittico del sempione: Weissmies, Lagginhorn, Fletschhorn
con il Pizzo Andolla, più lontano appare il Monte Rosa;
a nord, si ammira la distesa glaciale del
Breithorn e del Monte Leone. Verso est le montagne della
Val Grande, della Val Strona, della Val Vigezzo si
estendono a chiudere il cerchio verso la pianura mentre,
quasi a perpendicolo, sotto di noi occhieggia il
minuscolo Laghetto
di Oriaccia.
Scattata la usuale foto ricordo iniziamo a
scendere in
direzione del passo di Oriaccia per poi deviare a destra
e abbassarsi ancora
su grossi blocchi
per arrivare ad uno dei
tanti laghi che costellano la zona.
Giunti al lago
il sentiero
continua sempre ben segnalato,
fra macchie d’erba e detriti ci conduce
al lago della Bocchetta di Gattascosa. Dalla bocchetta iniziamo a scendere verso
valle, arrivati a metà disceso prendiamo il
sentiero di Dx
verso il Lago di Ragozza che
raggiungiamo.
Consumato un veloce spuntino non ci resta
di immetterci
sul sentiero
lungo la ben marcata traccia, continuando a seguire il
sentiero percorriamo
i ripidi costoni del secolare
lariceto
fino ad uscire dal bosco e raggiungere la
stupenda piana di Ridorosso, nota come la torbiera di
Gattascosa. Rientrati nel bosco si discende ancora per
un tratto fra enormi larici fino a
sbucare sulla strada
consortile
che si
segue fino a raggiungere il punto di partenza.Termina
questo nostro stupendo anello effettuato in uno
splendido scenario alpino.
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