Come
arrivarci :
Risalire la Valsesia in direzione di Alagna, giunti a Balmuccia prendere a
destra per Rima, Rimasco, Carcoforo. Si percorre la
strada provinciale della Val Sermenza per circa 1 Km e
si raggiunge La frazione di Cerva.
Questo
itinerario, si sviluppa fra boschi e prati che
incorniciano uno degli otto itinerari dei “ Sentieri
dell’Arte “ ideati dal CAI e si introduce in una delle
piccole valli laterali della Valsesia, ovvero la Val
Sermenza. Mantenendo il versante idrografico sinistro
della bassa Val Sermenza, questo itinerario permette non
solo la scoperta di piccoli tesori d’arte, ma consente
all’escursionista di gustarsi la veduta
panoramica su Rossa ,Boccioleto
i Denti di Gavala e l’alpe di Mera. Partiamo da Rossa,
fraz. Cerva (1 Km a monte di Balmuccia)
e iniziamo a risalire la mulattiera,
contrassegnata dal segnavie 405 che indica il
percorso per il Pizzo Tracciora. In breve raggiungiamo
l’Oratorio
di San Bernardo d’Aosta e Sant’Eligio affrescata sulla
facciata. Continuiamo a percorrere la mulattiera e
raggiungiamo la
frazione di Folecchio (m733) dove sorge l’Oratorio
dei Santi Fabiano e Sebastiano che pare sia il più
antico della zona di Rossa. Dalla piana la vista spazia
sulla vallata in cui si identificano i numerosi
nuclei abitati illuminati dal tiepido sole di questo
strano inverno in cui già si notano i primi segnali di
una imminente primavera e le rive si vanno già
rivestendo delle
copiose fioriture delle primule. Proseguendo nel
nostro cammino entriamo in una
luminosa faggeta e giungiamo in vista della
Cappella di Pisole dedicata alla Mater Angelorum
raffigurata da affreschi datati 1878. Siamo oramai in
vista delle
prime baite di Piane di Folecchio (m.983) che
anticipano il
bel pendio prativo su cui sorgono diverse altre
baite, modernamente ristrutturate, e il caratteristico
complesso degli edifici sacri composto dall’Oratorio
di San Giacomo e San Francesco di Sales, dalla
Cappella dedicata a San Giovanni, già citata nel
1591 e dal solido e discosto
campanile. Da questo panoramico luogo si ha una
veduta da cartolina e ci dedichiamo ad individuare i
luoghi della valle da noi già visitati e non da
ultimo ci ritorna alla mente la bella escursione a Pian
Sulei con la svettante Torre delle Giavine che vediamo
distintamente di fronte a noi. Attraversiamo l’alpeggio
e,
superate le ultime baite, continuiamo a seguire la
mulattiera che entra in un suggestivo
bosco di faggi per continuare lungo la dorsale.
Raggiunto un bivio, seguiamo a sinistra le indicazioni
che ci portano a raggiungere le baite dell’Alpe
Lavaggi di Sotto per poi
ritornare sul 405 per proseguire il nostro cammino
nel bosco fino a raggiungere l’ampio pascolo dell’Alpe
La Bonda (m.1350). Qui concludiamo la nostra ascesa
e dopo aver completato l’osservazione
di quanto ci circonda, terminiamo la nostra sosta
ristoratrice e facciamo
ritorno a Cerva seguendo a ritroso il percorso fatto
all’andata.
Curiosità
Era
di Rossa il canonico Nicolao Sottile (1751 – 1832)
celebre personalità valsesiana nota per i lavori di
costruzione dell’omonimo Ospizio posto sul Colle
Valdobbia oltre che per lo scritto
“Quadro della Valsesia”, nel quale racconta
puntigliosamente le dure condizioni di vita dei
valligiani. Don Luigi Ravelli considerava come vero
dialetto valsesiano, nella forma più pura e arcaica,
quello di Rossa. La strada carrozzabile moderna
raggiunse Rossa nel 1962.Da
vedere le caratteristiche case case agglomerate quasi
sovrapposte le une alle altre separate da stretti
viottoli, aggettanti sulla valle come terrazze esposte
al sole.
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