Valsesia

Alpe La Bonda  
 Gita effettuata in data: 29-Gennaio-2022                                                    

 Partenza da: Rossa-Cerva m. 580
 Dislivello totale: m. 805
 Difficoltà: E
 Effettivo cammino h: 5,00

 Come arrivarci :
 Risalire la Valsesia in direzione di Alagna, giunti a Balmuccia prendere a destra per Rima, Rimasco, Carcoforo. Si percorre la strada provinciale della Val Sermenza per circa 1 Km e si raggiunge La frazione di Cerva.

Questo itinerario, si sviluppa fra boschi e prati che incorniciano uno degli otto itinerari dei “ Sentieri dell’Arte “ ideati dal CAI e si introduce in una delle piccole valli laterali della Valsesia, ovvero la Val Sermenza. Mantenendo il versante idrografico sinistro della bassa Val Sermenza, questo itinerario permette non solo la scoperta di piccoli tesori d’arte, ma consente all’escursionista di gustarsi la veduta panoramica su Rossa ,Boccioleto i Denti di Gavala e l’alpe di Mera. Partiamo da Rossa, fraz. Cerva (1 Km a monte di Balmuccia) e iniziamo a risalire la mulattiera, contrassegnata dal segnavie 405 che indica il percorso per il Pizzo Tracciora. In breve raggiungiamo l’Oratorio di San Bernardo d’Aosta e Sant’Eligio affrescata sulla facciata. Continuiamo a percorrere la mulattiera e raggiungiamo la frazione di Folecchio (m733) dove sorge l’Oratorio dei Santi Fabiano e Sebastiano che pare sia il più antico della zona di Rossa. Dalla piana la vista spazia sulla vallata in cui si identificano i numerosi nuclei abitati illuminati dal tiepido sole di questo strano inverno in cui già si notano i primi segnali di una imminente primavera e le rive si vanno già rivestendo delle copiose fioriture delle primule. Proseguendo nel nostro cammino entriamo in una  luminosa  faggeta e giungiamo in vista della Cappella di Pisole dedicata alla Mater Angelorum raffigurata da affreschi datati 1878. Siamo oramai in vista delle prime baite di Piane di Folecchio (m.983) che anticipano il bel pendio prativo su cui sorgono diverse altre baite, modernamente ristrutturate, e il caratteristico complesso degli edifici sacri composto dall’Oratorio di San Giacomo e San Francesco di Sales, dalla Cappella dedicata a San Giovanni, già citata nel 1591 e dal solido e discosto campanile. Da questo panoramico luogo si ha una veduta da cartolina e ci dedichiamo ad individuare i luoghi della valle da noi già visitati e non da ultimo ci ritorna alla mente la bella escursione a Pian Sulei con la svettante Torre delle Giavine che vediamo distintamente di fronte a noi. Attraversiamo l’alpeggio e, superate le ultime baite, continuiamo a seguire la mulattiera che entra in un suggestivo bosco di faggi per continuare lungo la dorsale. Raggiunto un bivio, seguiamo a sinistra le indicazioni che ci portano a raggiungere le baite dell’Alpe Lavaggi di Sotto per poi ritornare sul 405 per proseguire il nostro cammino nel bosco fino a raggiungere l’ampio pascolo dell’Alpe La Bonda (m.1350). Qui concludiamo la nostra ascesa e dopo aver completato l’osservazione di quanto ci circonda, terminiamo la nostra sosta ristoratrice e facciamo ritorno a Cerva seguendo a ritroso il percorso fatto all’andata.

Curiosità

 Era di Rossa il canonico Nicolao Sottile (1751 – 1832) celebre personalità valsesiana nota per i lavori di costruzione dell’omonimo Ospizio posto sul Colle Valdobbia oltre    che per lo scritto “Quadro della Valsesia”, nel quale racconta puntigliosamente le dure condizioni di vita dei valligiani. Don Luigi Ravelli considerava come vero dialetto valsesiano, nella forma più pura e arcaica, quello di Rossa. La strada carrozzabile moderna raggiunse Rossa nel 1962.Da vedere le caratteristiche case case agglomerate quasi sovrapposte le une alle altre separate da stretti viottoli, aggettanti sulla valle come terrazze esposte al sole.