Come arrivare:
Provenendo dalla A26 uscire a Baveno, seguire la statale
sino a Fondotoce e, proseguendo lungo la litoranea in
direzione di Verbania, poco prima di Pallanza si
incontra il centro abitato di Suna dove si lascia l’auto
nel parcheggio adiacente al cimitero.
Oggi ripetiamo una escursione già fatta nel 2017 (link)
in compagnia degli amici del CAI di Villadossola quando
partecipammo alla loro seconda uscita stagionale.
Ripercorrendo lo stesso itinerario che con partenza da
Suna ci porta a raggiungere la cima del Monte Rosso
(m.694). Lasciata l’auto nell’ampio parcheggio,
attraversiamo la SS34 e ci incamminiamo lungo le
strette
viuzze su cui si affacciano i cortili ai quali si accede
attraverso
portali medioevali che rappresentano elementi
architettonici di notevole fattura, fino a raggiungere
il sottopassaggio che permette di riattraversare di
nuovo la SS34 per incominciare a salire seguendo le
chiare indicazioni del
segnavie A00. Il percorso (
conosciuto come “ il sentiero del Buon Rimedio ” )
percorre le falde occidentali del Monte Rosso, la dolce
e verde collina posta alle spalle del Golfo Borromeo in
direzione di Cavandone. Alzandoci rispetto al piano
stradale si incomincia ad intravedere il
Lago Maggiore,
ed il bellissimo Golfo Borromeo si rivela al nostro
sguardo. In breve raggiungiamo la “
Torraccia
″, un
fabbricato del XII secolo che i conti De
Castello-Barbavara fecero costruire come torre di
avvistamento che, collegata visivamente con il castello
di Pallanza e le torri di Feriolo, Montorfano,
Gravellona Toce, ed Ornavasso, costituiva il sistema
difensivo di collegamento del Verbano con l’Ossola; oggi
restaurata è adibita ad abitazione privata. Superata la
torre, si perviene al
panoramico poggio su cui sorge
l’Oratorio della Beata Vergine del Buon Rimedio (m.
367): antico romitorio abitato dai frati trappisti
dediti all’assistenza dei viandanti in transito. Dopo
una breve sosta per ammirare lo stupendo panorama,
riprendiamo il cammino ed in breve raggiungiamo la
località Pianezza dove sorge la chiesa parrocchiale
dedicata alla Natività di Maria. Accanto alla chiesa, in
bella posizione panoramica, si innalza il
plurisecolare
Tasso di circa 400 anni, alto più di 15 m. con una
circonferenza di circa 3,6 m. con il fusto spiralato
rivolto verso il lago. Ammirata questa meraviglia della
natura, risaliamo lungo
la scalinata che porta a
raggiungere il grazioso borgo di Cavandone che,
posizionato sulla cresta ovest del Monterosso, si trova
in posizione privilegiata per il controllo del
territorio in quanto domina: da un lato il Golfo
Borromeo e dall’altro la confluenza a lago di tutte le
valli del Verbano-Cusio-Ossola. Aggirandoci fra le
strette viuzze visitiamo l’abitato che ancora conserva
un gran numero di abitazioni che hanno mantenuto le
antiche tipologie costruttive che confermano la sua
origine medioevale. In paese, data la sua favorevole
posizione, venivano coltivate la vite e il noce;
ampiamente utilizzato per uso alimentare, a tale
proposito erano in funzione tre torchi e percorrendo via
del Torchio, si ha la possibilità di vedere l’unica
macina rimasta che, grazie ad un privato è stata
recuperata e collocata nella via. Nella graziosa
piazzetta è anche dato modo di vedere l’antico pozzo.
Raggiunto il
Circolo si sale alla stradina che, piegando
verso destra, risale il fianco della collina per
dirigersi verso la vetta del Monte Rosso (m.693).
Lasciata la comoda strada forestale, superiamo la “
Chiesetta del Pellegrino ” e percorso un breve tratto in
una
luminosa faggeta ritornati sulla strada asfaltata,
raggiungiamo l’Agriturismo Monte Rosso da cui si gode di
una
spettacolare vista sul versante della Val Grande e
delle cime che la delimitano. Al termine
dell’osservazione, scendiamo seguendo in parte la strada
asfaltata e raggiungiamo il
punto panoramico dove
effettuiamo la sosta pranzo. Oggi grazie alla giornata
particolarmente limpida e con un clima da primavera
inoltrata, la vista
spazia a perdita d’occhio su tutto
il bacino lacustre e su tutte le montagne che lo
racchiudono. Terminato il pranzo e riposate le
articolazioni, molto a malincuore, ci rimettiamo in
cammino per far ritorno a
Cavandone da dove seguendo il
“
Sentiero della Bergamina ” facciamo ritorno a Suna.
Per ritornare alla macchina, percorriamo il
lungolago
che abbandoniamo per risalire la
bella scalinata che
porta alla chiesa di San Fabiano per prendere visione
delle numerose incisioni della “ tavola mulino ″
scolpite sulle lastre di pietra che si trovano attorno
alla chiesa, che in altri tempi costituiva un importante
luogo in cui ritrovarsi a giocare. Soddisfatti da quanto
siamo riusciti a vedere, ripercorriamo gli
stretti
vicoli acciottolati che attraversano l’antico nucleo
medioevale per poi ritornare al punto da cui siamo
partiti.
Bella e facile escursione non molto impegnativa che
permette di prendere visione di uno degli angoli più
belli del Lago Maggiore con visita ad uno dei borghi più
isolato e suggestivo del Comune di Verbania.
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