Val Formazza

Lago Nero m. 2428

 
 
 Gita effettuata in data : 04-Agosto-2022                                                    

 Partenza da: Riale m. 1728
 Dislivello totale : m. 920
 Difficoltà : E    
 Effettivo cammino h: 6,15


Come arrivarci:
Percorrere la A 26 sino a Gravellona Toce, proseguire sulla S.S. 33 del Sempione sino all’uscita per Crodo. Di qui si imbocca la SS 659 delle valli Antigorio e Formazza, superate Baceno e Premia, si prosegue per la Val Formazza e tra suggestivi panorami e piccoli nuclei abitati ricchi di tradizione, si raggiunge la località Frua.
 

Dopo la bellissima escursione del 17 Luglio u.s. mi ritrovo nuovamente con Flavio ( www.cappef.com ) e soci per fare un giro in Val Formazza in cerca di frescura per mitigare le torride temperature di questo periodo che in città sono diventate insopportabili. A tale scopo niente di meglio che raggiungere il Lago Nero posto a mt.2428 e dove il fresco è assicurato. Raggiunta la località “ la Frua , lasciamo l’auto nel solito parcheggio e ci incamminiamo sino a raggiungere Frua di Sopra da cui prendiamo a destra per seguire il sentiero contrassegnato dal segnavie G22a. Il sentiero sale ripido in un fitto bosco di ontani offrendoci di tanto in tanto vedute molto panoramiche su Riale, che oramai risulta lontano nella vallata, ed in breve perveniamo alle fatiscenti baite dell’Alpe Ghighel (2132 mt.) da cui proseguiamo risalendo alcuni tornanti della trattorabile che proviene dal Lago Castel sino a raggiungere il bivio con il sentiero G22 (2250 mt.) che seguiamo a destra per seguire il lungo percorso a mezza costa che ci introduce al termine di una idilliaca verdeggiante valletta in cui scorre il Rio Scelp. Il fresco che si gode in questo punto, da solo vale la fatica del viaggio, ritemprati nel fisico e nel morale, continuiamo a risalire il pendio che presenta alcuni tratti su sfasciumi e balze rocciose levigate dai ghiacci, ma niente di pericoloso. Superati questi piccoli ostacoli, seguiamo con attenzione i segnavia verniciati sulle rocce e sui sassi e con un’ultima ripida salita si arriva al margine inferiore del Lago Nero ( 2428 mt.) circondato da scure montagne che incombono sul suo specchio tenendolo per gran parte del giorno al riparo dal sole ( forse questa condizione ne ha determinato il toponimo). Ci alziamo leggermente lungo il sentiero che prosegue per il Tamierhorn, per poter osservare il suo bacino in tutta la sua estensione e il colore delle sue acque limpide e cristalline che niente hanno a che vedere con il tetro toponimo assegnato al lago. Nei pressi una famiglia di stambecchi, approfittando delle verdi e fresche erbette che crescono sulle sue rive ci fa compagnia mentre noi scattiamo la classica foto ricordo. Respirata la fresca e pura arietta che scende dal Pizzo Tamier, ci avviamo sulla via del ritorno seguendo lo stesso percorso effettuato in salita fino a pervenire di nuovo alla’Alpe Ghighel dove imbocchiamo la pista che porta alla diga del Lago Castel. La diga del Castel venne costruita nel 1928 come invaso idroelettrico allo scopo di convogliare le acque alla Centrale di Sottofrua, se non che, nel 1955 a seguito di un cedimento strutturale si scoprì che l’invaso era di natura carsica e quindi estremamente permeabile per cui ne venne abbandonato l’utilizzo. Oggi, a testimonianza del fallimento del progetto, restano solo due muraglioni separati che sormontano il lago. Proseguiamo lungo la pista che costeggia il lago lungo la sua sponda occidentale godendo degli stupendi scorci panoramici che si affacciano sulla conca di Riale e il Lago di Morasco, fino ad aincrociare la strada sterrata che da Riale raggiunge il Passo San Giacomo. Tralasciamo la deviazione per il Rifugio Maria Luisa e proseguiamo seguendo in parte la strada e le varie scorciatoie che, tagliando i tornanti della gippabile, per fare rapidamente ritorno a Riale e al punto da cui siamo partiti.

Soddisfatti e rinfrescati dalla bella giornata trascorsa in quota, ci apprestiamo a fare ritorno nelle nostre torride abitazioni. Un ringraziamento particolare a Flavio e agli amici che hanno condiviso questa bella escursione con la speranza di ritrovarci presto per nuove avventure.