Valle Anzasca

               Alpe Bletza
                       sentiero dei cacciatori

 
 Gita effettuata in data:29-Marzo-2022                                                    

 Partenza da: Pecetto
 Dislivello totale: m. 468
 Difficoltà: E
 Effettivo cammino h: 4,00

Come arrivarci: Percorrere la A26 sino a Gravellona Toce, proseguire seguendo la Statale del Sempione, sino all’uscita di Piedimulera, dove si imbocca la SS549 della Val Anzasca che si percorre in tutta la sua lunghezza, raggiungendo la frazione di Pecetto dove si parcheggia nei pressi del centro sportivo.

Era il 2006 quando salimmo per la prima volta all’Alpe Bletza, gita poi ripetuta nel 2012, ora è venuto il momento di ripetere questa bella escursione per vedere se nel frattempo sono intervenuti cambiamenti di carattere ambientale. Lasciata l’auto nello spazioso parcheggio senza alcuna limitazione, ci incamminiamo lungo la strada pedonale che conduce al vecchio cimitero di Macugnaga, superiamo il vecchio tiglio ( il simbolo di Macugnaga ) e piegando a destra attraversiamo la statale e scendiamo a superare il Torrente Anza per raggiungere l’abitato di Opaco dove troviamo il suo antico forno ben ristrutturato. Superato il vecchio forno raggiungiamo la pista da fondo con la cappelletta degli Inglesi. A sinistra della cappelletta prende avvio il sentiero che entra nel bosco di Bord e si inerpica rapidamente lungo gli scoscesi tornanti fino ad uscire in una zona più aperta dove ci immettiamo sul “ sentiero a ricordo dei cacciatori ” inaugurato nel 2002
. Procedendo incontriamo una palina segnaletica con indicate diverse località, noi procediamo a sinistra, abbandonando il sentiero che a destra sale al Lago Secco.Continuando nel bosco raggiungiamo la località Usserbuord e altre deviazioni che tralasciamo.Su terreno aperto superiamo l’irriconoscibile Rio Leingrabe, desolatamente a secco, incontrando poco dopo il sentiero che arriva da Ronco. Superiamo una zona molto esposta alla caduta di valanghe (quando nevica...va), la piega assunta dalle piante testimonia l’impeto con cui scendono a valle.  Siamo nella zona indicata sulla carta GeoMap come Zona del Maggiociondolo lungo il percorso del Sentiero Natura con alcuni tratti ricoperti da quel che è rimasto dell’ultima nevicata. Procediamo, prima in piano e poi con dolci saliscendi compiendo un ampio giro verso fondovalle fino a che, dopo una breve risalita, usciamo dal bosco ritrovandoci agli abbeveratoi dell’Alpe Bletza (m.1.699) , ritroviamo ancora in buono stato di conservazione e lasciati a ricordo del loro importante ruolo al servizio delle mandrie e greggi che popolavano queste alture.Poco distante una fontana con vasca di sasso (installata nel 2005 a cura della Società Cacciatori di Macugnaga) . Prima di intraprendere la via di discesa ci accomodiamo nei pressi della fontana per consumare il nostro pranzo godendoci il notevole panorama con le alte cime che ci fanno da corona. Riempiti lo stomaco e ancor di più gli occhi, ci avviamo sul sentiero B41 che ci condurrà a Quarazza. Lungo il sentiero incontriamo delle sculture scolpite su alberi morti che raffigurano una serie di volti di gnomi e folletti dei boschi e ci va di denominare questo tratto di percorso come “ il sentiero delle sculture ”. Raggiungiamo la località In d’Urstugo (m.1530) da cui si ha una prima visione del lago di Quarazza, angosciosamente in secca, e dopo una breve sosta sulle sue rive procediamo seguendo le numerose indicazioni dei vari percorsi in direzione di Motta. Incontriamo dei bellissimi cavalli e una curiosa casa sull’albero che anticipa l’arrivo a Isella che superiamo prima di ritornare ad Opaco per risalire alla Chiesa Vecchia dove ci soffermiamo a guardare estasiati il trecentesco Vecchio Tiglio che nonostante i suoi acciacchi e i numerosi interventi di mantenimento subiti in più di settecento anni, ancora sopravvive fiero di essere il vero simbolo della comunità locale rimasto, unitamente alla Chiesa Vecchia, come preziosa testimonianza del popolo Walser. Da questo punto non ci resta che una brevissima moderata salita per far ritorno al punto da cui siamo partiti per questa sempre gratificante escursione nel comprensorio di Macugnaga.