Accesso stradale:
Autostrada A8 in direzione Varese, fino a Vergiate –
Sesto Calende. A seguire SS 33 fino a Sesto Calende e
poi SS 629 in direzione Laveno Mombello. Giunti ad Ispra
è possibile lasciare l’auto al parcheggio di via
Marconi, oppure dietro al cimitero.
/Sentiero%20delle%20Fornaci/Cartina%20Fornaci.jpg)
Perdura il divieto di uscire dalla Regione di residenza
per cui scegliamo di fare ritorno sulle rive del Lago
Maggiore per effettuare un panoramico itinerario nella
zona di Ispra. La cittadina è situata sulla sponda
orientale del Lago Maggiore, in zona collinare, il suo
centro abitato è situato ai piedi di due rilievi
rocciosi: il Monte del Prete e il Monte dei Nassi. Qui
nell’ambito del progetto “ Le Vie Verdi dei laghi “ è
stato realizzato il percorso ad anello attorno ad Ispra
che va sotto il nome di “ Sentiero delle Fornaci “. Un
itinerario divertente che riserva piacevoli sorprese,
dal paesaggio all’archeologia industriale delle Fornaci
che restano a testimoniare la fiorente attività
artigianale che si affermò a cavallo tra ‘800 e ‘900,
quando, in questi singolari opifici, si otteneva, dalle
rocce calcaree delle scogliere del Lago Maggiore, la
calce che veniva poi caricata sui barconi e portata per
via fluviale, navigando il Ticino e i Navigli fino a
Milano. Molte di queste strutture oramai dismesse ma
sapientemente restaurate sono ancora visibili lungo le
coste del lago Maggiore da Ispra a Laveno a Caldè.
Percorso
Parcheggiata l’auto si scende verso il Lungolago Amerigo
Vespucci e ci ritroviamo all’inizio di quella che dal
2014 è identificata come la “Passeggiata
dell’Amore”
ed intitolata a Mario Berrino (artista ligure),
ispiratore del concorso letterario ” scrivi l’amore “.
La passeggiata inizia subito dopo la spiaggetta, sul
muretto antistante il lago, sono collocate
una serie di piastrelle
con
incise le poesie d'amore, ( da qui il nomedella via ),
vincitrici del concorso.
Il percorso prende avvio quasi a pelo d’acqua
e si cammina su frammenti di roccia alternati a tratti
su piccoli ponti e passerelle che portano a transitare a
fianco di una
antica
darsena.
Camminando sulle
passerelle
con l’acqua che quasi
sfiora le calzature, si ha come l’impressione di essere
sospesi sulle onde. Soffermandoci nei punti più
panoramici lo sguardo corre ad abbracciare le due sponde
unendole in un solo colpo d’occhio, l’Isola bella e le
montagne fanno da sfondo a questo meraviglioso quadro
naturale. Dopo aver percorso circa un chilometro di
questa romantica passeggiata, si abbandona il tragitto
lungo il lago e si inizia a salire. Passando accanto ad
alcune abitazioni private che si affacciano sul lago, si
perviene all’inizio di una
scalinata che si inerpica nel bosco,
si intravede la “
fornace
a collo di Bottiglia
”che sorge all’interno di una proprietà privata, si
continua a salire ed in breve si raggiungere la
Fornace in Salvalada che
si supera per immettersi sulla strada asfaltata che si
percorre in discesa giungendo alla
Fornace del Pinett
con la sua caratteristica passerella e il porticciolo.
Continuiamo nel nostro cammino e, sempre costeggiando il
lago, arriviamo alla
Fornace della Punta
da cui, risaliamo un ripido sentierino, che ci permette
di raggiungere un punto particolarmente panoramico. Dopo
aver ammirato lo splendido scenario che ci si para
davanti, iniziamo a scendere lungo la strada asfaltata
che attraversa il quartiere residenziale, supera altre
fornaci situate all’interno di proprietà private,
raggiunge il
Municipio
e la
chiesa di San Martino
per immettersi sul lungo lago dove si chiude questo
breve ma interessante giro ad anello. Ritornati al punto
di partenza, data la brevità del giro effettuato, ci
resta anche il tempo per visitare il
Golfo della Quassa:
l’insenatura che si estende tra Ispra e Ranco sulle rive
del Lago Maggiore e divenuto PLIS (Parco Locale di
Interesse Sovracomunale) per volere dei due comuni. Il
percorso di questa seconda parte della nostra camminata
inizia dal lungolago
da cui si ha una bella veduta d’insieme di tutto il
Parco della Quassa. Ci incamminiamo lungo la bellissima
pista pedonale
che costeggia il lago e, percorse
poche centinaia di metri, incontriamo “
il Sassone ”. Procedendo
lungo il lago raggiungiamo l’ingresso della storica
Villa Quassa che superiamo
per immetterci in un lungo viale
alberato che anticipa l’ingresso a Ranco.
Superiamo il
piccolo ponte
che valica il canale Acqua Negra o Rio Quassa per
ritornare sulla riva del lago e raggiungere il
gigantesco masso erratico del “
Sasso Cavallazzo ” che a prima vista ricorda una
testa di cavallo da cui, per questa strana somiglianza
prende il nome. L’enorme masso è stato classificato come
“ Monumento Naturale ” da Regione Lombardia nel 1983.
Ammirato questo curioso particolare, non ci resta che
ripercorrere lo stesso sentiero in senso inverso e fare
ritorno a Ispra dove termina questa tranquilla ma molto
interessante escursione che offre scorci suggestivi fra
edifici ricchi di storia.
 |