Basso Verbano

       Sentiero delle Fornaci e Sass Cavalasc  
 Gita effettuata in data:15-Febbraio-2021                             

 Partenza da: Ispra m. 187
 Dislivello totale: m.170
 Difficoltà: T
 Effettivo cammino h: 3,30

Accesso stradale: Autostrada A8 in direzione Varese, fino a Vergiate – Sesto Calende. A seguire SS 33 fino a Sesto Calende e poi SS 629 in direzione Laveno Mombello. Giunti ad Ispra è possibile lasciare l’auto al parcheggio di via Marconi, oppure dietro al cimitero.

 

Perdura il divieto di uscire dalla Regione di residenza per cui scegliamo di fare ritorno sulle rive del Lago Maggiore per effettuare un panoramico itinerario nella zona di Ispra. La cittadina è situata sulla sponda orientale del Lago Maggiore, in zona collinare, il suo centro abitato è situato ai piedi di due rilievi rocciosi: il Monte del Prete e il Monte dei Nassi. Qui nell’ambito del progetto “ Le Vie Verdi dei laghi “ è stato realizzato il percorso ad anello attorno ad Ispra che va sotto il nome di “ Sentiero delle Fornaci “. Un itinerario divertente che riserva piacevoli sorprese, dal paesaggio all’archeologia industriale delle Fornaci che restano a testimoniare la fiorente attività artigianale che si affermò a cavallo tra ‘800 e ‘900, quando, in questi singolari opifici, si otteneva, dalle rocce calcaree delle scogliere del Lago Maggiore, la calce che veniva poi caricata sui barconi e portata per via fluviale, navigando il Ticino e i Navigli fino a Milano. Molte di queste strutture oramai dismesse ma sapientemente restaurate sono ancora visibili lungo le coste del lago Maggiore da Ispra a Laveno a Caldè.

 

Percorso

Parcheggiata l’auto si scende verso il Lungolago Amerigo Vespucci e ci ritroviamo all’inizio di quella che dal 2014 è identificata come la “Passeggiata dell’Amore” ed intitolata a Mario Berrino (artista ligure), ispiratore del concorso letterario ” scrivi l’amore “. La passeggiata inizia subito dopo la spiaggetta, sul muretto antistante il lago, sono collocate una serie di piastrelle con incise le poesie d'amore, ( da qui il nomedella via ), vincitrici del concorso. Il percorso prende avvio quasi a pelo d’acqua e si cammina su frammenti di roccia alternati a tratti su piccoli ponti e passerelle che portano a transitare a fianco di una antica darsena. Camminando sulle passerelle con l’acqua che quasi sfiora le calzature, si ha come l’impressione di essere sospesi sulle onde. Soffermandoci nei punti più panoramici lo sguardo corre ad abbracciare le due sponde unendole in un solo colpo d’occhio, l’Isola bella e le montagne fanno da sfondo a questo meraviglioso quadro naturale. Dopo aver percorso circa un chilometro di questa romantica passeggiata, si abbandona il tragitto lungo il lago e si inizia a salire. Passando accanto ad alcune abitazioni private che si affacciano sul lago, si perviene all’inizio di una scalinata che si inerpica nel bosco, si intravede la “ fornace a collo di Bottiglia ”che sorge all’interno di una proprietà privata, si continua a salire ed in breve si raggiungere la Fornace in Salvalada che si supera per immettersi sulla strada asfaltata che si percorre in discesa giungendo alla Fornace del Pinett con la sua caratteristica passerella e il porticciolo. Continuiamo nel nostro cammino e, sempre costeggiando il lago, arriviamo alla Fornace della Punta da cui, risaliamo un ripido sentierino, che ci permette di raggiungere un punto particolarmente panoramico. Dopo aver ammirato lo splendido scenario che ci si para davanti, iniziamo a scendere lungo la strada asfaltata che attraversa il quartiere residenziale, supera altre fornaci situate all’interno di proprietà private, raggiunge il Municipio e la chiesa di San Martino per immettersi sul lungo lago dove si chiude questo breve ma interessante giro ad anello. Ritornati al punto di partenza, data la brevità del giro effettuato, ci resta anche il tempo per visitare il Golfo della Quassa: l’insenatura che si estende tra Ispra e Ranco sulle rive del Lago Maggiore e divenuto PLIS (Parco Locale di Interesse Sovracomunale) per volere dei due comuni. Il percorso di questa seconda parte della nostra camminata inizia dal lungolago da cui si ha una bella veduta d’insieme di tutto il Parco della Quassa. Ci incamminiamo lungo la bellissima pista pedonale che costeggia il lago e, percorse poche centinaia di metri, incontriamo “ il Sassone ”. Procedendo lungo il lago raggiungiamo l’ingresso della storica Villa Quassa che superiamo per immetterci in un lungo viale alberato che anticipa l’ingresso a Ranco. Superiamo il piccolo ponte che valica il canale Acqua Negra o Rio Quassa per ritornare sulla riva del lago e raggiungere il gigantesco masso erratico del “ Sasso Cavallazzo ” che a prima vista ricorda una testa di cavallo da cui, per questa strana somiglianza prende il nome. L’enorme masso è stato classificato come “ Monumento Naturale ” da Regione Lombardia nel 1983. Ammirato questo curioso particolare, non ci resta che ripercorrere lo stesso sentiero in senso inverso e fare ritorno a Ispra dove termina questa tranquilla ma molto interessante escursione che offre scorci suggestivi fra edifici ricchi di storia.