Alto Vergante

 Torre della Baraggiola  
 Gita effettuata in data: 11-Ottobre-2021                                                    

 Partenza da: Fraz.Mescia m.396
 Dislivello totale : m.170
 Difficoltà : E/T
 Durata totale h: 3,00

Accesso Stradale :
 
Percorrere la A26 in direzione nord fino all’uscita di Arona. Prendere lo svincolo per Borgomanero e proseguire lungo la SP142 fino a svoltare sulla destra entrando in via Alto Vergante ed in breve si raggiunge Mescia.

Mescia, piccola frazione del Comune di Invorio a metà strada tra Invorio e Talonno, sorge su una collinetta con una piazzetta circondata da un gruppo di case dove un tempo c'erano un grosso pozzo che procurava acqua a tutti gli abitanti e un forno, dove le massaie cuocevano il pane. Dal comodo parcheggio situato a lato della SP34 dell’Alto Vergante, prende avvio la nostra odierna camminata che, attraverso i boschi di Barquedo e Talonno ci condurrà alla Torre della Baraggiola. Baraggiola, il cui toponimo sta a significare "piccola baraggia" (terreno arido e argilloso di origine alluvionale, tipico di alcune zone dell'alta pianura padana che indica un territorio incolto e poco fertile), è oggi una cascina, molto ben ristrutturata, ai piedi della collina di S. Michele, a circa tre chilometri dal centro di Borgomanero, sulla sinistra della statale che conduce ad Arona. Qui si trova ancora la piccola chiesa romanica di S. Nicola con la torre, risalente agli inizi dell’XI secolo, che si innalza alla sinistra della chiesa. La torre, alta una ventina di metri, è formata da grosse pietre ben squadrate che compongono muri spessi 120 cm ed ha uno spazio al suo interno pari allo spessore. All’esterno della torre sono presenti bifore architravate con capitello e stampella, più in basso monofore. A 4 m. dal suolo si apre l’unica porta d’ingresso alla fortificazione che aveva funzione difensiva (avvistamento e segnalazione), successivamente fu poi utilizzata come campanile della chiesa. Presa visione della torre e della chiesa continuiamo nel nostro cammino e raggiungiamo il Colle di San Michele, nei pressi della frazione San Marco. Nel punto più alto, in posizione isolata è collocata la piccola chiesa dedicata all’Arcangelo San Michele che originariamente era la chiesa del villaggio di Verzole, forse rimasta come ultima testimonianza dell’antico abitato scomparso nel Medioevo. Si è circondati da vigneti il panorama, nonostante la modesta quota altimetrica, è affascinante e lo sguardo si allarga sulle morbide linee delle colline che, disegnando il profilo di questa terra scendono ad incontrare le risaie della pianura Novarese, mentre all’orizzonte il Massiccio del Monte Rosa offre immagini suggestive. Da questa piccola altura si gode della vista su una gran parte della cittadina di Borgomanero, su Talonno e sulle molte colline tutte votate alla coltivazione della vite e facenti parte della zona compresa nella D.O.C. “ Colline Novaresi ” estesa ai venticinque Comuni situati nelle colline fra il Sesia e il Ticino. In qualche vigneto del colle è ancora in uso l’allevamento a “ maggiorina ”, (risalente agli antichi romani), dove da un unico ceppo si dipartono quattro tralci in direzioni opposte, uno dei più antichi sistemi d’impianto della vite basata sulla campanatura di quattro pali inclinati, studiati per reggere il peso dei grappoli e proteggerli dalla grandine, che per centinaia di anni è stato l’unico modo di coltivazione, oggi sostituito dal più comune metodo a “ spalliera ”. I pochi vigneti allevati ‘a maggiorina’ sopravissuti fino ad oggi, sono assolutamente da vedere in quanto offrono una preziosa testimonianza del passato enologico di queste terre ricche di storia. Restiamo estasiati nell’ammirare le infinite sfumature di colori che le vigne regalano in questo periodo autunnale, sembra di essere di fronte ad un quadro impressionista dipinto con colori accesi che variano lungo la linea degli ordinati filari cangiando dalle sfumature dei verdi, agli accenni dei gialli, ai marroni fino ad una gran varietà di rossi che rendono il paesaggio unico nel suo genere. Data la giornata ancora calda, effettuiamo la sosta nell’area attrezzata con comodi tavoli e panchine che il Rotary Borgomanero Arona e il Gruppo Alpini di Borgomanero, hanno reso nuovamente fruibile la zona del Colle, dopo un lungo periodo di abbandono e incuria. Dopo una breve pausa ristoratrice, riprendiamo il cammino e ci inseriamo nuovamente nei fitti boschi all’interno dei quali si dipartono parecchi viottoli che rendono difficile l’orientamento. A tale proposito abbiamo trovato molto utile la traccia GPX scaricata dal sito https://www.itinerarium.it/ che ci è stata di grande aiuto per districarci all’interno del dedalo di sentieri, scarsamente o per nulla, segnalati. Grazie Francesca e Alan, e complimenti per il bellissimo sito ricco di escursioni e utilissime documentazioni. Raccogliendo castagne e noci ci ritroviamo al termine del sentiero e sbuchiamo nuovamente sulla S.P.34 che attraversiamo per far ritorno all’auto al termine di una bella giornata passata in compagnia in un ambiente insolito ma di grande remunerazione, poi io dovevo rimettermi alla prova per vedere se le mie articolazioni ancora reggevano dopo un lungo periodo di inattività. Devo ritenermi soddisfatto e ringrazio i miei pazienti accompagnatori che si sono prestati a farmi compagnia. Grazie amici e come riporta l'immagine del mio profilo: "Il sentiero non è mai troppo lungo se al tuo fianco hai un amico" meglio ancora due.