Accesso stradale:
Da
Vergiate
si prosegue sulla superstrada Vergiate-Besozzo
in direzione di
Laveno,
giunti a Cittiglio
si
parcheggia
un’auto
in località San Biagio
e con l’altra si arriva a Laveno
dove
si lascia
l’auto nel parcheggio del Gaggetto.
Perdurano
le condizioni di isolamento regionale per cui
continuiamo a frequentare le località della nostra
provincia rivolgendo particolare attenzione alla
Valcuvia ed ai sentieri dell’Anulare Valcuviano.
L’anello è suddiviso in 13 tappe, con partenza ed arrivo
a Laveno, che hanno come denominatore comune la
percorrenza di stupendi boschi e scorci panoramici
particolarmente suggestivi sui laghi prealpini e sulla
catena del Monte Rosa. Per godere di parte di questo
spettacolare cammino, percorreremo il tratto che,
partendo da Laveno, ci porterà a raggiungere Cittiglio.
Lasciata l’auto nel comodo parcheggio del Gaggetto, già
dai primi passi si ha la possibilità di ammirare lo
spettacolare panorama della sponda piemontese del lago
in cui spiccano i rilievi del Mottarone, di Piancavallo
e il maestoso gruppo del Monte Rosa. Superiamo il ponte
pedonale alla foce del Torrente Boesio che, attraversata
tutta la Valcuvia si immette nel Lago Maggiore.
Raggiunta la strada, procediamo in direzione della
rotonda e lasciando il centro abitato iniziamo a salire
verso la collinetta del Monte Brianza dove si iniziano a
vedere i primi segnavie di colore giallo-verdi che
identificano i sentieri dell’Anulare Valcuviano. Salendo
di quota si ha un primo suggestivo scorcio sul
sottostante abitato di
Laveno Mombello
con il suo spettacolare porto naturale. Superato
l’istituto Bassani-Menotti si scende a raggiungere la
frazione di Chiso
che si attraversa per entrare successivamente in
un’area boscata in cui resistono secolari castagni e
tratti di vecchi muri a secco rimasti a testimoniare gli
antichi lavori sul territorio. Proseguendo perveniamo al
piccolo abitato di
Cerro,da
cui siamo partiti in occasione della nostra precedente
escursione (Link).
Qui troviamo ad attenderci
Elisabetta, Maria e
Roberto e fatti gli onori di casa, si unisce a noi per il
prosieguo della camminata.
Giunti in vicinanza del lago, lasciamo il centro abitato
per iniziare a percorrere il
sentiero
che entrando nel bosco raggiunge un laghetto di origine
glaciale incastonato fra rilievi morenici. Nel tempo il
minuscolo specchio d’acqua si è interrato trasformandosi
in una palude, una delle zone naturalisticamente più
interessanti di tutto il territorio lavenese: la
Torbiera. Dal laghetto si gode di una splendida vista
sulla dorsale del
Pian Cavallone a cui fanno da sfondo le cime innevate
della Marona e dello Zeda. Ammirato il
caratteristico ambiente palustre, proseguiamo in
direzione di Mombello. percorriamo un tratto
pianeggiante che ci porta a raggiungere
Corte dove ritorniamo sulla strada asfaltata
.Superata la
chiesa di San Michele,
raggiungiamo la località Gaggio per tornare sulla strada
che conduce a Capo di Sotto. Attraversata la SP iniziamo
a
risalire lungo la mulattiera che immettendosi sulla
pista sterrata raggiunge il minuscolo
borgo di San Clemente. Passata una sbarra, troviamo
la prima stazione in legno della
via crucis che conduce al Santuario e la strada, in
ripida ascesa; in circa 300 metri raggiunge l’Oratorio
(m.521) di origine romanica o preromanica. Nonostante la
quota relativamente modesta, la terrazza su cui sorge la
chiesa offre una splendida vista sul
golfo di Laveno,
sul Lago Maggiore e un ampio panorama sulla Valcuvia, un
pannello didattico aiuta ad individuare i principali
punti di interesse. Tornati a San Clemente scendiamo su
un
sentiero in direzione della cava di Caravate.
Proseguiamo verso la Cascina Vallone e torniamo sulla
strada arrivando alla piazza di San Biagio, dove avevamo
lasciato la seconda macchina concludendo così
l’interessante escursione.
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