Val Formazza

Lago Brunni m. 2661

 
 
 Gita effettuata in data : 06-Agosto-2021                                                    

 Partenza da: Riale m. 1728
 Dislivello totale : m. 1100
 Difficoltà : E    
 Effettivo cammino h: 6,30


Come arrivarci:
Percorrere la A 26 sino a Gravellona Toce, proseguire sulla S.S. 33 del Sempione sino all’uscita di Montecrestese. Di qui si prosegue sulla SS 659 delle valli Antigorio e Formazza, si superano Crodo e Baceno per poi raggiungere Formazza che dista km. 36 da Domodossola. Si supera la Cascata del Toce e si parcheggia l’auto all’ingresso del paese di Riale.

 

Gita effettuata in compagnia di Peppo e Lucia. Il lago di Brunni è un piccolo laghetto di forma pressoché arrotondata adagiato lungo le pendici del Corno Brunni che scendono verso la piana di Riale e che date le sue ridotte dimensioni,è uno dei pochi sfuggiti allo sfruttamento idroelettrico. Ci ritroviamo con Peppo in quel di Gravellona,dove lasciamo un’auto e con l’altra raggiungiamo la piana di Riale m.1728. Sono circa le nove quando arriviamo nella zona adibita alla sosta,che vista la splendida giornata , già presenta un consistente numero di auto parcheggiate.Calzati gli scarponi, ci incamminiamo lungo la carrabile che sale al Passo San Giacomo.Ai nostri occhi s’apre un nuovo scenario e nell’azzurro del cielo si stagliano il Corno di ban e ancora il Rothorn e il Bettelmatthorn. La strada corre pianeggiante e giunge al Rifugio Maria Luisa, di proprietà della sezione ( CAI Busto Arsizio). Dal rifugio saliamo a sinistra   seguendo la pista che porta in Val Rossa;e dopo aver superato il cippo Castiglioni),si devia verso la baita Darioli davanti al quale sgorga da una fontana in cemento una gelida acqua.Ci inoltriamo a sinistra per attraversare il ruscello e superare anche la condotta forzata ( ecologicamente dipinta di verde ) che imbriglia le acque del Rio Valrossa per deviarle al lago del Castel .Proseguiamo su tracce di sentiero, sempre ben evidenti, a risalire l’erta costola erbosa che ci immette nel Vallone delle Marmotte; proseguendo seguiamo il torrente che scende dal laghetto e con percorso libero risaliamo i ripidi prati, raggiungendo la sommità del vallone nei pressi della dorsale che scende dal Corno Mutt; qui volge decisamente  a sinistra , e attraversando in direzione della base meridionale della cresta del Corno Brunni, compiendo un percorso a semicerchio, raggiungiamo un ennesimo dosso erboso, mentre tra la vegetazione che ricorda le praterie peruviane ,emergono qua e là radi cespugli di artemisia glaciale, la pianta officinale che opportunamente distillata dà origine al genepì. Superata quest’ultima, in breve appare quasi d’improvviso il laghetto ancora semicoperto dalla neve , che adagiato in una conca chiusa dalle dorsali dell’omonimo corno è visibile solo all’ultimo momento. Qui sostiamo e ci rifocilliamo, contemplando le meraviglie naturali che circondano lo splendido specchio d’acqua dominato dall’imponente mole dell’omonimo corno sovrastante che è raggiungibile con un’altra ora di cammino. Riempita, la pancia e riposate le nostre stanche membra, iniziamo la discesa seguendo in parte il percorso effettuato in salita sino a raggiungere nuovamente la baita con antistante fontanone, dalla quale scendiamo direttamente al Rif. Maria Luisa. Per oggi ne abbiamo avuto abbastanza e dopo un caffè al rifugio Maria Luisa riscendiamo a valle transitando dalla scorciatoia anche se la pendenza non concede distrazioni di sorta. In breve raggiungiamo il punto in cui è parcheggiata l’auto