Alto Vergante

 Torre Viscontea  
 Gita effettuata in data: 28-Ottobre-2021                                                    

 Partenza da: Fraz.Mescia m.396
 Dislivello totale : m.240
 Difficoltà : E/T
 Durata totale h: 3,00

Accesso stradale:

Percorrere la A26
in direzione nord fino all’uscita di Arona. Prendere lo svincolo per Borgomanero e proseguire lungo la SP142 fino a svoltare sulla destra entrando in via Alto Vergante, indicazioni Invorio, ed in breve si raggiunge Mescia.

                                                                                                          

 

Per completare quello che abbiamo chiamato “ il trittico delle torri” oggi abbiamo in programma la visita alla Torre Viscontea di Invorio, simbolo della cittadina la torre sorge al centro dell’abitato. Per questa camminata facciamo nuovamente ricorso al sito di “Itinerarium” dal quale, vista la precedente occasione, abbiamo tratto utili informazioni e la traccia GPS molto di aiuto per camminare all’interno dei folti boschi dell’area circostante Invorio il cui territorio, prevalentemente collinare, è ricoperto per oltre la metà da boschi. Il paese di Invorio, di probabili origini celtiche, situato in un’ottima e tranquilla posizione, rappresenta la “ Porta sud del Vergante”, a metà strada tra il Lago Maggiore ed il Lago d’Orta ha costituito nei tempi antichi un interessante luogo di interesse artistico e strategicamente molto importante per la sua posizione di cerniera tra il limite del Vergante e il Novarese, rappresentando il punto di difesa dalle espansioni dei Novaresi che puntavano a Nord. Ci rechiamo di nuovo a Mescia da cui prende avvio questo itinerario che ci porterà a visitare il centro di Invorio e la Torre Viscontea. Lasciata l’auto attraversiamo la SP34 e ci incamminiamo verso la frazione Sereia da cui procediamo, su asfalto, in direzione di Cascina Cascinetta e della successiva Cascina Moredo da cui proseguiamo sino a raggiungere il cimitero di Invorio, che lasciamo sulla sinistra, per immetterci sulla SP 34 che seguiremo per un buon tratto per arrivare ad Invorio dove ci rechiamo a visitare la Chiesa Parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, il cui nucleo originale risale al 1200. La chiesa si trova sulla destra del signorile Palazzo Comunale, che accorti interventi di manutenzione hanno riportato alla sua autentica essenziale ideazione risalente al 1876. Lungo il perimetro del sagrato si sviluppa la Via Crucis a Cappelle risalente al 1755. Attraversiamo il centro storico per raggiungere la zona in cui sorge il Castello con la sua svettante Torre, in zona sono numerosi i segni del passato visconteo e medievale del borgo. Numerose cappelle, fregi e stemmi sui portali delle abitazioni sono state in gran parte mantenute nelle strutture originali che arredano il centro con eleganza. All’ingresso del Castello spicca il biscione, l'emblema della casata nobiliare dei Visconti, uno dei simboli più famosi della città di Milano. La torre costruita in blocchi di sasso squadrati e lavorati, è alta 17 metri è contornata da una merlatura a coda di rondine. Come in tutte le costruzioni di questo tipo, la porta d’ingresso si apre a cinque metri dal suolo ed è sormontata da una targa marmorea raffigurante lo stemma dei Visconti e ad essa è legata la leggenda di Margherita Pusterla e degli intrecci amorosi a corte. Procediamo per recarci in località Schiesa a visitare l’imponente lavatoio pubblico, importante testimonianza storica, completamente realizzato in cemento armato nel 1931, purtroppo chiuso e ridotto a deposito comunale. Uscendo dal paese, iniziamo a seguire il percorso vita che ci porta a sbucare su Via Curioni che percorriamo fino a pervenire in Piazza Manzetti dove sorge la piccola Chiesa di Santa Marta, databile attorno al XV secolo. Ritorniamo verso il Municipio, seguiamo per un breve tratto Via Cesare Battisti per poi deviare per Via Bellosta dove inizia il “ Percorso della memoria ” che entra nel bosco. Lungo il cammino sono stati posizionati alcuni tabelloni didattici che commemorano l’Eccidio di San Marcello avvenuto il 28 Marzo 1945. Percorso un lungo tratto boscato, raggiungiamo Barquedo dove sorge la chiesa risalente al 1648 dedicata ai Santi Grato e Maurizio per poi di seguito proseguire per far ritorno a Mescia dove chiudiamo l’anello. Rilassante camminata da effettuare senza fretta visitando gli angoli più caratteristici della cittadina di cui non si può fare a meno di apprezzare, l’ordine e la bellezza con cui è tenuta.

La leggenda di Margherita Pusterla a Invorio

Bellissima cugina di Galeazzo e Luchino Visconti, Margherita fu la moglie di Francesco, rampollo del nobile casato dei Pusterla. Margherita, oggetto del desiderio di Luchino, informò il marito delle ripetute avance del cugino. Francesco, alla ricerca di vendetta, si unì in una spedizione ai danni dei Visconti ma, scoperta la tresca, il Signore di Milano mise in atto una rappresaglia, costringendo Francesco a fuggire ad Avignone e imprigionando Margherita in una segreta del castello. Spie istruite da Luchino si recarono in Francia e cercarono di convincere il perseguitato a tornare in Italia, descrivendogli una situazione politica milanese del tutto falsa e garantendogli che Luchino fosse alla fine del suo dominio politico. Fiducioso, Francesco sbarcò al porto di Pisa nell'agosto del 1341 scontrandosi con le bugie alle quali aveva prestato fede: verrà arrestato e portato al patibolo con la moglie e i figli, nel Broletto di Milano.

Fra storia e leggenda, ancora oggi si dice che lo spirito di Margherita risieda nel castello, nel quale la leggenda vuole che sia stata murata viva. Una via del piccolo borgo di Invorio è ancora dedicata alla bellissima ma sfortunata nobildonna, Margherita Pusterla.