Valle Devero

                                Anello di Croveo  
 Gita effettuata in data:25-Maggio-2021                             

 Partenza da: Cravegna m. 816
 Dislivello totale: m.813
 Difficoltà: E
 Effettivo cammino h: 4,00


 
Accesso Stradale:
 
Percorrere la superstrada del Sempione uscendo allo svincolo Crodo/ Valle Antigorio proseguire su SS 659 per 12,5 Km e superato il nuovo ponte di Silogno sul Rio Devero si entrare in paese, appena superato il cartello Baceno, svoltare a sx e parcheggiare nella piazza Aldo Moro.
 

Oggi dopo tanto tempo ci riuniamo con gli amici ossolani per fare una gita nei luoghi dei Walser che tanta parte hanno nei nostri ricordi ed avevamo in programma di ritornare ad Agàro facendo un bel giro ad anello passando da Costa “Hutz ” per poi salire alla diga e fare rientro da Ausone. Ritrovati gli amici ad Anzola, ci dirigiamo verso Baceno per poi proseguire per il Devero. Arrivati a Croveo, scopriamo che la strada per l’Alpe Devero è chiusa al traffico per lavori per cui, dopo un rapido consulto, mettiamo in pratica il piano B e ritornati a Baceno decidiamo di ripercorrere il giro ad anello fatto nel 2017 in compagnia degli amici del Gruppo Escursionisti ValGrande. Essendo il percorso già descritto nella precedente relazione e non essendoci state variazioni di sorta lungo il percorso, riportiamo quasi integralmente quanto scritto in occasione della precedente gita. Parcheggiate le auto, ci dirigiamo verso l’area del campo sportivo e superiamo il ponte in ferro che consente di attraversare il Torrente Devero, seguiamo a destra una pista sterrata che attraversa dei prati per avvicinarsi alle prime baite da cui risaliamo un breve tratto di sentiero a gradini che porta all’Oratorio della Madonna della Neve ad Uresso. Da qui si continua dapprima in salita poi in piano fino a raggiungere un altro ponte di ferro sul Torrente Devero. Si attraversa e, in leggera salita, si raggiunge l’antico borgo walser di Cuggine, abbandonato al suo destino da più di cinquant’anni. Il villaggio rurale, costruito in un’epoca compresa tra il 13° e il 17° secolo, formato da una decina di case di pietra, era autosufficiente, e sembra essere stato soprattutto un luogo di servizio e di passaggio per i transiti mercantili fin dal x secolo. Lasciando l’abitato, ci inoltriamo ancora nella valle, quindi deviando a destra si risale il ripido sentiero a gradini che raggiunge la strada provinciale Baceno-Goglio in corrispondenza della “Cappella Grande”. Si segue quindi la strada asfaltata e al bivio segnalato per il Ponte della Baulina si prende a sinistra per andare ad ammirare il suggestivo ponte ad arco realizzato in pietra e le impressionanti marmitte dei giganti. Ritornati sulla strada asfaltata raggiungiamo la piazza di Croveo. Aggirandoci per il caratteristico e ordinato paese, visitiamo la parrocchiale, edificata nel 1621 e dedicata alla Natività di Maria Vergine, una chiesa dal disegno molto semplice, con una bella porta in legno intarsiato datata 1650. Sul sagrato della chiesa è posto il monumento a Don Amedeo Ruscetta, prete viperaio di Croveo (in quel punto teneva lezioni di cattura dei rettili che venivano poi inviati ad istituti sieroterapici per l'estrazione del veleno). Lasciata la chiesa visitiamo il caseggiato in cui è custodito il vecchio torchio a leva di tipo “piemontese”. L’edificio in pietra si presenta, completamente addossato ad un grande masso di frana che costituisce una delle pareti del fabbricato. Il torchio serviva a pressare ciò che in precedenza era stato macinato: pere, mele, canapa in autunno, noci in inverno (dalle quali si ricavava l’olio). In particolare era utilizzato per la pressatura delle pere “ i pir ″, una varietà con frutti a polpa dura, poco gradevoli al palato se mangiati crudi. Queste piccole pere tondeggianti venivano raccolte in avanzata stagione autunnale, frantumate (anche miste a mele) e torchiate per oltre un giorno. Il succo, lasciato fermentare, dava un vinello dolce a bassa gradazione. Terminata la visita, risaliamo sulla circonvallazione e proseguiamo fino al ponte di Osso ( m. 816 ) che attraversiamo e, scendendo a sinistra raggiungiamo il villaggio turistico “ il Treno dei Bimbi ”, il vasto parco formato da ben 28 carrozze ferroviarie dismesse ed adattate per far fronte alle varie necessità di una struttura ricettiva. Attraversiamo il parco ed iniziamo a scendere lungo il “ Sentiero Storico-Via dell’Arbola ” in direzione delle Caldaie di Croveo. Il sentiero scorre delimitato a tratti da muretti in sassi e, superata una cappelletta sfiora i resti di antichi mulini per giungere al ponte ad arco delle “ Marmitte del diavolo ”, formatesi con l’erosione di acqua e ghiacciai ma che la leggenda attribuisce al lancio di sassi da parte del demonio: un luogo spettacolare, recentemente valorizzato e reso ancora più accessibile in seguito all’installazione di scale a norma e adeguate barriere di protezione che consentono di spingersi fino ad un terrazzo da cui si gode una vista incomparabile sul vertiginoso baratro in cui precipita la cascata. Da questo privilegiato punto di osservazione, possiamo ammirare lo spettacolo costituito da due massi giganteschi disposti a capanna, dalla quale escono con impeto le acque del torrente per poi gettarsi in un profondo pozzo e, le interessanti forme create dai fenomeni erosivi, mirabilmente lisciate dall’acqua che precipita nel vuoto. Al termine della interessante osservazione, continuiamo a seguire sulla destra il sentiero che dalla cappella, ben pulito e protetto da rigide barriere di protezione, raggiunge il bivio per il Ponte della Baulina e prosegue transitando dalla baita di Fogliecco e, oltrepassata una grossa cappella, si trasforma in mulattiera che inizia a scendere rapidamente fino ad arrivare al lavatoio di Graglia dove termina sulla strada asfaltata. Ci dirigiamo verso l’Oratorio di Graglia, edificato nel XVII secolo e dedicato a San Carlo Borromeo, poco prima di raggiungerlo, si prende la mulattiera sulla destra che scende fino a raggiungere l’inizio della strada asfaltata per Graglia. Si attraversa la strada per Uresso e si prende la bella mulattiera che con un tornante scende fino al ponte del campo sportivo di Baceno e da qui si risale alla piazzetta centrale del paese dove abbiamo parcheggiato. Prendendo come riferimento l’edificio dei Vigili del Fuoco ci avviamo verso la Chiesa Monumentale di Baceno, dedicata a San Gaudenzio, Monumento Nazionale e una delle Chiese più belle delle Alpi Occidentali, sulla cui facciata campeggia il gigantesco affresco del 1542 raffigurante l’immagine di San Cristoforo che porta il Cristo Bambino. Visitato l’interno e l’esterno dell’edificio ritorniamo all’auto dove concludiamo questa interessante escursione ad anello che, nonostante il forzato cambio di programma, ha lasciato tutti soddisfatti.

Itinerario tranquillo e non molto impegnativo che porta a camminare sui sentieri della storia: la zona di Baceno e Croveo è storicamente e tristemente famosa per i numerosi casi di uccisione per stregoneria: ben 55 persone furono condotte al rogo.