Accesso
Stradale:
Percorrere la superstrada del Sempione uscendo allo
svincolo Crodo/ Valle Antigorio proseguire su SS 659 per
12,5 Km e superato il nuovo ponte di Silogno sul Rio
Devero si entrare in paese, appena superato il cartello
Baceno, svoltare a sx e parcheggiare nella piazza Aldo
Moro.
Oggi dopo tanto tempo ci riuniamo con gli amici ossolani
per fare una gita nei luoghi dei Walser che tanta parte
hanno nei nostri ricordi ed avevamo in programma di
ritornare ad Agàro facendo un bel giro ad anello
passando da Costa “Hutz ” per poi salire alla diga e
fare rientro da Ausone. Ritrovati gli amici ad Anzola,
ci dirigiamo verso Baceno per poi proseguire per il
Devero. Arrivati a Croveo, scopriamo che la strada per
l’Alpe Devero è chiusa al traffico per lavori per cui,
dopo un rapido consulto, mettiamo in pratica il piano B
e ritornati a Baceno decidiamo di ripercorrere il giro
ad anello fatto nel 2017 in compagnia degli amici del
Gruppo Escursionisti ValGrande. Essendo il percorso già
descritto nella precedente relazione e non essendoci
state variazioni di sorta lungo il percorso, riportiamo
quasi integralmente quanto scritto in occasione della
precedente gita. Parcheggiate le auto, ci dirigiamo
verso l’area del campo sportivo e superiamo il ponte in
ferro che consente di attraversare il
Torrente Devero,
seguiamo a destra una pista sterrata che attraversa dei
prati per avvicinarsi alle prime baite da cui risaliamo
un breve tratto di sentiero a gradini che porta
all’Oratorio della Madonna della Neve ad Uresso. Da qui
si continua dapprima in salita poi in piano fino a
raggiungere un altro ponte di ferro sul Torrente Devero.
Si attraversa e, in leggera salita, si raggiunge
l’antico borgo walser di
Cuggine, abbandonato al suo
destino da più di cinquant’anni. Il villaggio rurale,
costruito in un’epoca compresa tra il 13° e il 17°
secolo, formato da una decina di case di pietra, era
autosufficiente, e sembra essere stato soprattutto un
luogo di servizio e di passaggio per i transiti
mercantili fin dal x secolo. Lasciando l’abitato, ci
inoltriamo ancora nella valle, quindi deviando a destra
si risale il ripido sentiero a gradini che raggiunge la
strada provinciale Baceno-Goglio in corrispondenza della
“Cappella Grande”. Si segue quindi la strada asfaltata e
al bivio segnalato per il Ponte della Baulina si prende
a sinistra per andare ad ammirare il suggestivo
ponte ad
arco realizzato in pietra e le impressionanti marmitte
dei giganti. Ritornati sulla strada asfaltata
raggiungiamo la piazza di Croveo. Aggirandoci per il
caratteristico e ordinato paese, visitiamo la
parrocchiale, edificata nel 1621 e dedicata alla
Natività di Maria Vergine,
una chiesa dal disegno molto
semplice, con una bella porta in legno intarsiato datata
1650. Sul sagrato della chiesa è posto il monumento a
Don Amedeo Ruscetta, prete viperaio di Croveo (in quel
punto teneva lezioni di cattura dei rettili che venivano
poi inviati ad istituti sieroterapici per l'estrazione
del veleno). Lasciata la chiesa visitiamo il caseggiato
in cui è custodito il
vecchio torchio a leva di tipo
“piemontese”. L’edificio in pietra si presenta,
completamente addossato ad un grande masso di frana che
costituisce una delle pareti del fabbricato. Il torchio
serviva a pressare ciò che in precedenza era stato
macinato: pere, mele, canapa in autunno, noci in inverno
(dalle quali si ricavava l’olio). In particolare era
utilizzato per la pressatura delle pere “ i pir ″, una
varietà con frutti a polpa dura, poco gradevoli al
palato se mangiati crudi. Queste piccole pere
tondeggianti venivano raccolte in avanzata stagione
autunnale, frantumate (anche miste a mele) e torchiate
per oltre un giorno. Il succo, lasciato fermentare, dava
un vinello dolce a bassa gradazione. Terminata la
visita, risaliamo sulla circonvallazione e proseguiamo
fino al ponte di Osso ( m. 816 ) che attraversiamo e,
scendendo a sinistra raggiungiamo il villaggio turistico
“
il Treno dei Bimbi ”, il vasto parco formato da ben 28
carrozze ferroviarie dismesse ed adattate per far fronte
alle varie necessità di una struttura ricettiva.
Attraversiamo il parco ed iniziamo a scendere lungo il “
Sentiero Storico-Via dell’Arbola
” in direzione delle
Caldaie di Croveo. Il sentiero scorre delimitato a
tratti da muretti in sassi e,
superata una cappelletta
sfiora i resti di antichi mulini per giungere al ponte
ad arco delle “
Marmitte del diavolo ”, formatesi con
l’erosione di acqua e ghiacciai ma che la leggenda
attribuisce al lancio di sassi da parte del demonio: un
luogo spettacolare, recentemente valorizzato e reso
ancora più accessibile in seguito all’installazione di
scale a norma e adeguate barriere di protezione che
consentono di spingersi fino ad un terrazzo da cui si
gode una vista incomparabile sul vertiginoso baratro in
cui precipita la cascata. Da questo privilegiato punto
di osservazione, possiamo ammirare lo spettacolo
costituito da
due massi giganteschi disposti a capanna,
dalla quale escono con impeto le acque del torrente per
poi gettarsi in un profondo pozzo e, le interessanti
forme create dai fenomeni erosivi, mirabilmente lisciate
dall’acqua che precipita nel vuoto. Al termine della
interessante osservazione, continuiamo a seguire sulla
destra il sentiero che dalla cappella, ben pulito e
protetto da rigide barriere di protezione, raggiunge il
bivio per il Ponte della Baulina e prosegue transitando
dalla baita di Fogliecco e, oltrepassata una
grossa
cappella, si trasforma in mulattiera che inizia a
scendere rapidamente fino ad arrivare al lavatoio di Graglia dove termina sulla strada asfaltata. Ci
dirigiamo verso l’Oratorio di Graglia, edificato nel
XVII secolo e dedicato a San Carlo Borromeo, poco prima
di raggiungerlo, si prende la mulattiera sulla destra
che scende fino a raggiungere l’inizio della strada
asfaltata per Graglia. Si attraversa la strada per
Uresso e si prende la bella mulattiera che con un
tornante scende fino al ponte del campo sportivo di
Baceno e da qui si risale alla piazzetta centrale del
paese dove abbiamo parcheggiato. Prendendo come
riferimento l’edificio dei Vigili del Fuoco ci avviamo
verso la
Chiesa Monumentale di Baceno, dedicata a San
Gaudenzio, Monumento Nazionale e una delle Chiese più
belle delle Alpi Occidentali, sulla cui facciata
campeggia il gigantesco affresco del 1542 raffigurante
l’immagine di San Cristoforo che porta il Cristo
Bambino. Visitato l’interno e l’esterno dell’edificio
ritorniamo all’auto dove concludiamo questa interessante
escursione ad anello che, nonostante il forzato cambio
di programma, ha lasciato tutti soddisfatti.
Itinerario tranquillo e non molto impegnativo che porta
a camminare sui sentieri della storia: la zona di Baceno
e Croveo è storicamente e tristemente famosa per i
numerosi casi di uccisione per stregoneria: ben 55
persone furono condotte al rogo.
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