Accesso stradale:
Percorrere la A 26 sino a Gravellona Toce, proseguire
sulla S.S. 33 del Sempione sino all’uscita Crodo-Val
Formazza. Si imbocca la SS 659 della Valle Formazza;
dopo aver attraversato l'abitato di Crodo, prima di
giungere a Baceno, sulla sinistra si stacca una strada
con indicazioni “Cravegna-Viceno″, superato il grazioso
abitato di Cravegna proseguire in direzione di Viceno
sino a raggiungere il ponte sul Rio Alfenza, dove si
parcheggia l’auto.
Terminato il periodo di restrizione ci viene di nuovo
data la possibilità di
spostarsi verso altre regioni
collocate in zona gialla, nel nostro caso il Piemonte.
Pertanto ci rimettiamo in movimento sui sentieri
Ossolani disertati da troppo tempo per motivi di forza
maggiore. Per ricominciare a muovere le gambe sui
percorsi a noi più congeniali, decidiamo di inaugurare
la “ nuova stagione ” con una escursione a noi ben nota
ma effettuata in prevalenza nel periodo di innevamento
in quanto una delle mete più tranquille e senza alcun
pericolo per i ciaspolatori. Decidiamo di recarci
all’Alpe Deccia, un appartato angolo della Valle
Antigorio lontano e diverso dalle località più
conosciute e blasonate, uno dei luoghi dove ritorniamo
sempre con piacere. Deccia è uno degli alpeggi più
grandi della valle Antigorio situato alla base della
dirupata parete che precipita dal Monte Cistella. Tre
sono gli itinerari che conducono a Deccia; da Campieno
per mulattiera, da Cravegna per un’altra mulattiera e
dai pressi del ponte sull’Alfenza con una strada
gippabile chiusa al traffico privato. Il nostro intento
è quello di salire seguendo il più agevole tracciato
della strada asfaltata che si sviluppa in un bellissimo
bosco di conifere e da cui si dipartono numerose
deviazioni che raggiungono gli innumerevoli alpeggi
disseminati lungo il costone della montagna ( Voma ,
Compolo, Prepiana ). Lasciate le auto nel comodo
parcheggio a bordo strada, cominciamo a
salire lungo la
carreggiata che sale all’alpe, il nostro sguardo spazia
ad ammirare il
paesaggio che come in una immagine
panoramica scorre davanti ai nostri occhi. La neve ha
abbandonato da poco i rilievi circostanti ed i prati si
stanno rivestendo dei bellissimi fiori primaverili che
iniziano a fare capolino. Superato l’agglomerato di
Lonsc, raggiungiamo Aulusc m. 1075 da dove,
seguendo le
indicazioni, pieghiamo a sinistra per risalire un tratto
di sentiero che dopo un breve tratto ci riporta sulle
strada consortile che, in costante salita, ci introduce
alle baite dell’Alpe Paù m. 1280. Continuando
immersi
nel verde cupo del bellissimo bosco, si arriva ad un
masso su cui sono indicate le direzioni da seguire per
raggiungere Foppiano e Deccia, continuando a salire, si
arriva al termine della strada completata nel 1986 come
documentato dalla
targa posta ad imperituro ricordo. Ai
nostri occhi, adagiato su di un ampio pendio di origine
glaciale, adagiato sotto la parete est del Corno del Cistella, appare in tutto il suo splendore l’Alpe Deccia
costituito da quattro nuclei di baite poste in
successione altimetrica.
Le baite,
molte delle quali risalenti a un periodo databile fra la
metà e gli ultimi decenni dell'Ottocento, mantengono le
caratteristiche costruttive di origine o sono state
ristrutturate cercando di conservare l'architettura
originaria. Il Monte Cistella domina il pendio e si
staglia contro il cielo blu cobalto in tutta la sua
imponenza.
Risaliamo il pendio sino ad arrivare alle
baite superiori dell’alpe ( m 1678 ) dove , un’antica
costruzione con antistante un bel tavolo ed una panca in
pietra, riporta sull’architrave la data del 1902.
L’immancabile cappelletta dedicata a " Maria Assunta
della Neve ", ristrutturata dagli alpigiani nel 1987, è
posta in posizione dominante a protezione di tutto
l’alpeggio. Mentre consumiamo il nostro consueto
spuntino escursionistico, abbiamo modo di
ammirare tutto
quanto ci circonda e non fatichiamo ad individuare la diga del lago di Agaro sovrastata dal Monte Forno.
Volgendo lo sguardo in prospettiva panoramica da
sinistra verso destra, la visuale spazia dalla Rossa
fino a perdersi sulle ultime propaggini della Punta del
Forno ed oltre. Terminata l’osservazione ci accingiamo
ad affrontare la discesa che effettuiamo seguendo la
strada consortile fino ad arrivare alla deviazione per
Voma per variare il
percorso di rientro. Seguendo un percorso in leggera
salita che si sviluppa nel bosco,raggiungiamo
l'alpe
Garina
da cui scendiamo in lungo la mulattiera fino a
raggiungere la spianata su cui sorgono le baite
dell’Alpe Lonsc m. 1130 per poi inserirci nuovamente
sulla strada che seguiamo fino al suo termine
raggiungendo di nuovo l’auto.
Per maggiori informazioni vedi.
http://www.alpedeccia.it/
|