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Valle Antigorio

                                Alpe Deccia m.  
 Gita effettuata in data:18-Maggio-2021                             

 Partenza da: Cravegna m. 816
 Dislivello totale: m.813
 Difficoltà: E
 Effettivo cammino h: 4,00

Accesso stradale:
Percorrere la A 26 sino a Gravellona Toce, proseguire sulla S.S. 33 del Sempione sino all’uscita Crodo-Val Formazza. Si imbocca la SS 659 della Valle Formazza; dopo aver attraversato l'abitato di Crodo, prima di giungere a Baceno, sulla sinistra si stacca una strada con indicazioni “Cravegna-Viceno″, superato il grazioso abitato di Cravegna proseguire in direzione di Viceno sino a raggiungere il ponte sul Rio Alfenza, dove si parcheggia l’auto.
 

Terminato il periodo di restrizione ci viene di nuovo data la possibilità di spostarsi verso altre regioni collocate in zona gialla, nel nostro caso il Piemonte. Pertanto ci rimettiamo in movimento sui sentieri Ossolani disertati da troppo tempo per motivi di forza maggiore. Per ricominciare a muovere le gambe sui percorsi a noi più congeniali, decidiamo di inaugurare la “ nuova stagione ” con una escursione a noi ben nota ma effettuata in prevalenza nel periodo di innevamento in quanto una delle mete più tranquille e senza alcun pericolo per i ciaspolatori. Decidiamo di recarci all’Alpe Deccia, un appartato angolo della Valle Antigorio lontano e diverso dalle località più conosciute e blasonate, uno dei luoghi dove ritorniamo sempre con piacere. Deccia è uno degli alpeggi più grandi della valle Antigorio situato alla base della dirupata parete che precipita dal Monte Cistella. Tre sono gli itinerari che conducono a Deccia; da Campieno per mulattiera, da Cravegna per un’altra mulattiera e dai pressi del ponte sull’Alfenza con una strada gippabile chiusa al traffico privato. Il nostro intento è quello di salire seguendo il più agevole tracciato della strada asfaltata che si sviluppa in un bellissimo bosco di conifere e da cui si dipartono numerose deviazioni che raggiungono gli innumerevoli alpeggi disseminati lungo il costone della montagna ( Voma , Compolo, Prepiana ). Lasciate le auto nel comodo parcheggio a bordo strada, cominciamo a salire lungo la carreggiata che sale all’alpe, il nostro sguardo spazia ad ammirare il paesaggio che come in una immagine panoramica scorre davanti ai nostri occhi. La neve ha abbandonato da poco i rilievi circostanti ed i prati si stanno rivestendo dei bellissimi fiori primaverili che iniziano a fare capolino. Superato l’agglomerato di Lonsc, raggiungiamo Aulusc m. 1075 da dove, seguendo le indicazioni, pieghiamo a sinistra per risalire un tratto di sentiero che dopo un breve tratto ci riporta sulle strada consortile che, in costante salita, ci introduce alle baite dell’Alpe Paù m. 1280. Continuando immersi nel verde cupo del bellissimo bosco, si arriva ad un masso su cui sono indicate le direzioni da seguire per raggiungere Foppiano e Deccia, continuando a salire, si arriva al termine della strada completata nel 1986 come documentato dalla targa posta ad imperituro ricordo. Ai nostri occhi, adagiato su di un ampio pendio di origine glaciale, adagiato sotto la parete est del Corno del Cistella, appare in tutto il suo splendore l’Alpe Deccia costituito da quattro nuclei di baite poste in successione altimetrica. Le baite, molte delle quali risalenti a un periodo databile fra la metà e gli ultimi decenni dell'Ottocento, mantengono le caratteristiche costruttive di origine o sono state ristrutturate cercando di conservare l'architettura originaria. Il Monte Cistella domina il pendio e si staglia contro il cielo blu cobalto in tutta la sua imponenza. Risaliamo il pendio sino ad arrivare alle baite superiori dell’alpe ( m 1678 ) dove , un’antica costruzione con antistante un bel tavolo ed una panca in pietra, riporta sull’architrave la data del 1902. L’immancabile cappelletta dedicata a " Maria Assunta della Neve ", ristrutturata dagli alpigiani nel 1987, è posta in posizione dominante a protezione di tutto l’alpeggio. Mentre consumiamo il nostro consueto spuntino escursionistico, abbiamo modo di ammirare tutto quanto ci circonda e non fatichiamo ad individuare la diga del lago di Agaro sovrastata dal Monte Forno. Volgendo lo sguardo in prospettiva panoramica da sinistra verso destra, la visuale spazia dalla Rossa fino a perdersi sulle ultime propaggini della Punta del Forno ed oltre. Terminata l’osservazione ci accingiamo ad affrontare la discesa che effettuiamo seguendo la strada consortile fino ad arrivare alla deviazione per Voma per variare il percorso di rientro. Seguendo un percorso in leggera salita che si sviluppa nel bosco,raggiungiamo l'alpe Garina da cui scendiamo in lungo la mulattiera fino a raggiungere la spianata su cui sorgono le baite dell’Alpe Lonsc m. 1130 per poi inserirci nuovamente sulla strada che seguiamo fino al suo termine raggiungendo di nuovo l’auto.

 

Per maggiori informazioni vedi. http://www.alpedeccia.it/