Valle Antrona

 " Escursionando" in un mondo di pietra

 
 Gita effettuata in data: 3-Gennaio-2020                                                    "

 Partenza da: Villadossola  m.277
 Dislivello totale : m.483
 Difficoltà : E
 Effettivo cammino h: 3,00

Come arrivarci:
Percorrere la A26 sino a Gravellona Toce, proseguire seguendo la statale del Sempione , sino all’uscita per Villadossola. Usciti dalla statale, si svolta a destra, e seguendo le indicazioni per la Valle Antrona, si raggiunge Piazza IV Novembre posta all’imbocco della valle.

Come spesso accade, all'inizio del nuovo anno, ci si volta indietro a guardare le cose passate e come prima gita dell’anno il nostro sguardo lo rivolgiamo ad un lontano passato visitando alcuni antichi insediamenti umani situati a monte di Villadossola alle porte della Valle Antrona: Noga, Casa dei Conti, Varchignoli, Sogno, Mongiardino e Ronco, nuclei che conservano ancora importanti testimonianze preistoriche. Dalla piazza iniziamo a seguire il percorso che per il primo tratto ricalca il tracciato della “Strada Antronesca”, si sale lungo la scalinata che addentrandosi fra le case, raggiunge la strada che si attraversa per iniziare a percorrere il lungo diagonale che porta a raggiungere la frazione di Noga (m.370) con le sue case che, seguendo l’andamento della montagna, sono addossate le une alle altre. Alcune case del XVII sec. spiccano per un’architettura più ricca. Nella frazione è presente la monumentale Chiesa seicentesca, dedicata alla Beata Vergine del Rosario. Con il restyling del 2015, è stata creata una vetrata che permette di vedere l'interno della chiesa in ogni momento anche negli orari di chiusura. Per accedere alla vetrata si passa da una porta secondaria sempre aperta La vetrata è stata collocata dopo l'attraversamento di un breve e stretto corridoio. Grazie all’installazione di questa vetrata, nel periodo di Natale è possibile ammirare lo storico presepe della Noga che è considerato uno dei più antichi dell’Ossola. Dalla Chiesa si passa vicino al campanile e si rientra sull’Antronesca per raggiungere la località “Ca du Negar” dove, inciso sulla faccia interna dello stipite di una porta, è rappresentato un giglio stemma di origine francese. Percorso un breve tratto sulla strada principale, da cui si ha una suggestiva visione sulla sottostante centrale idroelettrica “ Villa Ovesca ”, raggiungiamo l’inizio dell’antica mulattiera che con cinquantotto gradini scavati nella roccia, sale a Casa dei Conti (m.480): antico villaggio sulla Via Antronesca. È la frazione più caratterizzata dallo stile architettonico tipico dell’arte popolare di cui conserva numerose testimonianze. Porte e finestre rivelano una cura attenta per l’armonia e la bellezza senza dimenticare l’utilità: lo sguincio dell’architrave delle finestre convoglia ed aumenta la luce all’interno degli ambienti. La pietra incisa con due piedi opposti significava consenso al libero transito dei viandanti, il toponimo del borgo è forse da ricondurre alla famiglia Conti, esponente della nobiltà locale, che qui visse nel 1300. Visitato il caratteristico villaggio si intraprende la salita per Varchignoli, antico nucleo dove si possono osservare alcuni aspetti degli insediamenti megalitici e l’evoluzione abitativa nei secoli, e all’inizio dell’abitato si sale tra le case fino al posteggio soprastante da dove si incontra il sito della “Camera a cista”. Nel bosco, si trovano dei poderosi muraglioni in pietra a secco alti 5-6 metri che sostengono i terrazzamenti sui quali l'uomo preistorico coltivava la vite. Le terrazze, oggi occupate dal bosco, esposte a mezzogiorno, sono raggiungibili attraverso strette scalette di pietra ricavate nella struttura del muro e caratterizzate da grosse lastre infisse nei muri. Da quest’ultima località si sale poi a Sogno, la frazione più elevata di Villadossola e una delle più antiche, il sobborgo sorge su di un fertile ripiano elevato ben difeso dagli strapiombi sulla valle. Aggirandoci fra i suoi stretti viottoli si scoprono: L’Oratorio di San Giovanni Evangelista, risalente al XV sec. e Il Museo della Civiltà Contadina in cui sono accuratamente raccolti e catalogati attrezzi, usi e costumi antichi relativi ai lavori agricoli svolti sul territorio. Le case presentano numerosi portali con sostegni a colonna e architravi, uno dei sistemi costruttivi più antichi della storia. Da Sogno si scende alla Colletta seguendo la strada asfaltata in quanto veniamo sconsigliati dal seguire il sentiero che scende più diretto invaso dai rovi e continuando sulla strada raggiungiamo la deviazione per Mongiardino, Ronco, Crotto e Gaggio. Dal Gaggio si scende alla sottostante Chiesa di San Bartolomeo e percorrendo la strada principale si raggiunge il Parco giochi dove recuperiamo l’auto chiudendo questo interessante anello che ci ha riportato indietro nel tempo.

Una bella escursione alle pendici del Moncucco visitando alcune testimonianze preistoriche che caratterizzano la zona.