Come arrivarci:
Percorrere la A26 sino a Gravellona Toce, proseguire
seguendo la statale del Sempione , sino all’uscita per
Villadossola. Usciti dalla statale, si svolta a destra,
e seguendo le indicazioni per la Valle Antrona, si
raggiunge Piazza IV Novembre posta all’imbocco della
valle.
Come
spesso accade, all'inizio del nuovo anno, ci si volta
indietro a guardare le cose passate e come prima gita
dell’anno il nostro sguardo lo rivolgiamo ad un lontano
passato visitando alcuni antichi insediamenti umani
situati a monte di Villadossola alle porte della Valle
Antrona: Noga, Casa dei Conti, Varchignoli, Sogno,
Mongiardino e Ronco, nuclei che conservano ancora
importanti testimonianze preistoriche. Dalla piazza
iniziamo a seguire il percorso che per il primo tratto
ricalca
il tracciato della “Strada Antronesca”,
si sale lungo la scalinata che addentrandosi fra le
case, raggiunge la strada che si attraversa per iniziare
a percorrere il lungo diagonale che porta a raggiungere
la frazione di Noga (m.370) con le sue case che,
seguendo l’andamento della montagna, sono addossate le
une alle altre. Alcune case del XVII sec. spiccano per
un’architettura più ricca. Nella frazione è presente la
monumentale Chiesa seicentesca,
dedicata alla Beata Vergine del Rosario. Con il
restyling del 2015, è stata
creata una vetrata
che permette di vedere l'interno della chiesa in ogni
momento anche negli orari di chiusura. Per accedere alla
vetrata si passa da una porta secondaria sempre aperta
La vetrata è stata collocata dopo l'attraversamento di
un breve e stretto corridoio. Grazie all’installazione
di questa vetrata, nel periodo di Natale è possibile
ammirare lo
storico presepe
della Noga che è considerato uno dei più antichi
dell’Ossola. Dalla Chiesa si passa vicino al campanile e
si rientra sull’Antronesca per raggiungere la località
“Ca du Negar” dove, inciso sulla faccia interna dello
stipite di una porta, è rappresentato un
giglio
stemma di origine francese.
Percorso un breve tratto sulla strada principale,
da cui si ha una suggestiva visione sulla sottostante
centrale idroelettrica
“ Villa Ovesca
”,
raggiungiamo l’inizio dell’antica mulattiera che con
cinquantotto gradini scavati nella roccia,
sale a Casa dei Conti (m.480): antico villaggio sulla
Via Antronesca. È la frazione più caratterizzata dallo
stile architettonico tipico dell’arte popolare di cui
conserva numerose testimonianze. Porte e finestre
rivelano una cura attenta per l’armonia e la bellezza
senza dimenticare l’utilità:
lo
sguincio dell’architrave
delle finestre convoglia ed aumenta la luce all’interno
degli ambienti.
La pietra
incisa con due piedi opposti
significava consenso al libero transito dei viandanti,
il toponimo del borgo è forse da ricondurre alla
famiglia Conti, esponente della nobiltà locale, che qui
visse nel 1300. Visitato il caratteristico villaggio si
intraprende la
salita per
Varchignoli,
antico nucleo dove si possono osservare alcuni aspetti
degli insediamenti megalitici e
l’evoluzione abitativa
nei
secoli, e all’inizio dell’abitato si sale tra le case
fino al posteggio soprastante da dove si incontra il
sito della
“Camera a
cista”.
Nel bosco, si trovano dei
poderosi
muraglioni in pietra a secco
alti 5-6 metri che sostengono i terrazzamenti sui quali
l'uomo preistorico coltivava la vite. Le terrazze, oggi
occupate dal bosco, esposte a mezzogiorno, sono
raggiungibili attraverso strette scalette di pietra
ricavate nella struttura del muro e caratterizzate da
grosse lastre infisse nei muri.
Da quest’ultima località si sale poi a Sogno, la
frazione più elevata di Villadossola e una delle più
antiche, il sobborgo sorge su di un fertile ripiano
elevato ben difeso dagli strapiombi sulla valle.
Aggirandoci fra i suoi stretti viottoli si scoprono:
L’Oratorio
di San Giovanni Evangelista,
risalente al XV sec. e
Il Museo della Civiltà Contadina
in cui
sono accuratamente raccolti e catalogati
attrezzi, usi e costumi antichi
relativi
ai lavori agricoli svolti sul territorio. Le case
presentano numerosi portali con sostegni a colonna e
architravi, uno dei sistemi costruttivi più antichi
della storia. Da Sogno si scende alla Colletta seguendo
la strada asfaltata in quanto veniamo sconsigliati dal
seguire il sentiero che scende più diretto invaso dai
rovi e continuando sulla strada raggiungiamo la
deviazione per
Mongiardino,
Ronco, Crotto e Gaggio. Dal Gaggio si scende alla
sottostante
Chiesa di
San Bartolomeo
e percorrendo la strada principale si raggiunge il
Parco
giochi
dove
recuperiamo l’auto chiudendo questo interessante anello
che ci ha riportato indietro nel tempo.
Una bella escursione alle pendici del Moncucco visitando
alcune testimonianze preistoriche che caratterizzano la
zona.
|