Come arrivarci:
Dall’autostrada A26, uscire a
Ghemme/Romagnano
Sesia, continuare sulla SS 299
fino a Varallo: da qui
la
strada per Alagna Valsesia si snoda lungo la Val Grande,
superato Balmuccia si raggiunge Scopa dove si
parcheggiare nel piazzale davanti al
Municipio.
In questo
periodo le terre basse sono interamente percorribili e
regalano panorami bellissimi, giornate soleggiate e
limpide invogliano ad effettuare escursioni tematiche
alla scoperta di “ antichi tesori ” come il percorso ad
anello Scopa-Piani Alti dedicato all’arte: un percorso
in cui si incontrano cappelle ed oratori ricchi di
affreschi e opere architettoniche tra le più
significative della Valsesia e del Monte Rosa.
Trovandoci in Valsesia per una veloce commissione, per
sfruttare al meglio la giornata, decidiamo di prendere i
“ due classici piccioni con una fava ” e quindi
conseguire due risultati favorevoli con una sola uscita
percorrendo anche uno dei dieci sorprendenti itinerari
incastonati tra l’arte e la natura della valle che
consentono di conoscere più da vicino l’ambiente e la
sua cultura conosciuti come: i Sentieri dell’Arte
valsesiani. Per il poco tempo che abbiamo a
disposizione, la scelta cade sul facile percorso ad
anello che da Scopa, raggiunge i Piani Alti. Scopa è
collocata all’inizio della Val Grande del Sesia ed è il
più antico abitato di questa prima parte superiore della
valle. Il paese sorge in un ampio fondovalle di origine
alluvionale che caratterizza la sinistra orografica del
Fiume Sesia, il suo territorio si apre fra aperti
pascoli, alpeggi e villaggi circondati da un gran numero
di cime. Le sue antiche abitazioni, con le coperture dei
tetti ancora in piode, testimoniano l’attaccamento a
questa terra delle passate generazioni. Passeggiando nel
paese, oltre alla
chiesa dedicata a San Bartolomeo,
sono ancora visibili le carceri, l’antico forno comune e
la ghiacciaia, posta nelle cantine dell’attuale sede
comunale, oltre a numerosi oratori. La località è nota
specialmente per la vicenda legata al
passaggio di
Frà Dolcino,
il frate bollato come eretico dalla chiesa, processato e
giustiziato sul rogo nel 1307. L’itinerario che andiamo
a percorrere, inizia di fronte al Palazzo Comunale ed è
contrassegnato con il
segnavia 226
che porta al Monte Ventolaro. Dalla piazza del
Municipio, attraversiamo la strada e ci incamminiamo per
il sentiero che al suo avvio riporta un
pannello didattico.
Si entra in un bosco di castagni ed iniziamo a risalire
la mulattiera che con svelti e ripidi tornanti porta, ad
incontrare il bivio (m770) con il sentiero 226a (26a)
proveniente da Salterana e poco dopo
l'Alpe
Pian del Sasso
(m.935). Qui troviamo una cappella anomala per la sua
struttura cilindrica, nella parete di fondo è ancora
conservato
l’affresco
della Madonna col Bambino,
ai lati sono raffigurati S.Paolo e S. Defendente. Gli
affreschi sono datati 1573 e a buona ragione la salita a
Pian del Sasso rientra nell’itinerario dei Sentieri
dell’arte sui monti della Valsesia. Entrando in un bel
bosco di faggi proseguiamo in salita incontrando il
bivio per Ramello ( 226b/26b ), ed in sequenza gli
alpeggi:
Ca'di
Cappello
(m.965),
Ca'del
Vaga
(m.982), e superata
Ca'd'Elena (o dal Frè)
(m.994), raggiungiamo
l'Alpe
Piana di Biagio
(m.1030) situato in una splendida radura con belle
“baite” modernamente ristrutturate. Dal prato di
quest'alpe, seguendo le indicazioni del segnavie 226c
(26c), entriamo in un bosco di faggi dove un cartello
indica la direzione da seguire per raggiungere la
chiesetta e, in breve ci ritroviamo
all’Alpe Gallina
m. 1030 costituita da numerosi gruppi di costruzioni,
tra le quali sorge
l’oratorio
della Maddalena,
uno dei più antichi di Scopa. La facciata presenta un
bel portale decorato,
sormontato dall’affresco
che
riproduce un episodio della vita della Santa, invocata
nei periodi di siccità. Lasciato l'oratorio, si
attraversa un’alpe adornato da noci e da un ippocastano
e giunti a Casa Bertotto (o Porte Verdi), il sentiero
prosegue in discesa sino a
Casa
Clemente o Lovago,
qui un cartello indica la direzione da seguire per
scendere direttamente a Muro lungo un sentiero un po'
tortuoso ( non segnato dalla cartografia CAI ),
proseguiamo seguendo i segnavie bianco/rossi che portano
a superare una
cascata
e due torrenti e con un tratto in sali e scendi si
raggiunge agevolmente
l’alpe Sella.
In una zona appartata dell’alpe si intravede tra i faggi
l’oratorio di Santa Elisabetta, con la sua
bella
facciata dalle linee eleganti. Alla Santa si rivolgevano
gli alpigiani per supplicare il ritorno del bel tempo.
Proseguendo in discesa, lungo un ripido sentiero, si
raggiunge l’alpe Pianaccia, attualmente costituita
soltanto dai ruderi di una baita; poco distante c’è una
cappella
che si presenta come un ricovero per viandanti data la
presenza di un
gradone
che poteva servire da panca.
Proseguendo in discesa sul sentiero dapprima ripido e
poi ad ampi tornanti, si raggiunge la frazione Muro,
dove sorge l’oratorio di San Rocco, che sulla parte
superiore della facciata riporta raffigurati i S.
Patroni Rocco, Fabiano e Sebastiano, venerati per
proteggere la comunità dalle epidemie. Da questa
frazione
Scopa
si raggiunge percorrendo circa 700 mt. di strada
asfaltata.
Link:http://www.caivarallo.com/wp-content/uploads/2019/10/Valsesia-sentieri.pdf
(pag 30-32)
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