Come arrivarci:
Percorrere
la A26 sino a Gravellona Toce, proseguire seguendo la
statale del Sempione , sino all’uscita per Villadossola.
Usciti dalla statale si svolta a destra e, seguendo le
indicazioni per la Valle Antrona, si raggiunge Madonna
dove è allestito un
Centro Museale dell’Oro.
La Valle Antrona è
notoriamente conosciuta come la “ valle del ferro ” ma
nelle viscere delle sue montagne vi erano pure miniere
d’oro e la sua coltivazione fu prevalentemente praticata
nei filoni del vallone di Trivera e di Schieranco. Al
termine delle attività estrattive le miniere furono
completamente abbandonate e nel terreno rimasero solo i
buchi da cui i minatori accedevano alle gallerie, il
tempo e le migliorate condizioni economiche
contribuirono a far sì che ci si dimenticasse di chi in
quelle gallerie aveva lavorato.
La visita
odierna, oltre ad essere per noi una particolare
escursione, vuole anche essere un modo per ricordare
tutte le persone che, a costo di grandi sacrifici, ogni
mattina si infilavano in un pericoloso cunicolo buio,
scavato nella roccia per rimanervi dalle dieci alle
dodici ore, martellando pietre senza mai vedere la luce
del sole, per garantire ,
ad un alto costo in termini di malattie e di morte, un
futuro alla famiglia: uomini
per i quali nutriamo ammirazione e
grande apprezzamento. Al fine di non perdere il ricordo
di come il benessere attuale sia frutto del lavoro e del
sacrificio di intere generazioni che hanno lavorato in
miniera, non per scelta ma per necessità, con lo scopo
di
ridare dignità a tutta la storia che celano e far
conoscere l’aspetto naturalistico e ambientale di questi
luoghi di cui sovente si hanno poche informazioni
relativamente all’importanza delle economie montane, nel
2018 è nato il progetto “ MINERALP: promozione del
patrimonio geologico e naturalistico tra Italia e
Svizzera”, finanziato dal Programma di Cooperazione
Interreg V-A Italia Svizzera 2014-2020. Il progetto
prevede la creazione di un distretto turistico
geominerario e si propone il recupero e la diffusione di
tale conoscenza, al fine di fornire una maggiore
attrattività ai territori, con la creazione di itinerari
e la formazione di operatori capaci di far leggere e
comprendere come la montagna abbia contribuito allo
sviluppo della civiltà. In questo ambito, in un prossimo
futuro, è in programma l’apertura al pubblico della
“Galleria del Taglione” in Valle Antrona, e una
promozione unitaria, a scopo turistico, del patrimonio
geominerario che interessi le varie miniere Ossolane.
Con la visita di oggi, facendo un viaggio a ritroso nel
tempo in un luogo incredibile in cui il tempo sembra
essersi fermato, ci proponiamo di rivivere l’esperienza
dei minatori visitando il sito prima della sua ufficiale
apertura al pubblico.
Raggiunta la frazione di Madonna, parcheggiamo di fianco
alla chiesa e ci incamminiamo in direzione di Antrona,
percorsi poche centinaia di metri,
saliamo a sinistra
lungo la mulattiera che supera la
Cappella dedicata alla Vergine Maria
e successivamente il grazioso
borgo di Prabernardo
che oltrepassiamo per proseguire lungo la strada
asfaltata sino ad incontrare le
indicazioni per Trivera/Mottone.
Prendiamo a sinistra e iniziamo a risalire il
vecchio sentiero
che dapprima sale leggermente per giungere in prossimità
di un
grosso castagno
da cui si impenna letteralmente e, superato un tratto
molto ripido, si giunge su quella che fu “
la mulattiera dei minatori
”proveniente da Locasca e diretta a Trivera. Scendiamo
leggermente lungo l’ampia pista fino a giungere in
prossimità di una traccia di sentiero che sale a
sinistra e superati tre tornanti, ci ritroviamo
all’ingresso della “ galleria del Taglione ”.
Depositati gli zaini, indossati i
caschi di protezione e le lampade frontali,
ci addentriamo nelle viscere della montagna ed il buio
ci avvolge per cui facciamo ricorso alle nostre lampade
che ci saranno di grande aiuto nell’illuminarci il
cammino. Entrare in miniera è un po’ come calpestare il
buio, avanziamo in questo mondo tenebroso e sconosciuto,
muovendoci con circospezione e in modo goffo.
Addentrandoci
sempre più in profondità
nel ventre della montagna, percorriamo gli
oscuri cunicoli;
dove un tempo risuonavano i rumori delle perforatrici,
ora regna un silenzio quasi irreale rotto solo dal
nostro sommesso parlottio. Avanzando all’interno della
miniera alla ricerca delle tracce lasciate da chi nella
“ fabbrica sotterranea ” perse anche la vita, riusciamo
solo vagamente ad immaginare quali fossero le paure, le
fatiche, il dolore che accompagnavano il lavoro degli
uomini che qui hanno operato conducendo una vita dura ed
insostenibile pur di assicurare alle proprie famiglie un
miserabile tozzo di pane indispensabile per la
sopravvivenza. Seguendo il cunicolo che si addentra per
circa 400 metri nella solida roccia, alla luce delle
pile, si riescono a vedere ancora le
vecchie travature
che sostenevano i vari pozzi e le
bellissime striature affioranti nelle pareti.
All’interno della miniera si rintracciano ancora i
resti di antichi attrezzi,
pozzi e
locali adibiti a polveriere
ed ancora piccoli ambienti di sosta in caso di
necessità.
Tornati alla luce,
l’incantesimo si rompe, e torniamo a respirare l’aria
pura della Valle Antrona. In futuro, dopo l’apertura
ufficiale al pubblico si spera di vedere numerosi gruppi
di turisti, ansiosi di vivere l’avventura delle miniere,
di scoprire e capire come per millenni migliaia di
persone hanno vissuto, lavorato, faticato, anche perso
la vita, decine se non centinaia di metri dentro e sotto
la roccia. Oramai da decine di anni la miniera è stata
abbandonata e oggi, grazie al progetto MINERALP, si
spera che torni a rivivere come testimonianza del duro
lavoro che uomini di valore hanno praticato per anni in
questa e nelle altre Valli Ossolane. Al termine di
questa interessante escursione, ci auguriamo che il
progetto contribuisca a promuovere, attraverso la
valorizzazione del patrimonio paesaggistico, il
fantastico territorio della Valle Antrona. Per
concludere in bellezza questa particolare giornata
raggiungiamo Seppiana dove presso il
Ristorante Pizzeria da Monia
ci ritroviamo tutti insieme per consumare il pranzo.

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