Alto Verbano

 Giro Lago di Mergozzo-Sentiero Azzurro

 
 Gita effettuata in data: 30-Gennaio-2020                                                    "

 Partenza da: Bieno  m.335
 Dislivello totale : m.350
 Difficoltà : T
 Effettivo cammino h: 4,00

Come arrivarci:
 
Provenendo dalla A26 uscire a Baveno, seguire la statale sino a Fondotoce, alla rotonda girare a destra in direzione Verbania e subito dopo salire a sinistra fino a raggiungere il paese di Bieno dove si lascia l’auto nel comodo parcheggio all’altezza del semaforo.

Ci ritroviamo a Fondotoce dove lasciamo un’auto per il ritorno e con le altre saliamo a Bieno e le posteggiamo nell’area di sosta nelle vicinanze della bella Chiesa di S. Antonio. Seguendo le indicazioni del segnavie A00, ci incamminiamo lungo la strada asfaltata che percorre lungamente il fianco della montagna sino ad arrivare al punto in cui la strada si trasforma in sentiero da percorrere con attenzione a causa del fondo sconnesso. Continuando nel bosco raggiungiamo il bivio da cui si può scendere direttamente al lago, noi continuiamo a seguire il sentiero “ alto ” che ci porta a raggiungere un privilegiato punto panoramico da cui si ha una suggestiva visione del Lago di Mergozzo con sullo sfondo il paese che chiude lo straordinario specchio lacustre. Grazie alla mancanza di industrie sulle sue rive, al divieto d’uso di barche a motore e a una corretta gestione della rete fognaria, le acque di questo bacino sono tra le più pulite d’Italia. Continuando nel cammino raggiungiamo la cittadina di Mergozzo che si affaccia sul lago a cui dà il nome e che si è separato dal Lago Maggiore a seguito delle continue inondazioni del Toce. Proseguendo il sentiero comincia a perdere quota sino a sbucare sulla SP54 che proviene da Fondotoce. Abbandoniamo la provinciale e ci portiamo sul percorso pedonale che costeggia la sponda del lago e, approfittando del tiepido sole che riscalda l’anomala giornata di fine Gennaio, ci accomodiamo su una delle tante panchine in marmo che adornano l’elegante lungolago a cui fanno da corona le sovrastanti case color pastello. Consumiamo il nostro veloce pranzo godendoci la vista di meravigliosi cigni che navigano nelle placide acque del lago in cerca di cibo, e dei canoisti che approfittando della bella giornata pagaiano energicamente. Terminato il rifornimento riaffardelliamo gli zaini e ci incamminiamo in direzione della piazza centrale del paese dove ancora resiste l’antico Olmo secolare che stando agli antichi documenti storici risale a più di quattrocento anni fa e anche se ora è completamente cavo, ancora resiste ed è entrato a far parte del club degli alberi monumentali del Piemonte. Aggirandoci fra gli antichi vicoli del borgo con le sue case addossate le une alle altre, superiamo la piccola chiesa di Santa Marta, il Civico Museo Archeologico, la Parrocchiale della Beata Vergine Assunta e raggiunta la “ scarpia ”, la risaliamo per arrivare nel centro storico, in località “ al sasso ” dove sorge la Chiesa di Santa Elisabetta che superiamo per iniziare il percorso di ritorno. Incontriamo dapprima la Cappella della Madonna delle Grazie e superata la successiva Cappella della Madonna del Carmine, iniziamo a percorrere la mulattiera che conduce al paese di Montorfano. Questa era l'antica strada degli scalpellini di Mergozzo che la percorrevano quotidianamente per raggiungere le cave che si trovavano dall'altra parte della montagna quando fiorente era l'attività' dell'estrazione della pietra, oggi prende il nome di “Sentiero Azzurro di Mergozzo″ che correndo a poche decine di metri sopra al lago si sviluppa lungo il versante orientale del Montorfano, toponimo che ben rappresenta la posizione solitaria del monte che emerge dalla piana alluvionale del Toce. Percorrendo lo splendido sentiero lastricato, si incontra sulla destra una sorgente con una vaschetta di raccolta dell'acqua: chiamata in loco la sorgente del Munaste'. Lungo il tragitto, che si sviluppa parallelamente alla ferrovia seguendo le rive del lago, si incontrano alcune panchine in legno che consentono una sosta panoramica. Commentando la maestria con cui è stata realizzata la stupenda lastricatura, ci ritroviamo al termine della mulattiera e, raggiunta la strada asfaltata che sale al paese di Montorfano, noi pieghiamo a sinistra e scendiamo a raggiungere la strada principale proveniente da Gravellona. Da questo punto inizia la parte più monotona della camminata che per ritornare a Fondotoce, non offre altra possibilità che camminare sull’asfalto fino alla Stazione Ferroviaria per poi seguire la ciclabile, sempre asfaltata che riporta alla rotonda da cui con il sottopasso si passa rasente ai campi da calcio e costeggiato per un breve tratto il canale, si fa ritorno al parcheggio dove recuperiamo l’auto dell’amico Peppo che gentilmente ci riporta a Bieno.

Bella escursione senza particolari difficoltà con dislivello contenuto e quasi 12 chilometri di sviluppo.