Come arrivarci:
Provenendo
dalla A26 uscire a Baveno, seguire la statale sino a
Fondotoce, alla rotonda girare a destra in direzione
Verbania e subito dopo salire a sinistra fino a
raggiungere il paese di Bieno dove si lascia l’auto nel
comodo parcheggio all’altezza del semaforo.
![](../Foto%20descrizione%20gite%20(jpg)/Mergozzo%20Sentiero%20azzurro/Cartina%20percorso.jpg)
Ci ritroviamo a Fondotoce dove lasciamo un’auto per il
ritorno e con le altre saliamo a Bieno e le posteggiamo
nell’area
di sosta nelle vicinanze della
bella Chiesa di S. Antonio.
Seguendo le indicazioni del
segnavie A00,
ci incamminiamo lungo la strada asfaltata che percorre
lungamente il fianco della montagna sino ad arrivare al
punto in cui la strada si trasforma in sentiero da
percorrere con attenzione a causa del fondo sconnesso.
Continuando nel bosco raggiungiamo il
bivio
da cui si può scendere direttamente al lago, noi
continuiamo a seguire il sentiero “ alto ” che ci porta
a raggiungere un privilegiato
punto panoramico
da cui si ha una suggestiva visione del Lago di Mergozzo
con sullo sfondo il paese che chiude lo straordinario
specchio lacustre. Grazie alla mancanza di industrie
sulle sue rive, al divieto d’uso di barche a motore e a
una corretta gestione della rete fognaria, le acque di
questo bacino sono tra le più pulite d’Italia.
Continuando nel cammino raggiungiamo la cittadina di
Mergozzo che si affaccia sul lago a cui dà il nome e che
si è separato dal Lago Maggiore a seguito delle continue
inondazioni del
Toce. Proseguendo il sentiero comincia a perdere quota
sino a sbucare sulla SP54 che proviene da Fondotoce.
Abbandoniamo la provinciale e ci portiamo sul
percorso pedonale
che costeggia la sponda del lago e, approfittando del
tiepido sole che riscalda l’anomala giornata di fine
Gennaio, ci accomodiamo su una delle tante
panchine in marmo
che adornano l’elegante lungolago a cui fanno da corona
le
sovrastanti case color pastello.
Consumiamo il nostro veloce pranzo godendoci la vista di
meravigliosi cigni
che navigano nelle placide acque del lago in cerca di
cibo, e dei
canoisti
che approfittando della bella giornata pagaiano
energicamente. Terminato il rifornimento riaffardelliamo
gli zaini e ci incamminiamo in direzione della piazza
centrale del paese dove ancora resiste
l’antico Olmo secolare
che stando agli antichi documenti storici risale a più
di quattrocento anni fa e anche se ora è
completamente cavo,
ancora resiste ed è entrato a far parte del club degli
alberi monumentali del Piemonte. Aggirandoci fra gli
antichi vicoli del borgo con le sue case addossate le
une alle altre, superiamo la piccola
chiesa di Santa Marta,
il
Civico Museo Archeologico,
la
Parrocchiale della Beata Vergine Assunta
e raggiunta la “
scarpia
”, la risaliamo per arrivare nel centro storico, in
località “ al sasso ” dove sorge la
Chiesa di Santa Elisabetta
che superiamo per iniziare il percorso di ritorno.
Incontriamo dapprima la
Cappella della Madonna delle Grazie
e superata la successiva
Cappella della Madonna del Carmine,
iniziamo a percorrere la mulattiera che conduce al paese
di Montorfano. Questa era l'antica strada degli
scalpellini di Mergozzo che la percorrevano
quotidianamente per raggiungere le cave che si trovavano
dall'altra parte della montagna quando fiorente era
l'attività' dell'estrazione della pietra, oggi prende il
nome di “Sentiero
Azzurro di Mergozzo″
che correndo a poche decine di metri sopra al lago si
sviluppa lungo il versante orientale del
Montorfano,
toponimo che ben rappresenta la posizione solitaria del
monte che emerge dalla piana alluvionale del Toce.
Percorrendo lo splendido sentiero lastricato, si
incontra sulla destra una sorgente con una vaschetta di
raccolta dell'acqua: chiamata in loco
la sorgente del Munaste'.
Lungo il tragitto, che si sviluppa parallelamente alla
ferrovia seguendo le rive del lago, si incontrano alcune
panchine in legno che consentono una sosta panoramica.
Commentando la maestria con cui è stata realizzata la
stupenda lastricatura,
ci ritroviamo al termine della mulattiera e, raggiunta
la strada asfaltata che sale al paese di Montorfano, noi
pieghiamo a sinistra e scendiamo a raggiungere la strada
principale proveniente da Gravellona. Da questo punto
inizia la parte più monotona della camminata che per
ritornare a Fondotoce, non offre altra possibilità che
camminare sull’asfalto fino alla Stazione Ferroviaria
per poi seguire la
ciclabile,
sempre asfaltata che riporta alla rotonda da cui con il
sottopasso si passa rasente ai campi da calcio e
costeggiato per un breve tratto il canale, si fa ritorno
al parcheggio dove recuperiamo l’auto dell’amico Peppo
che gentilmente ci riporta a Bieno.
Bella escursione senza particolari difficoltà con
dislivello contenuto e quasi 12 chilometri di sviluppo.
![](../Uso%20sito%202020/home%20005.gif)
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