Accesso stradale:
Percorrere la A 26, da cui si esce al casello di
Romagnano Sesia-Ghemme. Proseguire sulla SS 299 della
Valsesia oltrepassando Varallo, Scopello e, poco prima
di Alagna, si giunge a Riva Valdobbia da cui si
raggiunge la frazione Ca’ di Janzo, dove parcheggiamo
l’auto.
Attenzione: da Giugno nei fine
settimana e tutti i giorni di agosto, il tratto di
strada verso la frazione S. Antonio è limitato ai soli
veicoli autorizzati.
Liberati
dai vincoli dovuti alla pandemia, decidiamo di ritornare
nella bella Valsesia, da cui manchiamo oramai da troppo
tempo e ci proponiamo di ripetere una bellissima gita
effettuata nel lontano 2011: l’anello dei Laghi Cortese,Tillio
e Bosa nella laterale Val Vogna. La Val Vogna è una
valle stretta e selvaggia che si incunea fra le montagne
ed è attraversata dall’antica strada che per secoli ha
collegato Riva Valdobbia con Gressoney attraverso il
valico del Colle Valdobbia. La valle è disseminata di
splendidi borghi dalla caratteristica architettura
Walser e da numerosi piccoli oratori che ricordano
quanto fosse presente il pensiero religioso nella realtà
passata di queste terre. Lasciata l’auto, c incamminiamo
lungo la strada asfaltata e dopo aver attraversato le
frazioni di Cà Piacentino, Cà Morca e Cà Verno,
raggiungiamo la piazzetta di
S. Antonio su cui si affaccia l’omonima chiesa e il
“
Rifugio Val Vogna ”, punto tappa della Grande
Traversata Alpina. Superiamo la chiesa e iniziamo a
percorrere la strada sterrata che si snoda quasi
pianeggiante fino alla
frazione Peccia m.1529, (con la sua bella baita
riccamente addobbata con bellissimi gerani) il primo
nucleo colonizzato dai Walser provenienti da Verdobi,
contraddistinto dalla
chiesetta di San Grato che, voltando le spalle alla
valle, ha la facciata rivolta verso il Colle Valdobbia
per accogliere i viandanti che in passato giungevano da
lì. Oltrepassato l’oratorio si continua in falsopiano
sino a pervenire al
vecchio ponte (costruito dai soldati di Napoleone di
passaggio nella valle nel 1800) che permette il
superamento del torrente Sulino. Lasciamo sulla destra
il sentiero che sale al Colle Valdobbia/Rifugio Sottile,
per scendere in direzione del Torrente Vogna che
attraversiamo superando un ponte in legno. Si inizia ora
a seguire il segnavie 205 che porta al Passo del
Maccagno (m.2493). Dopo un lungo tratto in cui Il
sentiero attraversa un
rado lariceto si incontra il rio Tillio nei cui
pressi è indicato con il N° 206 il sentiero che sale
all’omonimo lago da cui si origina. Il sentiero inizia a
salire ripido ed in breve si raggiunge
l’Alpe Buzzo Inferiore (m.1698), e il successivo
Alpe Buzzo Superiore (m.1718). Nel frattempo,
osservando l’orizzonte notiamo minacciose nuvole scure
che si stanno avvicinando che preannunciano l’arrivo
della pioggia o peggio di un forte temporale. Questa
condizione fa sì che ci si cominci a preoccupare e
decidiamo di interrompere qui l’escursione per tornare
velocemente sui nostri passi nell’intento di ritornare
alle auto evitando, per quanto possibile di essere
esposti alle intemperie. Consumato un veloce spuntino,
riaffardelliamo gli zaini e ripercorriamo a ritroso il
percorso sin qui effettuato ritornando a grandi passi a
Peccia. Ritornati alla “ baita fiorita ”per non
ripercorrere il monotono tratto di strada sterrata,
scendiamo a destra ed
attraversato il Torrente Vogna seguiamo il sentiero
che supera l’Alpe
Ovago (m.1444) e il susseguente Alpe Provvidenza
(m.1390) per giungere ad un ponticello che permette di
valicare di nuovo il Torrente Vogna ritornando a S.
Antonio da cui in breve siamo alle auto, giusto in tempo
per evitare il temporale che inizia a riversare una
notevole quantità di pioggia sulle nostre teste.
Dispiaciuti per non aver potuto portare a compimento
l’escursione programmata ma soddisfatti per non esserci
bagnati, salutiamo la Val Vogna ripromettendoci di
ritornare con condizioni meteo più favorevoli.
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