Come arrivarci:
Percorrendo l’autostrada A26 si esce a Baveno e
raggiunta la statale del Sempione, si gira a destra in
direzione di Stresa. In prossimità di Baveno seguire le
indicazioni per il Camping Tranquilla che si raggiunge,
parcheggiare nei pressi del
Ristorante La Griglia.
Abbiamo
concluso l’anno escursionistico 2018 con una camminata “
ammazza panettone ” ed iniziamo la stagione 2019 con una
escursione , la voglia di pestare neve è poca per cui la
scelta cade su una camminata “terrena” in una zona che
sempre si trascura in quanto è sulla porta casa.
Raggiungiamo Baveno e da lì la zona del campeggio da
dove prende avvio l’itinerario odierno. All’inizio della
via, un
tabellone riporta le indicazioni per il percorso da
seguire, segnavie M3, lungo il tragitto ritroveremo in
più occasioni i richiami all’itinerario. Ci incamminiamo
lungo la
strada, inizialmente asfaltata, che in ripida salita
supera alcune villette per diventare sterrata una volta
superata l’autostrada
si
raggiunge
acquedotto comunale,
pieghiamo a destra ed iniziamo a seguire una bella
mulattiera che si insinua fra antichi boschi di castagno
fino a che, nei pressi di un tornante ,
aeree indicazioni
ci suggeriscono di prendere a sinistra il sentiero che
sale ripido facendoci guadagnare quota velocemente.
Arriviamo ad un
secondo bivio che incroceremo alla discesa e,
continuando a salire, raggiungiamo la
vetta del Monte Camoscio
.Giunti
sulla cima rocciosa del Monte Camoscio (m 890) si può
godere di una
splendida vista sul lago Maggiore con le isole Borromee
e, guardando in
direzione del Montorfano, si possono vedere le cave
di estrazione del granito bianco e la piana alluvionale
formata dal fiume Toce. Interessantissime sono anche le
rocce granitiche che formano la vetta; infatti, se
osservate nell’insieme, la loro forma arrotondata
e
levigata è chiaro segno del modellamento operato dai
ghiacci che durante l’ultima era glaciale ricoprivano la
zona. Il ghiacciaio con il suo movimento verso valle ha
un notevole potere erosivo ma la sua capacità di
raccogliere materiale e trasportarlo a valle viene
frenato quando incontra rocce dure come il granito che
quindi risultano solo modellate.Osservate da vicino, le
rocce mostrano in superficie evidenti segni di
degradazione operati dagli agenti atmosferici; appaiono
infatti facilmente sgretolabili e numerosi sono i
canaletti formati dall’acqua piovana.
Dopo aver scattato foto a raffica
ci
dirigiamo verso il
rifugio “ Papà Amilcare ” del
gruppo ANA di Baveno. Lasciamo
il
rifugio per continuare verso sinistra e risalire
alcune rocce
per
poi percorrere un tratto
erboso prima di ricominciare a salire nuovamente
verso il Monte Crocino che ci si para davanti.
Proseguiamo lungo il sentiero che aggira la vetta, senza
raggiungerla, e si porta sul lato opposto offrendoci
nuove visioni. Continuiamo a seguire il sentiero che ora
entra in un
bosco di betulle
e, percorso un breve tratto in falsopiano, inizia a
scendere verso
l’Alpe Vedabia
m. 879 che raggiungiamo. Oltrepassato l’alpeggio,
svoltiamo a destra e, raggiunta la
deviazione per Baveno scendiamo lungo il sentiero
che ci porta ad incontrare il
bivio del percorso fatto in salita
da cui ritorniamo al punto di partenza.
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