Cusio Mottarone

         Anello Monte Camoscio

 
 Gita effettuata in data: 13-Gennaio-2019

                                                                                                                                                                                 

 Partenza da: Baveno/Tranquilla. m 270
 Dislivello totale: m. 800
 Difficoltà: E
 Effettivo cammino h:4,30

Come arrivarci: Percorrendo l’autostrada A26 si esce a Baveno e raggiunta la statale del Sempione, si gira a destra in direzione di Stresa. In prossimità di Baveno seguire le indicazioni per il Camping Tranquilla che si raggiunge, parcheggiare nei pressi del Ristorante La Griglia.

Abbiamo concluso l’anno escursionistico 2018 con una camminata “ ammazza panettone ” ed iniziamo la stagione 2019 con una escursione , la voglia di pestare neve è poca per cui la scelta cade su una camminata “terrena” in una zona che sempre si trascura in quanto è sulla porta casa. Raggiungiamo Baveno e da lì la zona del campeggio da dove prende avvio l’itinerario odierno. All’inizio della via, un tabellone riporta le indicazioni per il percorso da seguire, segnavie M3,  lungo il tragitto ritroveremo in più occasioni i richiami all’itinerario. Ci incamminiamo lungo la strada, inizialmente asfaltata, che in ripida salita supera alcune villette per diventare sterrata una volta superata l’autostrada si raggiunge acquedotto comunale, pieghiamo a destra ed iniziamo a seguire una bella mulattiera che si insinua fra antichi boschi di castagno fino a che, nei pressi di un tornante , aeree indicazioni ci suggeriscono di prendere a sinistra il sentiero che sale ripido facendoci guadagnare quota velocemente. Arriviamo ad un secondo bivio che incroceremo alla discesa e, continuando a salire, raggiungiamo la vetta del Monte Camoscio .Giunti sulla cima rocciosa del Monte Camoscio (m 890) si può godere di una splendida vista sul lago Maggiore con le isole Borromee e, guardando in direzione del Montorfano, si possono vedere le cave di estrazione del granito bianco e la piana alluvionale formata dal fiume Toce. Interessantissime sono anche le rocce granitiche che formano la vetta; infatti, se osservate nell’insieme, la loro forma arrotondata e levigata è chiaro segno del modellamento operato dai ghiacci che durante l’ultima era glaciale ricoprivano la zona. Il ghiacciaio con il suo movimento verso valle ha un notevole potere erosivo ma la sua capacità  di raccogliere materiale e trasportarlo a valle viene frenato quando incontra rocce dure come il granito che quindi risultano solo modellate.Osservate da vicino, le rocce mostrano in superficie evidenti segni di degradazione operati dagli agenti atmosferici; appaiono infatti facilmente sgretolabili e numerosi sono i canaletti formati dall’acqua piovana. Dopo aver scattato foto a raffica ci dirigiamo verso il rifugio “ Papà Amilcare ” del gruppo ANA di Baveno. Lasciamo il rifugio per continuare verso sinistra e risalire alcune rocce per poi percorrere un tratto erboso prima di ricominciare a salire nuovamente verso il Monte Crocino che ci si para davanti. Proseguiamo lungo il sentiero che aggira la vetta, senza raggiungerla, e si porta sul lato opposto offrendoci nuove visioni. Continuiamo a seguire il sentiero che ora entra in un bosco di betulle e, percorso un breve tratto in falsopiano, inizia a scendere verso l’Alpe Vedabia m. 879 che raggiungiamo. Oltrepassato l’alpeggio, svoltiamo a destra e, raggiunta la deviazione per Baveno scendiamo lungo il sentiero che ci porta ad incontrare il bivio del percorso fatto in salita da cui ritorniamo al punto di partenza.