Valle Isorno

          Lago di Matogno m.2087

 
 Gita effettuata in data:24-Luglio-2019                                                            

 Partenza da: Agarina m. 1204
 Dislivello totale: m. 800
 Difficoltà: E
 Effettivo cammino h: 4,15

Come arrivare: Percorrere la A 26 sino a Gravellona Toce, proseguire sulla S.S. 33 del Sempione sino all’uscita di Montecrestese. Seguire le indicazioni per Altoggio; superare le frazioni di Giosio, Oro e Naviledo e si arriva ad Altoggio. Prima di entrare nell’abitato, sulla sinistra, prende avvio la strada agro-silvo-pastorale che in circa 10 Km. raggiunge l’alpe Agarina. N.B. Il transito sulla strada per la Valle Agarina è disciplinato da specifico regolamento emesso dal Comune di Montecrestese.


La Valle Isorno è una delle valli minori della Val d'Ossola, che si dirama presso la località di Montecrestese, inserendosi geograficamente tra la Val Formazza e la Val Vigezzo ed è attraversata dall'omonimo fiume. È stretta e incassata, con pochissimi insediamenti umani tanto da essere definita anche come “ la valle dell’impossibile ″, perché all’imboccatura è talmente stretta e incassata che sembra inverosimile potervi accedere. Dopo l’alpeggio di Agarina si divide in due convalli: a destra la Val Agrasino mentre a sinistra la Valle del rio Nocca che proviene dal lago Gelato. Nella parte alta di quest'ultima si estendono i grandi pascoli dell'Alpe Matogno e della Val Cravariola, che è stata in passato teatro di sanguinose battaglie per il suo possesso. Lasciata l’auto dopo Agarina, proseguiamo lungo
la nuova strada realizzata per permettere agli automezzi di servizio di raggiungere il cantiere dove è in costruzione una nuova centralina idroelettrica. Percorso un buon tratto della strada, arriviamo al nuovo ponte Faugiol , il vecchio è stato distrutto da una slavina negli anni passati, che valichiamo per poi iniziare a salire lungo la bella ed antica mulattiera che corre alta sul sottostante Rio Nocca, superato un robusto ponte giungiamo in vista del bellissimo e raccolto Alpe Nocca m.1611. In salita lungo un bel sentiero che, facendosi strada tra un fitto tappeto di rododendri, si inerpica spietatamente lungo la linea di massima pendenza entrando in un bellissimo lariceto per risalirlo interamente fino a sbucare, al margine superiore del bosco, negli ampi pascoli dell’Alpe Ratagina m.1920. Dall’alpe il panorama si apre e lo sguardo abbraccia tutte le bellissime montagne,   che fanno da corona alla stupenda conca in cui sono racchiusi i numerosi alpeggi che emergono dai vasti pascoli . Dall’alpe ci dirigiamo a destra e iniziamo a percorrere un lungo traverso che, in moderata e costante ascesa, aggira un costone dietro il quale si trova il pianoro su cui sorgono le belle baite dell'Alpe Lago m. 2069. Riprendiamo il cammino indirizzandoci verso il sovrastante rilievo che, raggiunto e superato ci permette di raggiungere il Lago di Matogno m. 2087. Lo spettacolo che si presenta ai nostri occhi è semplicemente fantastico in questo luogo, decidiamo di effettuare la sosta pranzo per gustarci, oltre ai panini, anche questa particolare ed entusiasmante visione. Terminato il pranzo, e dopo aver scattato  una quantità industriale di foto, iniziamo il percorso del ritorno ed iniziamo a scendere in direzione dell’Alpe Matogno, raggiungiamo e superiamo la ex caserma della Guardia di Finanza e continuiamo a scendere lungo i prati in cui abbondano grandi quantità di coloratissime genziane. In breve entriamo nei prati dell’Alpe Matogno in cui risultano armoniosamente inserite le baite ristrutturate con cura.  Riprendiamo il cammino in direzione dell’Alpe Nocca che raggiungiamo nuovamente. Qui incontriamo due signori che molto gentilmente ci invitano a bere un graditissimo caffè corretto. Scambiate le solite quattro chiacchiere, ringraziamo per la cordiale ospitalità e ci avviamo  per  il sentiero fatto in salita sino al bivio. Non ci resta ora che ripercorre a ritroso un tratto della strada che ci riporta all’auto per fare ritorno verso casa. Accaldati, un po’ stanchi ma soddisfatissimi, ci congratuliamo a vicenda per la stupenda escursione effettuata in un ambiente di rara bellezza, poco conosciuto e frequentato a causa del lungo avvicinamento che può avvenire unicamente percorrendo il lungo tratto di strada vietato al transito delle auto non autorizzate.