Come arrivare:
Percorrere la A 26, fino al casello di Romagnano /Ghemme.
quindi SS299 per Varallo - Alagna. Giunti alla seconda uscita della
tangenziale di Varallo seguire a destra le indicazioni per
Fobello/Cervatto. Risalita interamente la Val Mastallone, si arriva a
Fobello ( 18 km. ), da qui si sale alla frazione Santa Maria ( dove è
consigliabile lasciare l’auto nel periodo estivo), data la stagione,
proseguiamo su carrareccia fino a pervenire in
La Gazza, 4 km.da Fobello.
L’escursione
si svolge lungo il percorso “GTA” (segnavia N°517)che
permette di collegare la Val Mastallone, attraverso
S.Maria di Fobello, l’Alpe Baranca, il Col di Baranca)
con Carcoforo. Parcheggiata l’auto, si completano i
preparativi e, iniziamo a salire lungo la vecchia
mulattiera che si inoltra nel vallone di Baranca,
costeggiando il torrente Mastallone. In successione si
superano , le alpi abbandonate di
Catolino
, e Lungostretto .Superata
l'Alpe alzando lo sguardo si vede la doppia cascata del
torrente Mastallone detta Cascata
dei Pissoni.
Continuiamo a
salire sulla sponda sinistra orografica del torrente
fino a giungere ad un ponte
di cemento che ci
permette di andare sulla riva opposta. Con un
lungo traverso si
giunge all'alpe Baranca costituita da un gruppo di baite
e poco oltre al Rifugio
Baranca .Proseguiamo
sempre sulla
bella mulattiera fino
alla
piccola Chiesetta
edificata dal Gruppo Alpini di Fobello sul luogo di una
preesistente costruzione distrutta da una valanga.
Alzando lo sguardo si nota il nuovo
Rifugio Alpino alpe Selle
costruito a strapiombo sulla valle. Con ampi tornanti la
mulattiera prende quota portandoci a
costeggiare la cascata
ed in breve eccoci al
Lago Baranca. Con un
ponticello ci portiamo sulla riva opposta e superata
la piana dove sorge il lago saliamo al
Colle di Baranca
dove poco più in basso gli alpini hanno costruito una
Cappelletta
a ricordo dei caduti. Dopo aver ammirato il panorama dal
colle ci dirigiamo verso l'alpe
Selle costituita da un
gruppo di baite alcune ridotte a ruderi e
altre ristrutturate e
il
vecchio l'albergo degli Alpini.
Oltre le baite si notano i ruderi della celebre
villa Aprilia
costruita
ad inizio ‘900 dall’ingegnere borgosesiano Gilodi ed in
seguito venne acquistata dalla famiglia Lancia, motivo
per cui venne ribattezzata con il nome del famoso
modello d’auto.
La villa è stata poi distrutta nel 1944 durante uno
scontro tra i nazifascisti e i partigiani che ne avevano
fatto un deposito di armi. Passeggiando tra queste mura
si possono ancora intuire
l'ingresso,
la fontana,
il porticato
e i decori.
Ripassiamo
dall'alpe
e ci dirigiamo al nuovo rifugio
Alpino alpe Selle
che si affaccia sulla vallata,dove ci fermiamo a bere
qualcosa di fresco e a fare quattro chiacchere con il
gestore sig Sabrina.Visto che il tempo non promette bene
salutiamo Sabrina e ci incamminiamo sul
sentiero fatto in salita.
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