Come
arrivare:
Raggiunto
Sordevolo, bisogna porre attenzione ad imboccare via E.
Bona giungendo così in piazza, la si oltrepassa e si
segue la via fino ad arrivare al
bivio Prera-San Grato
dove sulla destra, in prossimità di alcuni condomini, si
trova un grande piazzale dove conviene lasciare l’auto e
iniziare il percorso a piedi.
Volendo si può percorrere in auto la strada asfaltata in
direzione Trappa fino ad arrivare ad un ponticello dove
però ci possono essere difficoltà di parcheggio.
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Leggendo
la pubblicazione dell’amico Corrado Martiner Testa
( PASSEGGIATE SULLE MONTAGNE DEL BIELLESE, Alta Via e 52
itinerari. BLU edizioni:ISBN 978-88-7904-137-9), in cui
l’autore propone ben 52 itinerari sulle montagne del
biellese, siamo rimasti colpiti dall’esistenza di un
importante monumento storico-architettonico immerso nel
verde, denominato “ la Trappa ”. Un antico grande
edificio, che sorge in località Vaneto a circa 1000
metri quota, realizzato nel 1700 dalla Famiglia
Ambrosetti, pensando di adibirlo a Convento dei P.
Passionisti. In seguito dopo il parere negativo del
Comune e della Parrocchia, questo edificio venne
utilizzato per la lavorazione di alcuni tipi di lana e
nel 1797 venne acquistato dai Trappisti i quali vi
rimasero per 6 anni e dalla loro breve ma significativa
permanenza deriva il nome attuale “Trappa di Sordevolo”;
attualmente e' in recupero per iniziativa
dell'Associazione Amici della Trappa; la località è
raggiungibile a piedi in un'oretta sia da Sordevolo che
da Bagneri. Giunti a Sordevolo, ( paese noto per la
messa in scena della PASSIONE DI CRISTO, una
rappresentazione di teatro popolare che coinvolge tutto
il paese e che viene riproposta normalmente ogni 5 anni
), seguiamo fedelmente le indicazioni descritte nella
guida e, con il consenso dell’autore, riportiamo
integralmente l’itinerario come descritto, aggiungendo
di nostro solo alcune immagini ad illustrazione del
percorso compiuto.
ITINERARIO
ANDATA
Lasciata l’auto “ si imbocca a sinistra la strada per la
Prera (cartello stradale e
pannello illustrativo
«Montagna e Cultura - itinerario per la Trappa») che con
andamento prevalentemente pianeggiante porta in circa
400 m alla
cascina Prera,
riconoscibile per un'immagine della Madonna di Oropa
affrescata sul muro. Poco oltre, dopo un rio nei pressi
del quale vi sono alcuni spazi disponibili per
parcheggiare le vetture, termina l'asfalto e la via si
restringe (fino qui si potrebbe giungere in auto, ma
viste le scarse possibilità di parcheggio è
consigliabile effettuare a piedi il breve tratto
asfaltato). In breve si raggiunge Sparone (754 m, 0.20
ore) con la sua cascina abitata in permanenza. Si sale
sull'acciottolato scavalcando la
roggia Molinaria
e proseguendo su terreno più ripido, aiutati da un
mancorrente metallico a sinistra, si entra nel bosco. Si
lasciano a monte dapprima una
cappella votiva
e in seguito una costruzione. Poco oltre la pendenza si
attenua e dopo aver superato un corso d'acqua si lascia
a sinistra la diramazione per le ristrutturate
costruzioni dei Pianetti
e si prosegue a destra lungo una breve rampa che conduce
al
Pian dell'Asino
(830 m, 0.20 ore da Sparone). Si lascia a sinistra
l'ampia via contrassegnata dal segnavia C1 e si imbocca
a destra la
mulattiera per la Trappa
(sistemata a opera del commendatore Eugenio Bona nel
1911: cartello indicatore e segnavia C1a). Si volge
brevemente a destra, poi si effettua un tornante verso
sinistra e si affronta un lungo tratto diagonale nel
quale si ignorano alcune deviazioni a monte.
Attraversato un bel boschetto di betulle e superato un
crutin (una piccola cantina),
la via si allunga ulteriormente verso sinistra. Si guada
un piccolo rio e si raggiunge un alpeggio con un pascolo
recintato
(bella
vista sul Monte Mucrone).
Su pendii finalmente più aperti si prosegue su ampi
pascoli percorrendo la mulattiera delimitata a valle da
un filare di piante. Raggiunto un altro alpeggio, se ne
rasenta il muro a monte e subito dopo, lasciando ora in
alto, ora in basso altre costruzioni,
si raggiunge la Trappa
(1011 m, 0.35 ore da Pian dell'Asino, 1.15 ore dalla
partenza). Il ritorno sul medesimo percorso comporta
0.45 ore. ”
VISITA ALLA STRUTTURA
raggiunta la tanto desiderata meta, il monastero della
Trappa ci appare come un luogo mistico e misterioso,
isolato da tutto, eppure ancora carico di storia. Alla
vista del
monumentale complesso
ci fermiamo un attimo ai piedi dell’edificio,
meravigliati dello
straordinario fabbricato
che raggiungiamo poco dopo. Al nostro arrivo veniamo
ricevuti da Patrizia e Paolo, che molto cordialmente ci
salutano e ci fanno accomodare mentre nel frattempo ci
preparano una succulenta pasta asciutta che ci viene
servita poco dopo. Al termine del pranzo,
Paolo
ci accompagna nella visita al complesso illustrandoci i
vari significati e le tante ipotesi che sono state
attribuite al monastero a partire dalle sue origini e
alla sua successiva costruzione, svelandoci i misteri
che avvolgono questo grande edificio, installato
meravigliosamente in questa conca naturale. Il luogo
sperduto, l’architettura costruttiva, le
basse volte dei soffitti
fanno pensare ad una destinazione a monastero ma ancora
di questa ipotesi non si è certi. Utilizzata per 150
anni come cascina, viene poi lasciata cadere in rovina
fino a che nel 1979 viene rilevata da Elisa Pidello ed
inserita all’interno della cellula ecomuseale dell’Alta
Valle Elvo tutelata dalla Sovrintendenza dei beni
culturali. I tipi di murature diverse e sovrapposte, i
solchi nel pavimento dovuti all’uso dell’edificio come
stalla,
il paesaggio spettacolare che offre
la vista dalle ampie finestre
del corridoio antistante alle celle dei monaci e molti
altri particolari
permettono di attribuire al complesso i tanti usi e
funzioni a cui è stato adibito nel tempo e lasciano
all’immaginazione di ognuno di che pensare.
ITINERARIO RITORNO
Per il ritorno abbiamo scelto di effettuare un percorso
alternativo in modo da poter compiere un giro ad anello.
Dalla Trappa con un breve ma
ripido tratto
si raggiungere il Tracciolino, strada panoramica e
turistica che congiunge i santuari di Oropa e Graglia,
deviando in seguito su una sterrata si supera il Rio
Scucchiaro per entrare in un betulleto fino a ritornare
sulla SP 512 che si segue in leggera salita fino a
Pian Paris
per poi scender lungo uno sterrato, che si incontra
sulla destra, che attraversa un bosco per giungere alla
Locanda le Piane e successivamente si perviene al
B&B Mandrione.
Continuando lungo la sterrata si discendono i numerosi
tornanti che offrono la possibilità di godere gli
stupendi panorami sulla sottostante pianura sino ad
intersecare il sentiero C51 proveniente da Oropa che
corrisponde al primo tratto della Grande Traversata del
Biellese. Continuando nella discesa, usciamo dal bosco
per imboccare una bella carrareccia panoramica, che
sbuca su una strada asfaltata che costeggia la
suggestiva Chiesa di San Grato; una chiesetta campestre
su un poggio dirimpetto a Bagneri, da qui è possibile
ammirare una delle più belle viste sul Biellese.
l'Oratorio di San Grato a monte di Sordevolo, eretto
intorno alla metà del XVII secolo sul colle omonimo
(m.826), probabilmente allo scopo di ottenere protezione
da S. Grato contro le tempeste. Una lapide posta sulla,
facciata della chiesa, recita che nell’attigua
foresteria fu ospite, alla fine dell’Ottocento, il poeta
Giosuè Carducci. Oggi l’edificio include alcuni locali
attualmente in uso alle varie associazioni del paese e
funge da punto di ritrovo. Ritornati sulla strada
asfaltata la si percorre per un breve tratto per poi
abbandonarla e seguire una acciottolata mulattiera che
porta a ricongiungersi con il percorso seguito in salita
nei pressi del
lavatoio,
riattraversato il paese di Sordevolo si giunge di nuovo
al parcheggio da cui siamo partiti.

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