Come arrivarci:
Dall’autostrada A26 Voltri-Sempione, prendere l'uscita
di Brovello Carpugnino e proseguire fino a raggiungere
Piazza 1° Gennaio a Carpugnino: parcheggiare nei pressi
della seicentesca
chiesa Parrocchiale
di San Donato e San Grato.
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Brovello
Carpugnino è il primo comune vergantino del V.C.O. e si
trova al confine fra la Provincia di Novara e quella del
Verbano-Cusio-Ossola. Usciti dall’autostrada si incontra
per primo l’abitato di
Carpugnino dove è consigliabile una sosta per ammirare
il bellissimo complesso della chiesa di San Donato, in
stile romanico gotico risale al XI secolo e
monumento nazionale
dal 1902,
a completare la bellezza del complesso, le
14 cappelle
barocche della Via Crucis
e una
croce votiva
analoga a quella di Graglia. Al centro della piazza su
cui si affaccia la chiesa, fa bella mostra di sé il
curioso
“Monumento al gatto con l’ombrello”,
simbolo del paese e di una delle sue attività
prevalenti: è una
statua a ricordo dei
“lüsciatt”, ovvero gli ombrellai che si riunivano in
questa piazza il primo di Gennaio di ogni anno prima di
intraprendere di nuovo il loro viaggio per il mondo.
Dedicata a tutti gli ombrellai del territorio, che
per potersi capire e riconoscersi in ogni luogo
avevano
addirittura costituito una parlata particolare il "Tarusc",
nel 1986 è stata posata la base di granito rosa di
Baveno che sorregge la statua del gatto con l’ombrello.
Lasciata l’auto a Carpugnino proseguiamo in
direzione di
Graglia Piana,
la piccola e caratteristica frazione
del comune di Brovello-Carpugnino, situata ai piedi del
Monte di Nocco in cui è presente un altro
gioiello romanico: la
chiesa di San Pietro,
affiancata dal piccolo cimitero e da una croce ex-voto
eretta dopo una pestilenza secentesca, che con il
suo bel campanile sorge in suggestiva posizione
leggermente discosta dall’abitato
in località “Selva”.
Attraversando il paese verso Sud, accompagnati da
vecchie cappelle, testimoni della sacralizzazione di un
antichissimo percorso, si sbuca nei pressi dell'antica
parrocchiale di San Pietro (m.441), che conserva un bel
campanile romanico della fine del XI secolo. Questo con
i suoi sei piani, separati da file di mattoni, disposti
a dente di sega, si eleva oltre i 25 metri e domina
tutto il paesaggio circostante. Di fronte alla Chiesa
una
gippabile
sale tra i boschi e conduce a Nocco (m.654). Lungo il
percorso si incontrano alcune
cappellette
dedicate ai Santi patroni dei paesi vicini. Giunti a
Nocco ci si aggira fra le vie del paese visitando la
chiesa di Santo
Stefano
alla quale si accede risalendo la sua
bella ed antica scalinata.
Ora, a conferma della vocazione turistica della zona,
sui colli dove pascolavano le mandrie sorgono le ville
che hanno fatto dimenticare il passato di questo paese,
quando i poveri abitanti erano costretti ad emigrare per
svolgere prevalentemente l'attività di ombrellaio.
Proseguendo si raggiunge l'abitato di Gignese (m.669),
in alto sul pendio che dal Mottarone degrada verso il
Lago Maggiore si vede il
Motton Sciarrè con
la sua omonima cappella
posta in posizione panoramica. Attraversando il paese si
giunge alla
chiesa di San Rocco,
continuando a salire si supera il “
ricreatorio
” e si perviene alla imponente
Chiesa di San Maurizio
con le sue due
meridiane
datate 1739 che ne adornano le pareti. Visitata la parte
alta del paese, ritorniamo sulla via principale e
dirigiamo verso lo
Sporting Club
Gignese, dove ci fermiamo per il pranzo. Alla ripresa
del cammino, ritorniamo sulla via principale e
raggiungiamo il
ponte sul Torrente
Erno
che superiamo
pervenendo in breve al segnavie che indica la direzione
da seguire per scendere alle Alpi Scincina e
Camoscio
per arrivare in seguito al bivio che indica il percorso
VH4 che, transitando per l’Alpe Martin ci porterà a
raggiungere Brovello (m.456). Entrati in paese,
aggiriamo lo sbarramento che vieta il transito diretto,
e per altro sentiero raggiungiamo
il vecchio ponte
che attraversa il Torrente Erno e risaliamo di nuovo
alla chiesa di San Pietro e, al punto da cui avevamo
iniziato a salire nel percorso di andata, praticamente
si chiude questo bel giro ad anello che ci ha permesso
di visitare il versante Est del Mottarone. Percorriamo
ancora circa un chilometro e mezzo e facciamo ritorno al
parcheggio dove ci aspettano le auto.
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