Alto Vergante

                       Carpugnino-Gignese ( Anello )  
 Gita effettuata in data:22-Gennaio-2019                             

 Partenza da: Carpugnino m. 445
 Dislivello totale: m. 420
 Difficoltà: E/T
 Effettivo cammino h: 5,00

Come arrivarci: Dall’autostrada A26 Voltri-Sempione, prendere l'uscita di Brovello Carpugnino e proseguire fino a raggiungere Piazza 1° Gennaio a Carpugnino: parcheggiare nei pressi della seicentesca chiesa Parrocchiale di San Donato e San Grato.

Brovello Carpugnino è il primo comune vergantino del V.C.O. e si trova al confine fra la Provincia di Novara e quella del Verbano-Cusio-Ossola. Usciti dall’autostrada si incontra per primo l’abitato di Carpugnino dove è consigliabile una sosta per ammirare il bellissimo complesso della chiesa di San Donato, in stile romanico gotico risale al XI secolo e monumento nazionale dal 1902, a completare la bellezza del complesso, le 14 cappelle barocche della Via Crucis e una croce votiva analoga a quella di Graglia. Al centro della piazza su cui si affaccia la chiesa, fa bella mostra di sé il curioso “Monumento al gatto con l’ombrello”, simbolo del paese e di una delle sue attività prevalenti: è una statua a ricordo dei “lüsciatt”, ovvero gli ombrellai che si riunivano in questa piazza il primo di Gennaio di ogni anno prima di intraprendere di nuovo il loro viaggio per il mondo. Dedicata a tutti gli ombrellai del territorio, che per potersi capire e riconoscersi in ogni luogo avevano addirittura costituito una parlata particolare il "Tarusc", nel 1986 è stata posata la base di granito rosa di Baveno che sorregge la statua del gatto con l’ombrello. Lasciata l’auto a Carpugnino proseguiamo in direzione di Graglia Piana, la piccola e caratteristica frazione del comune di Brovello-Carpugnino, situata ai piedi del Monte di Nocco in cui è presente un altro gioiello romanico: la chiesa di San Pietro, affiancata dal piccolo cimitero e da una croce ex-voto eretta dopo una pestilenza secentesca, che con il suo bel campanile sorge in suggestiva posizione leggermente discosta dall’abitato in località “Selva”. Attraversando il paese verso Sud, accompagnati da vecchie cappelle, testimoni della sacralizzazione di un antichissimo percorso, si sbuca nei pressi dell'antica parrocchiale di San Pietro (m.441), che conserva un bel campanile romanico della fine del XI secolo. Questo con i suoi sei piani, separati da file di mattoni, disposti a dente di sega, si eleva oltre i 25 metri e domina tutto il paesaggio circostante. Di fronte alla Chiesa una gippabile sale tra i boschi e conduce a Nocco (m.654). Lungo il percorso si incontrano alcune cappellette dedicate ai Santi patroni dei paesi vicini. Giunti a Nocco ci si aggira fra le vie del paese visitando la chiesa di Santo Stefano alla quale si accede risalendo la sua bella ed antica scalinata. Ora, a conferma della vocazione turistica della zona, sui colli dove pascolavano le mandrie sorgono le ville che hanno fatto dimenticare il passato di questo paese, quando i poveri abitanti erano costretti ad emigrare per svolgere prevalentemente l'attività di ombrellaio. Proseguendo si raggiunge l'abitato di Gignese (m.669), in alto sul pendio che dal Mottarone degrada verso il Lago Maggiore si vede il Motton Sciarrè con la sua omonima cappella posta in posizione panoramica. Attraversando il paese si giunge alla chiesa di San Rocco, continuando a salire si supera il “ ricreatorio ” e si perviene alla imponente Chiesa di San Maurizio con le sue due meridiane datate 1739 che ne adornano le pareti. Visitata la parte alta del paese, ritorniamo sulla via principale e dirigiamo verso lo Sporting Club Gignese, dove ci fermiamo per il pranzo. Alla ripresa del cammino, ritorniamo sulla via principale e raggiungiamo il ponte sul Torrente Erno che superiamo pervenendo in breve al segnavie che indica la direzione da seguire per scendere alle Alpi Scincina e Camoscio per arrivare in seguito al bivio che indica il percorso VH4 che, transitando per l’Alpe Martin ci porterà a raggiungere Brovello (m.456). Entrati in paese, aggiriamo lo sbarramento che vieta il transito diretto, e per altro sentiero raggiungiamo il vecchio ponte che attraversa il Torrente Erno e risaliamo di nuovo alla chiesa di San Pietro e, al punto da cui avevamo iniziato a salire nel percorso di andata, praticamente si chiude questo bel giro ad anello che ci ha permesso di visitare il versante Est del Mottarone. Percorriamo ancora circa un chilometro e mezzo e facciamo ritorno al parcheggio dove ci aspettano le auto.