Come arrivare:
da
Gravellona Toce si procede sulla Statale del Sempione
fino all’uscita di Premosello. Usciti dalla Statale, si
attraversa il ponte sul Fiume Toce e si raggiunge
dapprima Cuzzago e successivamente il capoluogo da cui,
seguendo le indicazioni, si sale fino al caratteristico
paesino di Colloro (Km. 4).
/Capraga/Mappa.jpg)
Colloro situato a 500 m. di altitudine, si stende su un
solare terrazzo che assomiglia ad un balcone proteso
verso la valle ed è punto di partenza o arrivo della
famosa traversata classica della Val Grande.
Il paese
conserva alcune antiche costruzioni rustiche, come il
torchio seicentesco e la casa natale del venerabile
Generoso Maria Fontana. Lasciata l’auto nel parcheggio
adiacente alla Locanda di Colloro, risaliamo le viuzze
del paese per raggiungere la
chiesa, dedicata a San Gottardo,
Santo Patrono che si festeggia il 4 di Maggio con una
Processione per le vie del paese e con la distribuzione
del pane nero benedetto. Si entra nel borgo passando
davanti all’antico torchio per poi dirigersi verso la
Chiesa,
si sale la scalinata
e dal sagrato seguiamo il sentiero segnalato che sale
tra
castagni secolari
in direzione di Capraga. Continuiamo a percorrere il
sentiero e alzandoci di quota arriviamo ad un poggio su
cui, in posizione panoramica, sorge l’antica
cappella d'la Burèta
risalente al XV sec., raffigurante S. Antonio Abate.
Dopo un ulteriore breve tratto raggiungiamo la
Chiesa di San Bernardo
risalente al XV secolo, (m.818)
che si ritiene derivante dall’ampliamento di una
cappelletta costruita dopo il “ flagello delle
cavallette ″ del 1364 per proteggere i campi dai danni
provocati dalle voraci locuste, sulla sinistra sorgono
le baite di Biogno. Dopo una breve sosta per riprendere
fiato, riprendiamo il cammino e passando a lato della
chiesetta arriviamo sulla carrozzabile che
attraversiamo, per continuare a salire nel bosco sino a
che perveniamo a
Sasso Termine
(m.954)
così definita in quanto qui passa la linea di confine
tra i territori di Premosello e Vogogna. Salendo tra le
fatiscenti baite, addossate l’una all’altra, si
raggiunge una
fontana
da cui si perviene alla strada asfaltata, ricoperta
dalla poca neve rimasta dalla precedente precipitazione,
e si inizia a scendere in direzione di Capraga, il cui
toponimo sintetizza con immediatezza la sua principale
attività e la sua storia. Transitando fra le case del
borgo si raggiunge prima la bella
costruzione dell’Associazione Alpe Capraga
e subito dopo la suggestiva
cappelletta
dell’alpe. Strada facendo guardando verso valle si gode
di una
spettacolare vista panoramica sulla pianura
e sul lato opposto appaiono
le vicine montagne ossolane
abbondantemente ricoperte di neve. Continuando sulla
strada facciamo ritorno alla chiesa di San Bernardo da
cui ammiriamo il poco discosto
abitato di Biogno
con le sue baite in sasso e sui tetti resistono ancora
le ultime chiazze di neve, data la stagione, il panorama
è molto diverso da quello dell’estate 2016 quando i
prati fioriti hanno fatto da sfondo alle riprese del
film “
La terra buona
” di Emanuele Caruso, ora tutto giace sotto una leggera
coltre di neve in attesa del risveglio primaverile, che
se continuano le giornate come quella di oggi non
dovrebbe tardare ad arrivare. Da qui ritorniamo a
Colloro ripercorrendo il sentiero fatto in salita e
raggiungiamo la “
Locanda di Colloro
” dove la gentilissima signora Cristina ci sta
attendendo per il pranzo. Accomodati al tavolo Cristina
raccoglie le ordinazioni e, poco dopo, coadiuvata dalla
valida Anna, ci serve una abbondante porzione di
squisite tagliatelle al “ sugo della nonna ” a seguire
una
squisita bresaola
con successiva porzione di formaggi misti il tutto
abbondantemente innaffiato da un ottimo barbera. Al
termine della giornata,
Gianni
per festeggiare il suo compleanno offre da bere e i
commensali levano i calici ben augurali
al suo indirizzo, poi tutti in terrazza per una
foto a ricordo della giornata con anche Cristina e Anna.
Al termine della bella giornata, salutiamo la compagnia
e ci avviamo verso casa.
P.S. Ringraziamo la simpatica e cordiale Cristina per la
gioviale accoglienza e per il trattamento riservatoci,
ripromettendoci di tornare a trovarla in quanto anche
senza escursione, ne vale proprio la pena, solo la
posizione vale una visita e la vista che si gode dalla
terrazza è semplicemente mozzafiato, inoltre il servizio
è curato e il prezzo più che onesto in funzione della
qualità dei cibi serviti. Personalmente ci sentiamo di
consigliare una visita.

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