Bassa Valsesia

 Sui sentieri del Boca

 
 Gita effettuata in data: 6-Novembre-2019                                                    

 Partenza da: Boca  m.388
 Dislivello totale : m.150
 Difficoltà : E/T
 Effettivo cammino h: 3,30

Come arrivarci: dalla provinciale Prato Sesia-Borgomanero seguire indicazioni per Boca.


Dopo le bellissime escursioni a Trontano e Neive, torniamo fra i vigneti che ci hanno appassionato con le loro ordinate geometrie di filari che potremmo dire “ ...corrono alti e schietti ...“ come decantavano ben più celebri versi. Ci ritroviamo con
gli amici del CAI di Villadossola e dopo i saluti di rito, partiamo dal cimitero di Boca percorrendo la SP 32 in direzione del Santuario. Prima di raggiungerlo, svoltiamo a destra seguendo le indicazioni del segnavie 778 (Cascina Montalbano, Sentieri del Boca). La stradina, asfaltata, entra tra i vigneti per arrivare alla deviazione che a destra porta a raggiungere la cascina di Montalbano, ora immersa tra i filari, con antichi affreschi che mostrano soldati e cavalieri tra i merli delle mura, pronti alla difesa del maniero e con la cantina scavata nel porfido della Casa Forte. Dettagliati pannelli informativi accompagnano l'escursionista per approfondire le caratteristiche e le tecniche di produzione dei vini e la storia di questi luoghi. Ritorniamo sulla piccola strada che sale tra i vigneti in cui esistono ancora viti allevate con il tradizionale sistema a “ Maggiorina ”, uno dei più antichi sistemi d’impianto della vite, risalente agli antichi romani che per centinaia di anni è stato l’unico modo di coltivazione a Boca per poi piegare a sinistra e continuare lungo la strada, che si srotola tra una serie infinita di vigneti su cui ancora sono rimasti grappoli di uva non matura al tempo della vendemmia. Continuando a seguire la strada, ora divenuta sterrata, oltrepassiamo numerosi appezzamenti di terreno e raggiungiamo il piazzale su cui si affaccia l’imponente Santuario del Crocefisso di Boca nel quale si venera una miracolosa immagine del Crocifisso. Il maestoso tempio, di impianto neoclassico, opera dell’architetto Alessandro Antonelli; iniziato nel 1830, e terminato, dopo tante fatiche e peripezie, nel 1917 si presenta con una scalinata d'accesso e un vasto porticato. Visitato lo straordinario complesso, ci rimettiamo in cammino e, ritornati di nuovo al cimitero di Boca, ci addentriamo a destra percorrendo un sentierino che entra in una vasta zona boscata e dirigiamo verso la Torre di Cavallirio. Raggiunto quel che resta della torre, effettuiamo una breve sosta per un veloce aperitivo prima di incamminarci di nuovo in direzione di Boca. Superiamo il Casotto della mezzaluna e della bottiglia, piccole abitazioni adibite a soggiorno durante i periodi di maggior attività nei vigneti. Continuando lungo i camminamenti che percorrono la collina, giungiamo alla bella chiesa dedicata a San Gaudenzio a Cavallirio. Attraversato il paese, ci avviamo lungo l’antica “ strada della memoria ” che congiunge Cavallirio a Boca e scendiamo a superare la Miniera ” San Grato ” raggiungendo il posteggio dove avevamo lasciato le auto chiudendo così un bel giro ad anello nel territorio a vocazione vinicola di Boca e dintorni. Con le auto, ritorniamo al Santuario fermandoci all’agriturismo “ Al Cardellino “ per il pranzo. Qui veniamo accolti da Lorena e Federico che molto cordialmente ci fanno accomodare e raccolgono le nostre ordinazioni riguardo al Menù che prevede due primi e due secondi a scelta realizzati con materie prime locali e prodotte direttamente da loro in azienda, praticamente un menù a Km zero. Superfluo dire che il cibo servitoci risulta veramente di ottima qualità con un gusto veramente genuino, a questo punto ci corre l’obbligo di conoscere lo chef per fare a lui i nostri complimenti, essendo un ragazzo molto schivo, è compito di Carla fare uscire Daniele dal suo regno ( la cucina ) e procedere alla presentazione. Durante il pranzo, Federico ci offre un consistente assaggio del Boca di loro produzione e al termine ci vizia con una
" grappa  legnosa ”, inutile dire che il tutto è stato molto gradito ed apprezzato tanto che ci siamo ripromessi di ritornare a breve per apprezzare nuovamente la cucina e l’ospitalità che i cortesi proprietari sanno gradevolmente offrire. Prima di lasciare la simpatica famiglia, in cui tutti svolgono un lavoro utile al buon funzionamento dell’azienda, ci è data la possibilità di conoscere anche Alessio il cui compito è quello di occuparsi della buona conservazione delle vigne. A questo punto dopo un ottimo pranzo e conosciuta quasi tutta la famiglia non ci resta che saldare il nostro conto, salutare e fare ritorno verso casa al termine di una bella giornata trascorsa in compagnia di insuperabili amici.