Come arrivarci:
dalla provinciale Prato Sesia-Borgomanero seguire
indicazioni per Boca.
Dopo le bellissime escursioni a Trontano e Neive,
torniamo fra i vigneti che ci hanno appassionato con le
loro
ordinate geometrie di filari
che potremmo dire “ ...corrono alti e schietti ...“ come
decantavano ben più celebri versi. Ci ritroviamo con
gli amici del CAI di Villadossola
e dopo i saluti di rito, partiamo dal cimitero di Boca
percorrendo la SP 32 in direzione del Santuario. Prima
di raggiungerlo, svoltiamo a destra seguendo le
indicazioni del segnavie 778 (Cascina Montalbano,
Sentieri del Boca). La stradina, asfaltata, entra tra i
vigneti per arrivare alla deviazione che a destra porta
a raggiungere la
cascina di Montalbano,
ora immersa tra i filari, con
antichi affreschi
che mostrano soldati e cavalieri tra i merli delle mura,
pronti alla difesa del maniero e con la cantina scavata
nel porfido della
Casa Forte.
Dettagliati pannelli informativi accompagnano
l'escursionista per approfondire le caratteristiche e le
tecniche di produzione dei vini e la storia di questi
luoghi. Ritorniamo sulla piccola strada che sale tra i
vigneti in cui esistono ancora viti allevate con il
tradizionale
sistema a “ Maggiorina ”,
uno dei più antichi sistemi d’impianto della vite,
risalente agli antichi romani che per centinaia di anni
è stato l’unico modo di coltivazione a Boca per poi
piegare a sinistra e continuare lungo la strada, che si
srotola tra una
serie infinita di vigneti
su cui ancora sono rimasti grappoli di uva non matura al
tempo della vendemmia. Continuando a seguire la strada,
ora divenuta sterrata, oltrepassiamo numerosi
appezzamenti di terreno e raggiungiamo il piazzale su
cui si affaccia
l’imponente Santuario del Crocefisso
di Boca nel quale si venera una
miracolosa immagine del Crocifisso.
Il maestoso tempio, di impianto neoclassico, opera
dell’architetto Alessandro Antonelli; iniziato nel 1830,
e terminato, dopo tante fatiche e peripezie, nel 1917 si
presenta con una scalinata d'accesso e un
vasto porticato.
Visitato lo straordinario complesso, ci rimettiamo in
cammino e, ritornati di nuovo al cimitero di Boca, ci
addentriamo a destra percorrendo un sentierino che entra
in una vasta zona boscata e dirigiamo verso la Torre di
Cavallirio. Raggiunto
quel che resta della torre,
effettuiamo una breve sosta per un
veloce aperitivo
prima di incamminarci di nuovo in direzione di Boca.
Superiamo il
Casotto della mezzaluna
e della bottiglia, piccole abitazioni adibite a
soggiorno durante i periodi di maggior attività nei
vigneti. Continuando lungo i camminamenti che percorrono
la collina, giungiamo alla bella
chiesa dedicata a San Gaudenzio
a Cavallirio. Attraversato il paese, ci avviamo lungo
l’antica “ strada della memoria ” che congiunge
Cavallirio a Boca e scendiamo a superare la
Miniera ” San Grato ”
raggiungendo il posteggio dove avevamo lasciato le auto
chiudendo così un bel giro ad anello nel territorio a
vocazione vinicola di Boca e dintorni. Con le auto,
ritorniamo al Santuario fermandoci all’agriturismo “
Al Cardellino
“ per il pranzo. Qui veniamo accolti da
Lorena e Federico
che molto cordialmente ci fanno accomodare e raccolgono
le nostre ordinazioni riguardo al Menù che prevede due
primi e due secondi a scelta realizzati con materie
prime locali e prodotte direttamente da
loro in azienda,
praticamente un menù a Km zero. Superfluo dire che il
cibo servitoci risulta veramente di ottima qualità con
un gusto veramente genuino, a questo punto ci corre
l’obbligo di conoscere lo chef per fare a lui i nostri
complimenti, essendo un ragazzo molto schivo, è compito
di Carla fare uscire
Daniele
dal suo regno ( la cucina ) e procedere alla
presentazione. Durante il pranzo, Federico ci offre un
consistente assaggio del
Boca di loro produzione
e al termine ci vizia con una
"
grappa legnosa
”, inutile dire che il tutto è stato molto gradito ed
apprezzato tanto che ci siamo ripromessi di ritornare a
breve per apprezzare nuovamente la cucina e l’ospitalità
che i cortesi proprietari sanno gradevolmente offrire.
Prima di lasciare la simpatica famiglia, in cui tutti
svolgono un lavoro utile al buon funzionamento
dell’azienda, ci è data la possibilità di conoscere
anche
Alessio
il cui compito è quello di occuparsi della buona
conservazione delle vigne. A questo punto dopo un ottimo
pranzo e conosciuta quasi tutta la famiglia non ci resta
che saldare il nostro conto, salutare e fare ritorno
verso casa al termine di una bella giornata trascorsa in
compagnia di insuperabili amici.

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