Come arrivare:
Percorrere la A26 sino a Gravellona Toce,
proseguire seguendo la Statale del Sempione, sino
all’uscita per Domodossola. Usciti dalla Statale, si
svolta a destra, si continua per Domodossola, per poi
seguire sulla provinciale 68 della valle Bognanco.
Raggiunta la località termale si prosegue, risalendo
diversi tornanti, per Graniga/ S. Bernardo fino a
raggiungere il parcheggiando nei pressi della chiesetta.
Giunti
a S. Bernardo parcheggiamo l’auto sul
piazzale di fronte al rifugio S. Bernardo. Ci incamminiamo lungo
la trattorabile, identificato dal
segnavia (D8) che, inoltrandosi nel bosco ci porta
a raggiungere il
ponte sul Rio Rasiga (h0,15) che
superiamo per iniziare a salire lungo la trattorabile
che ci permette di arrivare nei pressi dell’Alpe
Arza m. 1754 (h0,30;0,45) dove, al
cospetto della Cima Verosso sorge il
Rifugio Al Dosso . Continuiamo a seguire
la trattorabile e giunti al
bivio per il Lago di Agro, decidiamo di
raggiungerlo, quindi proseguiamo per un
bel sentiero ben evidente, ed eccoci al
bellisimo e incantevole
Lago di Arza .m 2022 (h.0,40-1,25).Scattate le
foto
ripartiamo, sul percorso incontriamo
un'altro laghetto, percorriamo delle
splendide radure per sbucare sul pianoro
dell'alpe Monscera m 1971 (h0,20-1,45). Lasciamo
l'alpe alla sinistra e continuiamo sulla strada in
uno
spettacolare ambiente alpino,
sullo sfondo appare l’inconfondibile parete inclinata
del
Pizzo Pioltone, che sovrasta l’ampia
sella del Passo di Monscera m. 2105, deturpato dalla
presenza dell’invadente elettrodotto con il quale
importiamo l’elettricità dalla Svizzera. Passando
alti sul
piccolo lago del passo, raggiungiamo la
sommità (h1,00;2,45) dove:
una palina e un enorme
traliccio delimitano il valico che mette in
comunicazione l’Ossola con il Vallese.La spettacolare
giornata ci permette di osservare in tutta la sua
grandiosità il famoso “ trittico del Sempione ″
e di scattare un considerevole numero di foto. Una
gelida aria, che sempre spira sul passo, ci convince ad
abbandonare la zona, e di trovare un posto riparato dal
vento per la sosta pranzo. Terminata la sosta ci
dirigiamo in direzione del
Rif. Gattascosa
m. 1993 che raggiungiamo
agevolmente (h0,30;3,15). Oggi al rifugio c'è
parecchia gente ,e dopo aver ammirato il panorama, ci
incamminiamo in direzione del Lago di Ragozza
tra larici rododendri e mirtilli. La
discesa avviene sul pendio
lungo la ben marcata traccia che ci conduce a
fiancheggiare il
Lago di Ragozza , continuando a seguire il sentiero, percorriamo
i
ripidi costoni del secolare lariceto fino ad uscire
dal bosco e raggiungere la stupenda
piana di
Ridorosso m. 1831, nota come la
Torbiera di Gattascosa. Rientrati nel bosco, si
discende ancora per un tratto fra gli enormi larici fino
a sbucare sulla strada consortile che si segue in
discesa fino a raggiungere la radura su cui sorge il
Rifugio S. Bernardo (h1,15;4,30).
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