Come arrivare:
Percorrere la A 26 sino a Gravellona Toce, proseguire
sulla S.S. 33 del Sempione sino all’uscita di
Montecrestese. Seguire le indicazioni per Altoggio;
superare le frazioni di Giosio, Oro e Naviledo e si
arriva ad Altoggio. Prima di entrare nell’abitato, sulla
sinistra, prende avvio la strada agro-silvo-pastorale
che in circa 10 Km. raggiunge l’alpe Agarina. N.B.
Il transito sulla strada per la Valle Agarina è
disciplinato da specifico
regolamento
emesso dal Comune di Montecrestese.
Propongo all’amico Giuseppe
di raggiungere il Lago di Matogno in alta Valle Isorno.
La Valle Isorno è una delle valli minori della Val
d'Ossola, che si dirama presso la località di
Montecrestese, inserendosi geograficamente tra la Val
Formazza e la Val Vigezzo ed è attraversata dall'omonimo
fiume. È stretta e incassata, con pochissimi
insediamenti umani tanto da essere definita anche come “
la valle dell’impossibile ″, perché all’imboccatura è
talmente stretta e incassata che sembra inverosimile
potervi accedere. Dopo l’alpeggio di Agarina si divide
in due convalli: a destra la Val Agrasino mentre a
sinistra la Valle del rio Nocca che proviene dal lago
Gelato. Nella parte alta di quest'ultima si estendono i
grandi pascoli dell'Alpe Matogno e della Val Cravariola,
che è stata in passato teatro di sanguinose battaglie
per il suo possesso.
Arrivato
ad Agarina, proseguiamo lungo
la nuova strada per circa 2 Km. Posteggiamo l’auto e ci
incamminiamo e poco dopo raggiungiamo il
Ponte Faugiol,
che valichiamo per poi iniziare a
salire lungo la bella
ed antica
mulattiera
che corre alta sul sottostante
Rio Nocca
superato un robusto ponte giungiamo in vista del
bellissimo e raccolto
Alpe Nocca .
Al
bivio prendiamo il sentiero per l’alpe Ratagina
che, facendosi strada tra
un fitto tappeto di rododendri
si inerpica spietatamente lungo la linea di massima
pendenza entrando in un bellissimo lariceto per
risalirlo interamente fino a sbucare, al margine
superiore del bosco, negli ampi pascoli dell’alpe
Ratagina.
Dall’alpe il
panorama si apre
e lo sguardo abbraccia
tutte le montagne che fanno da corona alla stupenda
conca in cui sono racchiusi i numerosi alpeggi che
emergono dai vari pascoli. Qui
incontriamo e conosciamo
una
famiglia
che, molto gentilmente ci invitano a bere
un
graditissimo caffè
corretto grappa .
Scambiate le solite quattro chiacchiere, ringraziamo per
la cordiale ospitalità e ci dirigiamo a destra e
iniziamo a percorrere un
lungo traverso che, in moderata
e costante ascesa, aggira un costone dietro il quale si
trova il pianoro su cui sorgono le belle
baite dell’alpe Lago ed il
Bivacco Sironi. Riprendiamo
il cammino indirizzandoci verso il sovrastante rilievo
che,
raggiunto e superato ci permette di raggiungere
il
Lago di Matogno.Lo
spettacolo che si presenta ai nostri occhi è
semplicemente fantastico. In questo luogo, decidiamo di
effettuare
la sosta pranzo
per gustarci, oltre ai panini, anche questa particolare
ed entusiasmante visione. Terminato il pranzo, e dopo
aver scattato una quantità industriale di altre foto,
iniziamo il percorso del
ritorno ed iniziamo a scendere
in direzione dell’Alpe Matogno, raggiungiamo e superiamo
la
ex Caserma
della Guardia di Finanza e continuiamo a scendere lungo
i prati. In breve entriamo nei prati dell’alpe
Matogno
in cui risultano armoniosamente inserite le
baite
ristrutturate con cura.
Proseguiamo in discesa
su un ben
segnato sentiero
per
l’Alpe
Nocca che raggiungiamo nuovamente. Non ci resta ora che
ripercorre a ritroso
il sentiero fatto in salita
che ci riporta alla macchina. Escursione
effettuata in un ambiente di rara bellezza, poco
conosciuto e frequentato a causa del lungo avvicinamento
che può avvenire unicamente percorrendo il lungo tratto
di strada vietato al transito delle auto non
autorizzate.
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