Valle Antrona

La via della segale  
 Gita effettuata in data:23-Gennaio-2018

  

 Partenza da: Cresti m. 509
 Dislivello totale: m. 400
 Difficoltà: E
 Effettivo cammino h:3,30

Come arrivare: Percorrere la A 26 sino a Gravellona Toce, proseguire sulla S.S. 33 del Sempione sino all’uscita di Villadossola. Usciti dalla statale, seguendo le indicazioni per la Valle Antrona, si risale la provinciale di fondovalle sino a Cresti.

Oggi la nostra escursione si svolge sul percorso denominato “ la via della segale ”, un itinerario ad anello alla riscoperta del ciclo della segale, cereale particolarmente resistente ai climi freddi, e pertanto molto coltivato anticamente in Ossola, soprattutto ricorrendo al terrazzamento del suolo. La segale veniva poi macinata nei mulini per ricavarne la farina per fare il pane che veniva cotto, poche volte all'anno, negli antichi forni frazionali. Lasciata l’auto raggiungiamo il centro di consultazione del territorio (CCT) di Montescheno, che si trova proprio sulla piazza del municipio a Cresti, da cui ha inizio il percorso che intendiamo seguire. Consultati i tabelloni che ci permettono di capire cosa c’era a Montescheno nel passato, iniziamo a salire lungo la mulattiera che transitando dal centro di Cresti, guadagna quota e attraversa in 3 punti la strada per salire a Croppo e Sasso, le frazioni alte, per arrivare alla chiesa di Montescheno e quindi sulla piazza. Dalla piazza, seguendo le indicazioni per Vallemiola, in breve perveniamo al mulino per il grano, funzionante fino al 1960 e ristrutturato nel 2008, ora è centro sperimentale per la filiera della segale e viene rimesso in funzione in occasione delle feste. Lasciamo il mulino e, attraversando le case del paese, raggiungiamo Progno dove si trova il forno tradizionale ancora adoperato dai frazionisti per cuocere il pane di segale in occasione della Sagra della Segale di Giugno e della successiva festa dello Pan Ner, iniziative promosse annualmente dal Comune dedicate alla segale tra continuità e tradizione. Percorrendo le strette viuzze della frazione, procediamo lungo la mulattiera in direzione di Barboniga m. 851. In questa località, in occasione delle feste, sono visitabili un altro forno e un antico torchio, trovandoli chiusi procediamo in direzione del campo sperimentale della segale. Poco oltre il campo si incontra un bivio da cui, lasciando a sinistra la mulattiera per Zonca, saliamo a Valleggia. Qui aggirandoci per la frazione si possono vedere il forno, il lavatoio ed il minuscolo Oratorio di Maria SS del Sangue oltre alle sculture e pitture realizzate da Giorgio Sartoretti ( in arte Giorgio da Valeggia ). Da Valleggia, seguendo il vecchio sentiero, scendiamo a Zonca e raggiungiamo lOratorio risalente al 1656 e dedicato a S. Lucia e Apollonia. Qui, sull’ampio e soleggiato piazzale antistante la chiesa, effettuiamo la sosta pranzo. Riempito lo stomaco e bevuto il caffè, ci rimettiamo in movimento e ci incamminiamo lungo la mulattiera che scende a Seppiana ad incrociare, in corrispondenza del piazzale della Chiesa, la Strada Antronesca (sentiero C00). Visitata la chiesa dedicata a Sant’Ambrogio, e considerata uno dei monumenti architettonici più pregiati di tutta la valle, che fu il centro religioso della valle dal XIII secolo, effettuiamo in senso inverso il percorso abitualmente percorso in occasione della Strada Antronesca, e superata la Cappella Dell’Arvina, con un piacevole percorso attraverso i boschi, percorriamo la vecchia via ritornando al punto di partenza.

Piacevole escursione realizzata in un ambiente dove le tracce delle antiche coltivazioni, i forni frazionali e gli antichi torchi sono ancora quasi tutti ben conservati: un percorso alla riscoperta delle virtù di questo cereale ma anche della vita di un tempo della comunità di Montescheno.