Come arrivare:
Percorrere la A 26
sino a Gravellona Toce, proseguire sulla S.S. 33
del Sempione sino all’uscita di Villadossola. Usciti
dalla statale,
seguendo le indicazioni per la Valle Antrona,
si risale la provinciale di fondovalle sino a Cresti.
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Oggi la nostra escursione si svolge sul percorso
denominato “ la via della segale ”, un itinerario ad
anello alla
riscoperta del ciclo della segale, cereale
particolarmente resistente ai climi freddi, e pertanto
molto coltivato anticamente in Ossola, soprattutto
ricorrendo al terrazzamento del suolo. La segale veniva
poi macinata nei mulini per ricavarne la farina per fare
il pane che veniva cotto, poche volte all'anno, negli
antichi forni frazionali. Lasciata l’auto raggiungiamo
il
centro di consultazione del territorio (CCT)
di Montescheno, che si trova proprio sulla piazza del
municipio a Cresti, da cui ha inizio il percorso che
intendiamo seguire. Consultati i tabelloni che ci
permettono di capire cosa c’era a Montescheno nel
passato, iniziamo a salire lungo la mulattiera che
transitando dal
centro di Cresti,
guadagna quota e
attraversa in 3 punti la strada
per salire a Croppo e Sasso, le frazioni alte, per
arrivare alla chiesa di Montescheno e quindi sulla
piazza. Dalla piazza, seguendo le indicazioni per
Vallemiola, in breve perveniamo al
mulino per il grano,
funzionante fino al 1960 e ristrutturato nel 2008, ora è
centro sperimentale per la filiera della segale e viene
rimesso in funzione in occasione delle feste. Lasciamo
il mulino e, attraversando le case del paese,
raggiungiamo Progno dove si trova il
forno tradizionale
ancora adoperato dai frazionisti per cuocere il pane di
segale in occasione della Sagra della Segale di Giugno e
della successiva festa dello Pan Ner, iniziative
promosse annualmente dal Comune dedicate alla segale tra
continuità e tradizione. Percorrendo le strette viuzze
della frazione, procediamo lungo la mulattiera in
direzione di Barboniga m. 851. In questa località, in
occasione delle feste, sono visitabili un altro forno e
un antico torchio, trovandoli chiusi procediamo in
direzione del
campo sperimentale della segale.
Poco oltre il campo si incontra un bivio da cui,
lasciando a sinistra la mulattiera per Zonca, saliamo a
Valleggia.
Qui aggirandoci per la frazione si possono vedere il
forno,
il lavatoio
ed il minuscolo
Oratorio di Maria SS del Sangue
oltre alle
sculture
e
pitture
realizzate da Giorgio Sartoretti ( in arte Giorgio da
Valeggia ).
Da Valleggia, seguendo il vecchio sentiero, scendiamo a
Zonca e raggiungiamo l’Oratorio
risalente al 1656 e dedicato a S. Lucia e Apollonia.
Qui, sull’ampio e soleggiato piazzale antistante la
chiesa, effettuiamo la
sosta pranzo.
Riempito lo stomaco e bevuto il caffè,
ci rimettiamo in movimento
e ci incamminiamo lungo la mulattiera che
scende a Seppiana ad incrociare, in corrispondenza del
piazzale della Chiesa,
la Strada Antronesca (sentiero C00).
Visitata la
chiesa dedicata a Sant’Ambrogio, e considerata uno dei
monumenti architettonici più pregiati di tutta la valle,
che fu il centro religioso della valle dal XIII secolo,
effettuiamo in senso inverso il percorso abitualmente
percorso in occasione della Strada Antronesca, e
superata la
Cappella Dell’Arvina,
con un piacevole percorso attraverso i boschi,
percorriamo la vecchia via
ritornando al punto di partenza.
Piacevole escursione realizzata in un ambiente dove le
tracce delle antiche coltivazioni, i forni frazionali e
gli antichi torchi sono ancora quasi tutti ben
conservati: un percorso alla riscoperta delle virtù di
questo cereale ma anche della vita di un tempo della
comunità di Montescheno.
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