Val Antigorio

Da Antillone a Salecchio

 
 Gita effettuata in data : 12-Settembre-2018                                                    

 Partenza da: Fondovalle m. 1220
 Dislivello totale : m. 500
 Difficoltà : E    
 Effettivo cammino h: 4,00

Come arrivarci: Percorrere la A 26 sino a Gravellona Toce, proseguire sulla S.S. 33 del Sempione sino all’uscita di Crodo, si prosegue sulla SS 659 delle valli Antigorio e Formazza, dirigendo verso Baceno. Giunti a Baceno, al bivio in centro paese, si tralascia la deviazione a sinistra che porta al Devero e si prosegue a destra verso Premia e la Val Formazza sino a raggiungere la frazione di Fondovalle.

Lasciate le auto nel posteggio fuori della galleria ci incamminiamo a sinistra lungo la vecchia strada delle Casse, attraversato un sottopasso si comincia a scendere lungo la strada e dopo poche centinaia di metri, sulla destra, troviamo il cartello indicatore dal quale prende avvio l'antico sentiero che si snoda tra la bassa Val Formazza e la Valle Antigorio e che fin dal Medio Evo vide il passaggio dei popoli Walser che si recavano nel Vallese. Ci inoltriamo nel bosco di faggi, superiamo le cappelle della Via Crucis per poi uscire su di un pianoro, in prossimità di un grande masso montonato noto come “ la balena ″ testimonianza del passaggio del grande ghiacciaio durante l’ultima glaciazione detta di “Wurm”.; scattate le foto di rito, proseguendo lungo il comodo e facile sentiero, in pochi minuti raggiungiamo il Lago di Antillone m 1249. In questo tipico laghetto alpino sino al 1929 fiorivano le leggendarie ninfee; in seguito i lavori realizzati per la costruzione di una condotta idrica provocarono delle falle nel sottosuolo che causarono il progressivo prosciugamento del laghetto, successivi lavori di impermeabilizzazione avviati nel 1954, hanno permesso al piccolo specchio d’acqua di riacquistare le sue originarie dimensioni ma non fu più possibile ripristinare la flora e la fauna oramai irrimediabilmente compromesse. Superato il laghetto ci ritroviamo sulla balconata su cui sorgono le case e i fienili, sovrastati dall’antico Oratorio risalente al 1644 dedicato a Sant’Elisabetta. Lasciamo l’abitato e proseguiamo verso il bosco detto: “ La faggeta dei camosci ″, camminando in silenzio ( non è il nostro caso ) è probabile incontrare e avvistare i camosci che popolano questo bosco. Percorriamo i suoi crinali attraverso uno spettacolare saliscendi che si svolge tortuoso e interminabile in un ambiente variegato e mutevole e che offre mille spunti per ammirare, contemplare, riflettere e stupirsi. Dopo aver guadato alcuni ruscelli giungiamo al punto in cui il sentiero si immette sulla sterrata che da Chioso sale a raggiungere l’ampio bacino, compreso tra la Punta di Tanzonia ed il Pizzo Martello, identificato come il comprensorio della Alpi di Vova. All’ingresso dell’alpe pieghiamo a sinistra e in leggera salita transitiamo per la località Cangei per poi raggiungere, su sentiero ben marcato, lo stupendo nucleo di Case Francoli m. 1555, un isolotto in un mare d’erba con pregevoli abitazioni ben sistemate e conservate, con al centro l’immancabile cappella ben curata che unitamente alle tante altre che si incontrano lungo il percorso, ricordano quanto fosse presente il pensiero religioso nella realtà dei suoi abitanti. Lasciato Case Francoli, in cui sono ancora visibili i resti di una fornace per la calce e tracce dei pozzi per la lavorazione della canapa, per sentiero comodo e pianeggiante, arriviamo alla sella da cui scendiamo a Salecchio Superiore m. 1509 con le sue belle case Walser, adornate da magnifiche fioriture di gerani, in perfetta armonia con l’ambiente naturale che le circonda. Visionati i molti spunti di interesse che presenta il villaggio, Scendiamo al Rifugio Zum Gora per una gustosa pasta al ragu. Riprendiamo la discesa sempre su buon sentiero, sino ad arrivare a Salecchio inferiore m. 1322, vecchio “capoluogo” del Comune esistito fino al 1966, dove è presente la Chiesa di Santa Maria, il cimitero walser con le piccole croci gotiche e il municipio, sede della scuola elementare, che ora è Museo Walser. Scattata la tradizionale foto ricordo ,da Salecchio inferiore scendiamo, tralasciando la moderna galleria lungo la vecchia mulattiera che con i suoi grossi gradoni in pietra ancora in ottimo stato, raggiunge la strada gippabile, e rapidamente si arriva alla frazione Passo. Qui recuperiamo la prima auto lasciata al mattino per poi risalire di nuovo al parcheggio di Fondovalle dove ci attende l’auto lasciata al mattino. Anche oggi si conclude la nostra magnifica escursione in cui ci è stato possibile rivivere, grazie alle numerose testimonianze ancora presenti sul territorio, un pezzo di storia camminando sulle orme del tempo.