Come
arrivare
:Provenendo dalla A26 usciti a Baveno, proseguendo in
direzione di Fondotoce, si costeggia la litoranea che
offre spettacolari scorci panoramici sul Lago Maggiore e
uno scenario particolarmente suggestivo sul Golfo
Borromeo. Raggiunta la rotonda di Feriolo, la si supera
e dopo pochi metri si svolta a destra e si lascia l’auto
nel comodo parcheggio comunale.
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Percorrendo in
auto la A26 in direzione sud, arrivati in prossimità
della
galleria “ le cave ” che passa sotto il Colle
di Feriolo, poco prima dell’uscita di Baveno, in alto
sulla sinistra si notano i resti di una caratteristica
costruzione di origine medioevale:
la Torre di Feriolo.
Grazie alla sua posizione strategica, la “ torraccia di
Feriolo ” molto probabilmente un tempo torre di
avvistamento facente parte del sistema difensivo e di
controllo del traffico commerciale che collegava il
Verbano con l’Ossola. Dopo tanti anni che la vediamo in
lontananza, oggi abbiamo deciso di dedicarle la nostra
attenzione andando a visitarla. Lasciata l’auto si
scende a raggiungere
il lungo lago e ci si incammina in direzione
di Baveno, dove inizia la passeggiata lungo lago, prima
della
gelateria “ il Porto ” si devia a destra e,
traversando sotto la statale si trovano i
segnavie (M6) indicatori del percorso.
Abbandonato l’asfalto si sale lungo
una stradina che si inoltra nel bosco
raggiungendo in breve un
bivio da cui si intravede, in alto sopra di
noi, la torre. Si prosegue sulla sinistra tralasciando a
destra il percorso che si seguirà al ritorno, e risaliti
alcuni tornanti ci si ritrova ai
piedi della torre. Da questa posizione si ha
la conferma della sua importanza strategica ed infatti
lo
sguardo spazia dai monti al lago. Lasciata la
“ sommità ”, si ritorna al bivio superato in salita e si
scende in direzione della statale che viene raggiunta
percorrendo la strada Cavalli da cui, seguendo il
lungolago si ritorna al punto di partenza (h1,30). Il
lungolago di Feriolo è forse uno dei più caratteristici
del Lago Maggiore: spiagge,
il piccolo porto,
abitazioni ristrutturate e balconcini ne
contraddistinguono l'aspetto, offrendo uno scenario
particolarmente suggestivo. Con un breve trasferimento
in auto, ci rechiamo a Gravellona dove intendiamo
visitare un altro insediamento antico il “ Castrum
Gravallonae ” noto ai gravellonesi come il Castello in
località Motto che, sovrastante alla città, costituiva
un altro importante punto di osservazione sulla piana
del Toce. Il Castello di Gravellona Toce è un antico
insediamento umano edificato su una collinetta alle
pendici del Mottarone, alla sua base la Baraggia, antico
agglomerato di abitazioni prevalentemente costruite in
granito, bianco e rosa. Sul versante ovest est si apre
un’ampia vista dal Monte Cerano nel Cusio, al Proman
nella bassa Ossola e a est fin sul lago Maggiore. Al
centro il Torrente Strona e la Città di Gravellona Toce.
Negli ultimi anni opere di pulizia, studi universitari e
una valorizzazione del luogo hanno reso di nuovo
visibile il sito riportandolo al suo splendore. I
recenti studi hanno portato alla conclusione che la
costruzione del Castello sia da attribuire nel pieno
medioevo. Ma molto probabilmente il luogo era già
frequentato in età preromana.
Come arrivare al Castello Di
Gravellona Toce.
Lasciata l’auto nel piazzale antistante la
chiesa parrocchiale
si percorre un breve tratto di strada in direzione
Feriolo per poi imboccare a destra la via Vittorio
Emanuele. Al termine di questa si piega a sinistra in
via Val Guerra e dopo pochi metri si sale seguendo la
via Motto.
Raggiunta una piazzetta si prende il vicolo a sinistra
che, parallelo al corso del sottostante torrente Strona,
ci porta di fronte ad una casa di recente costruzione
con disegnata su una parete la
ricostruzione del “ castrum romano ”.
Si sale la scala a fianco della casa fino a ritrovarci
in un prato e, seguendo la traccia ben evidente del
sentiero, in diagonale ci si alza sull’altura
soprastante. Qui sono ancora ben evidenti i
resti delle strutture murarie
del castrum.
Visitato il sito archeologico e i
recenti scavi,
scattata la
foto ricordo,
facciamo ritorno alle auto e proseguiamo per concludere
la gita con un fumante piatto di
“
cassoeula
”.
Tempo andata e ritorno compresa la visita (h1,00)
Per saperne di più:http://digilander.libero.it/filosofodgl1/Castello%20motto/index.htm
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