Cusio Mottarone

           Tracce di storia  
 Gita effettuata in data:8-Marzo-2018           

  

 Partenza da: Feriolo m. 195
 Dislivello totale: m. 200
 Difficoltà: T
 Effettivo cammino h:2,30

 Come arrivare :Provenendo dalla A26 usciti a Baveno, proseguendo in direzione di Fondotoce, si costeggia la litoranea che offre spettacolari scorci panoramici sul Lago Maggiore e uno scenario particolarmente suggestivo sul Golfo Borromeo. Raggiunta la rotonda di Feriolo, la si supera e dopo pochi metri si svolta a destra e si lascia l’auto nel comodo parcheggio comunale.

Percorrendo in auto la A26 in direzione sud, arrivati in prossimità della galleria “ le cave ” che passa sotto il Colle di Feriolo, poco prima dell’uscita di Baveno, in alto sulla sinistra si notano i resti di una caratteristica costruzione di origine medioevale: la Torre di Feriolo. Grazie alla sua posizione strategica, la “ torraccia di Feriolo ” molto probabilmente un tempo torre di avvistamento facente parte del sistema difensivo e di controllo del traffico commerciale che collegava il Verbano con l’Ossola. Dopo tanti anni che la vediamo in lontananza, oggi abbiamo deciso di dedicarle la nostra attenzione andando a visitarla. Lasciata l’auto si scende a raggiungere il lungo lago e ci si incammina in direzione di Baveno, dove inizia la passeggiata lungo lago, prima della gelateria “ il Porto ” si devia a destra e, traversando sotto la statale si trovano i segnavie (M6) indicatori del percorso. Abbandonato l’asfalto si sale lungo una stradina che si inoltra nel bosco raggiungendo in breve un bivio da cui si intravede, in alto sopra di noi, la torre. Si prosegue sulla sinistra tralasciando a destra il percorso che si seguirà al ritorno, e risaliti alcuni tornanti ci si ritrova ai piedi della torre. Da questa posizione si ha la conferma della sua importanza strategica ed infatti lo sguardo spazia dai monti al lago. Lasciata la “ sommità ”, si ritorna al bivio superato in salita e si scende in direzione della statale che viene raggiunta percorrendo la strada Cavalli da cui, seguendo il lungolago si ritorna al punto di partenza (h1,30). Il lungolago di Feriolo è forse uno dei più caratteristici del Lago Maggiore: spiagge, il piccolo porto, abitazioni ristrutturate e balconcini ne contraddistinguono l'aspetto, offrendo uno scenario particolarmente suggestivo. Con un breve trasferimento in auto, ci rechiamo a Gravellona dove intendiamo visitare un altro insediamento antico il “ Castrum Gravallonae ” noto ai gravellonesi come il Castello in località Motto che, sovrastante alla città, costituiva un altro importante punto di osservazione sulla piana del Toce. Il Castello di Gravellona Toce è un antico insediamento umano edificato su una collinetta alle pendici del Mottarone, alla sua base la Baraggia, antico agglomerato di abitazioni prevalentemente costruite in granito, bianco e rosa. Sul versante ovest est si apre un’ampia vista dal Monte Cerano nel Cusio, al Proman nella bassa Ossola e a est fin sul lago Maggiore. Al centro il Torrente Strona e la Città di Gravellona Toce. Negli ultimi anni opere di pulizia, studi universitari e una valorizzazione del luogo hanno reso di nuovo visibile il sito riportandolo al suo splendore. I recenti studi hanno portato alla conclusione che la costruzione del Castello sia da attribuire nel pieno medioevo. Ma molto probabilmente il luogo era già frequentato in età preromana.

Come arrivare al Castello Di Gravellona Toce.

Lasciata l’auto nel piazzale antistante la chiesa parrocchiale si percorre un breve tratto di strada in direzione Feriolo per poi imboccare a destra la via Vittorio Emanuele. Al termine di questa si piega a sinistra in via Val Guerra e dopo pochi metri si sale seguendo la via Motto. Raggiunta una piazzetta si prende il vicolo a sinistra che, parallelo al corso del sottostante torrente Strona, ci porta di fronte ad una casa di recente costruzione con disegnata su una parete la ricostruzione del “ castrum romano ”. Si sale la scala a fianco della casa fino a ritrovarci in un prato e, seguendo la traccia ben evidente del sentiero, in diagonale ci si alza sull’altura soprastante. Qui sono ancora ben evidenti i resti delle strutture murarie del castrum.

Visitato il sito archeologico e i recenti scavi, scattata la foto ricordo, facciamo ritorno alle auto e proseguiamo per concludere la gita con un fumante piatto di cassoeula ”.

Tempo andata e ritorno compresa la visita (h1,00)

Per saperne di più:http://digilander.libero.it/filosofodgl1/Castello%20motto/index.htm