Come arrivare:
In auto: dalla A26, prendere l'uscita in direzione di
Verbania e proseguire diritti lungo la SS34 del Lago
Maggiore: arrivati ad Intra seguire le indicazioni per
Arizzano-Bèe-Premeno. Giunti a Pian Nava, prendere a
sinistra la strada che conduce a Esio.
Raggiunto
Esio, paesino posto a cavallo tra la Valle Intrasca (di
cui geograficamente fa parte), e l'Alto Verbano, un
tempo Comune autonomo e ora frazione di Premeno,
parcheggiamo nella Piazza dei Caduti di Esio dominata
dalla
chiesa dedicata a Sant'Andrea Apostolo
con il suo campanile sovrastato dal
caratteristico gallo
che sorveglia attentamente tutta la piazza. Sulla piazza
si apre la vetrina della “
cooperativa di consumo
” il ben fornito negozio dove nessuno è stipendiato,
tutti effettuano opera di volontariato per tener vivo il
paese. Qui ci aspettano
Aurelia
ed Elisabetta,
componenti della Associazione Culturale “ La Lencistra
”, associazione che si è costituita nel 2005 al fine di
tramandare alle nuove generazioni le tecniche
costruttive degli attrezzi in legno che nei tempi
passati venivano fabbricati dagli abitanti durante le
lunghe e fredde serate invernali. Per non disperdere
questo patrimonio storico culturale e non lasciarsi il
passato alle spalle, la volontà di alcune persone del
luogo ha reso possibile organizzare nel 2005 un primo
corso di artigianato locale del legno. Visto il successo
riscontrato, nel 2008 si è costituita l’Associazione
Culturale “ La Lencistra ” con lo scopo di perpetuare e
rivalorizzare queste antiche lavorazioni con particolare
attenzione alla cesteria. Molto gentilmente Aurelia ed
Elisabetta ci accompagnano presso la
sede dell’associazione
e mostrandoci
le
opere realizzate
ci illustrano tecniche e fasi di lavorazione per
ottenere
gerli,
attrezzi agricoli e “i cavagn" (il cesto tradizionale
utilizzato per la raccolta, il trasporto e lo stoccaggio
dei prodotti agrari ) creati con un'antica tecnica
artigianale ed eseguiti interamente a mano intrecciando
“ lencistre ” di nocciolo o salice). Le
lencistre
vengono ricavate utilizzando semplici attrezzi, coltello
e “spaccaro”
( apposito strumento a croce ), fino a realizzare le
sottili strisce di legno, che costituiscono l’elemento
base per l’intreccio. Qui possiamo finalmente renderci
conto di cosa siano le famose Lencistre, materiale
indispensabile per realizzare stupendi cesti che
rappresentano il prodotto finito. Le nostre cortesi e
pazienti accompagnatrici ci mettono al corrente delle
usanze e tradizioni del luogo e ci informano che la
festa del Santo Patrono (30 novembre) è caratterizzata
dall'allestimento del "saloster":
un carrettino in legno agghindato con rami di abete a
cui vengono appese le mele più belle del raccolto
autunnale. Esio, infatti, era famoso per la grandissima
varietà di mele, che i suoi abitanti producevano e
vendevano in tutta la Valle Intrasca. Un tempo, veniva
legato al Saloster anche un mansueto
pettirosso,
simbolo degli abitanti di Esio, ancora oggi
soprannominati “ piciarus ”. Terminata la visita
ringraziamo le nostre gentilissime signore che ci hanno
fatto da guida ed entriamo a vedere la chiesa: al suo
interno, murata ad un pilastro, è visibile
un’interessante
lapide
di epoca romana.
Dopo questa interessantissima “ lezione ”, ci
incamminiamo lungo via Ai Monti, che in salita porta a
raggiungere le ultime case del borgo, raggiunto e
superato il cimitero, la strada asfaltata lascia il
posto ad un largo sentiero che percorre tutto il fianco
della montagna, supera
impetuosi ruscelli gonfi di acqua
dovuta alle recenti copiose precipitazioni, per poi
proseguire dolcemente tra
bei
faggeti
e vallette fino a raggiungere la strada che sale a Pian
Cavallo e piegando a sinistra si raggiunge la
località Luera.
Attraversata la strada, prendiamo a destra il sentiero
che corre alto sopra la rotabile e raggiungiamo
Pian Di Sole
dove, in un’umida area attrezzata,
consumiamo il nostro pranzo.
Dopo un buon caffè, ci rimettiamo in cammino e prendiamo
il sentiero che
attraversate le sciovie
si immette nel bosco e perviene al
Corte Valaà
per poi scendere nuovamente ad Esio dove chiudiamo il
giro ad anello. Qui torniamo di nuovo alla sede
dell’Associazione La Lencistra dove ad attenderci
troviamo ancora Elisabetta, nel frattempo raggiunta da
Augusto
che completa le informazioni sulle tecniche di raccolta
e conservazione del materiale utilizzato per la
costruzione di splendidi manufatti. Inoltre, con nostra
grande sorpresa, ci hanno preparato un
graditissimo rinfresco
a cui tutti noi abbiamo fatto onore. Saremmo stati
ancora molto volentieri ad ascoltare le spiegazioni dei
volenterosi Elisabetta ed Augusto ma la via del ritorno
è lunga e a malincuore salutiamo, e raggiunte le nostre
auto ci rimettiamo nel caotico traffico automobilistico
e facciamo rotta verso casa.
Bella e tranquilla escursione alla scoperta dei poco
frequentati sentieri della Valle Intrasca e di un paese
e delle sue tradizioni che ripagano ampiamente la
visita. Un doveroso ringraziamento all’Associazione La
Lencistra nelle persone di Aurelia, Elisabetta ed
Augusto che ci hanno permesso di effettuare la visita
scoprendo i segreti di antiche lavorazioni che si vanno
perdendo.
Vedi:http://www.lalencistra.it/ita/
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