Come
arrivare
Da Verbania si sale in direzione di Santino ( San
Bernardino Verbano ) da cui si svolta a sinistra
seguendo le indicazioni Alpe Ompio che si raggiunge dopo
aver percorso circa 7 Km. di strada asfaltata che sale
armoniosamente tra i boschi del versante meridionale del
Monte Castello e termina in localitą Ruspesso, dove si
trova ampia possibilitą di parcheggio.
Corte Buč č una grande corte sul versante nord-orientale
dei corni di Nibbio. I rustici e i prati ormai
inselvatichiti sono distribuiti su un pronunciato
costolone dal quale si gode di un'ottima vista sui corti
di Velina. Il percorso da Ompio attraversa estese
faggete e bellissime betullete di neo-colonizzazione di
vecchi pascoli ora ormai abbandonati.
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Da
Ruspesso (parcheggio al termine della strada
asfaltata) in 15 minuti si raggiunge il
rifugio "Fantoli" del CAI di Pallanza
all'alpe Ompio, seguendo una strada sterrata e in parte
cementata. A sinistra del rifugio (cartelli indicatori)
si segue un sentierino segnalato che va ad attraversare
il ruscello e sale a destra del nucleo superiore delle
baite di Ompio. Dopo aver attraversato le baite si
inizia a guadagnare quota in diagonale fino al
raggiungimento di una
selletta tra i faggi con sulla destra una
grande croce (tabella illustrativa del
Sentiero Natura). Facendo attenzione a lasciarsi sulla
sinistra l'ampia traccia che sale il costone del Monte
Faič, si inizia invece a scendere sul versante opposto
cominciando una lunga traversata sul ripido pendio
ricoperto da
un'estesa faggeta. Il sentiero perde
sensibilmente quota percorrendo il versante della
montagna; grandi e bellissimi
faggi monumentali, antiche matrocine lasciate
durante gli ultimi disboscamenti, recano incisi nomi e
date di pastori e boscaioli. Si raggiunge a questo punto
un costone aperto, ricoperto da felci e rovi su cui sono
cresciute anche numerose betulle: era un antico prato da
sfalcio abbandonato ormai da decenni. Sul fronte opposto
della montagna
appare l'alpe di Corte Buč con i diversi
nuclei di rustici sparsi a differenti quote sul pendio e
seminascosti dal bosco avanzante. Il sentiero entra in
un vallone profondamente incassato, alternando tratti
nelle faggete ad altri nei betulleti con sottobosco di
felci e residue macchie di erba (anche in questo caso si
tratta di antichi pascoli abbandonati). Traversato il
fondo del vallone, si arriva ai ruderi di Fragnera ormai
ingoiati dal bosco (cartelli indicatori). Si segue il
sentiero in discesa che perde rapidamente quota.
Arrivati al
bivio con i cartelli che indicano il sentiero
per Bettina e Scellina, si guada il ruscello e
si arriva a Corte Buč. Nel nucleo centrale
dell'alpeggio, ormai quasi completamente diroccato, si
trova il bel bivacco (aperto solo per i soci) del Gruppo
Escursionisti Val Grande con il cortile lastricato e i
tavoli per mangiare. Poco distante č presente un
edificio adibito a bivacco escursionistico (sempre
aperto). Poco sotto da un dosso si apre un bel panorama
che abbraccia il solco della Val Grande.
Cosģ č la
relazione del percorso come descritto nel sito del
Parcovalgrande, che riportiamo fedelmente aggiungendo di
nostro solo alcune foto. Nel frattempo quello che veniva
definito come
il bel bivacco del Gruppo Escursionisti Valgrande
, a
seguito di un incendio che ne ha gravemente danneggiato
la struttura, č andato completamente distrutto.
LAssociazione, nonostante questo grave danno, non si č
lasciata scoraggiare e, nonostante gli ostacoli
incontrati lungo il cammino, con tenacia e perseveranza
ha deciso di iniziare un nuovo progetto. Con il supporto
del Comune e di altri vari Enti, il progetto si č cosģ
concretizzato tanto che, in un tempo relativamente
breve, la costruzione č stata completamente ricostruita
diventando un
magnifico rifugio
dove sono in corso i lavori di ultimazione in previsione
dellinaugurazione che avverrą a breve. In questa
encomiabile opera di ricostruzione sono impegnati molti
soci ed amici che trascorrono i loro fine settimana
dedicandosi ai lavori di rifinitura e decidiamo pertanto
di andare a trovarli dimostrandogli il nostro
supporto(se non manuale, almeno morale). Raggiungiamo il
Corte e lģ troviamo, intenti ai lavori, gli amici che
sorpresi dal nostro arrivo, ci accolgono calorosamente.
Prendiamo visione del grande lavoro svolto e della
bellissima struttura che definire baita risulta
altamente riduttivo e nel frattempo
Attilio,
che sta svolgendo le mansioni di Chef, ci invita ad
unirci alla
compagnia
per mangiare un piatto di pasta che risulterą ottima e
abbondante. Segue caffč, dolce, ammazza caffč e nel
frattempo veniamo raggiunti da
Eloisa, Antonella, Isabella e Mauro
che visitano il corte per la prima volta. In compagnia č
risaputo che il tempo scorre velocemente per cui, nostro
malgrado, ricarichiamo gli zaini e ci incamminiamo sulla
via del ritorno arrivando alla macchina giusto in tempo
per non prendere la pioggia che nel frattempo ha
iniziato a cadere. Al termine di una piacevolissima
giornata, ci complimentiamo con gli amici per il grande
lavoro fin qui effettuato e che stanno portando a
compimento a puro titolo di volontariato solo per la
grande passione che hanno per la montagna e nello
specifico per Corte Buč al quale sono particolarmente
affezionati.
Da domani, quando i volontari lasceranno lalpe, tutto
tornerą alla normalitą ed il corte ricadrą nelloblio
dal quale si ridesterą, solo e per poco tempo, al
passaggio di qualche intrepido escursionista in cerca di
emozioni forti che solo la Val Grande są trasmettere.
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