Val Divedro

Alpe Veglia ( due giorni nel Parco )

 
 Gita effettuata in data : 26-27-Settembre-2018                                                    

 Partenza da: Pontecampo m. 1320
 Dislivello totale m :1162
 Difficoltà : E
 Durata itinerario h: 7,00

Come arrivare:
 Si percorre l’autostrada A26 sino a Domodossola, quindi si procede lungo la SS 33 del Sempione sino alla seconda uscita per Varzo. Giunti a Varzo, si abbandona la SS33 e si devia in direzione di San Domenico, che si raggiunge in 12 km. E’ possibile parcheggiare gratuitamente qui o proseguire per 2 km fino a Ponte Campo, dove termina la strada. Qui si paga una piccola tariffa giornaliera per la sosta, ma si risparmia mezz’ora di cammino su strada asfaltata.

 

Dopo una lunga sosta ai box per riparazione della carrozzeria che oramai comincia a mostrare i segni dell’età, finalmente oggi è il giorno del mio rientro in pista. La perdita di parecchi “ giri ″ ha fatto sì che il motore risulti un po’ imballato e la carburazione difficoltosa, per non farmi sentire a disagio, i miei carissimi amici hanno pensato di organizzare una due giorni al Veglia in modo che potessi riprendere il ritmo senza esagerare con dislivelli e lunghezze a cui loro sono abituati. La loro proposta mi trova subito consenziente e di buon grado accetto l’invito a trascorrere due giorni nel Parco Naturale Alpe Veglia. Approfittiamo di questo prolungamento dell’estate per goderci un paio di giorni nel parco da cui si levano i primi dolci e morbidi bagliori dorati dei larici prima che i forti geli notturni ed il vento procurino la caduta a terra degli aghi. Dalla località Ponte Campo iniziamo a salire lungo il percorso che ci porterà a raggiungere l’Alpe Veglia. Attraversiamo il torrente Cairasca, che con le sue acque tumultuose forma bellissimi spruzzi che saltano sulle rocce, e prendiamo a destra il sentiero che supera l’agriturismo e attraversa i prati, delimitati da quel che resta delle caratteristiche staccionate, e inerpicandosi raggiunge la gippabile che sale al Veglia. Il percorso si sviluppa ora in forte pendenza e, risalendo i numerosi tornanti che si affacciano sulla profonda gola in cui scorre il torrente, raggiungiamo il crinale erboso su cui è stata edificata la Cappella del Groppallo m. 1723. Piccolo e semplice edificio religioso realizzato nel XVI secolo per offrire conforto e riparo ai viandanti affaticati sulla via dell'Alpe Veglia. La costruzione è in pietra a secco e ben tenuta all'interno. La carrabile ora spiana e prosegue in falsopiano, costeggiando la stupenda e grandiosa forra scavata dal torrente che scorre un centinaio di metri più in basso. Mentre ci avviciniamo alla piana su cui sorgono i vari nuclei che costituiscono il comprensorio dell’alpe, già si intravedono le cime del Veglia che fanno capolino fra gli alberi, alle nostre spalle il gruppo del Cistella sembra che sorvegli il nostro cammino, mentre la conca di Nembro si allontana sempre più dalla nostra vista. La giornata limpida ci permette di godere appieno del favoloso spettacolo che ad ogni passo si presenta davanti ai nostri occhi e giungiamo così alla “ porteja ” il muretto che delimita e rappresenta l’ingresso nel territorio dell’Alpe Veglia. Raggiungiamo il caratteristico ponte in pietra a cui fa da sfondo il grandioso Monte Leone e non possiamo esimerci dallo scattare la caratteristica foto ricordo. Superato il ponte ci troviamo al bivio da cui prendiamo la deviazione sulla destra in direzione del Rifugio Città di Arona che raggiungiamo dopo poco. Lasciamo il rifugio e proseguiamo seguendo la strada che con un ampio giro ad anello permette di visitare tutta la Piana del Veglia, la prima località che incontriamo è Cornù con l’Albergo della Fonte dove pernotteremo. L'Albergo gode di un'ampia vista panoramica sulla piana dell'Alpe Veglia, ed è situato a pochi minuti dalla Sorgente Acqua Ferruginosa, da cui trae origine il suo nome. Veniamo accolti da Petronella che molto cordialmente ci assegna le camere in cui passeremo la notte. Data l’ora di arrivo, facciamo in tempo a pranzare e preso posto al tavolo, ci viene servito un’ottimo pranzo che termina con un gradito caffè. Il pomeriggio lo passiamo recandoci a visitare la piana che percorriamo in tutta la sua ampiezza transitando per le località Isola, Ponte Aione e Cianciavero da cui in pochi minuti raggiungiamo le suggestive Marmitte dei Giganti. In allegra compagnia il tempo passa veloce e ci ritroviamo a sera che è ora di cena. Terminato di cenare ci intratteniamo ancora un pò prima di coricarci e nel mentre si inganna il tempo con una partita a carte. Dopo una notte di riposo, la mattina del 27 ci vede svegli di buon ora e tutti pronti per una ricca colazione, al termine della colazione, dopo una veloce foto di gruppo, la compagnia si divide: io in considerazione del mio scarsissimo stato di forma, decido di rimanere sulla piana e di aggirarmi nei dintorni e Attilio molto gentilmente rimane con me per farmi compagnia. Gli altri più allenati e baldanzosi salgono nella zona delle Caldaie per visitare il nuovo Bivacco Farello, da poco installato in loco. Noi ci incamminiamo per visitare l’Alpeggio de La Balma che raggiungiamo seguendo il sentiero che parte prima di attraversare il ponte nei pressi del Rifugio Città di Arona e si fa largo correndo in un sottobosco di mirtilli e rododendri. Dopo una breve salita, raggiungiamo la sommità del dosso da cui si ha una visione globale dello stupendo alpeggio in cui spicca il grosso masso erratico sormontato da una croce e su cui le guide alpine del Gruppo Ossola hanno tracciato diverse vie di arrampicata. Visitato in ogni suo suggestivo angolo lo splendido ed ordinato alpeggio, ritorniamo di nuovo nella piana percorrendo in discesa la gippabile. Ci portiamo a Cianciavero dove ci accomodiamo per consumare il nostro pasto e godere del caldo sole ancora estivo che illumina tutta la piana in una giornata che non presenta una nuvola. Nel frattempo gli amici hanno raggiunto il bivacco dove sostano per un breve riposo ed il pranzo. Terminata la nostra “ siesta ”, anticipiamo il rientro rispetto agli amici e intraprendiamo la discesa. Raggiunto nuovamente l’ingresso dell’alpe, ci apprestiamo a ripercorrere a ritroso il cammino fatto in salita e ci avviamo lungo la ripida strada che ci riporta a Ponte Campo dove ci riuniamo di nuovo con gli amici di ritorno dal Bivacco Farello e qui concludiamo questa bellissima due giorni che ci ha permesso di gustare in tutta la sua bellezza quel gioiello naturale che è l’Alpe Veglia.