Come arrivare:
In auto: dalla A26
proseguire lungo la superstrada del Sempione e uscire a
Domodossola. Usciti dalla Statale, si svolta a
destra, si continua per Domodossola. Seguendo le
indicazioni per Bognanco si superano le fonti e si
raggiunge San Lorenzo.
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Fra i titoli della
collana “ Centopiedi ”
editi da Danilo Zanetti Editore, il N° 37 è dedicato
alla Valle Bognanco e in questa pubblicazione gli
autori: Gian Carlo Castellano e Renato Boschi, esperti
conoscitori della valle e della sua rete
escursionistica, descrivono una serie di itinerari di
facile realizzazione in grado di soddisfare i gusti dei
vari camminatori. Prendendo spunto da questa
pubblicazione, effettuiamo l’itinerario contrassegnato
come N° 6 realizzando un bel giro ad anello con partenza
e ritorno a San Lorenzo. Avendo tratto spunto da questa
pubblicazione, per riconoscere agli autori quanto si
sono guadagnati sul campo e per non attribuirci meriti
che non ci spettano, riportiamo la descrizione del
percorso così come in essa descritto, aggiungendo di
nostro solo alcune fotografie per illustrare il cammino
e la descrizione del tratto per rientrare a San Lorenzo.
“ Dalla piazza della
Chiesa di San Lorenzo
si prende la mulattiera segnalata che scende a Bognanco
Fonti. Dopo una prima cappella, si arriva alla
cappella del cimitero
(5 min), si prosegue lungo la mulattiera che costeggia
il lato sinistro del cimitero e si scende alla
cappella sopra Camisanca
fino al
bivio (5 min) per San Martino.
Prendendo in direzione di San Martino si raggiunge prima
un gruppo di case in località Cugnoli (10 min), quindi,
attraversato un rio, si raggiunge la gippabile che
conduce a
San Martino
(15 min). Dopo una balta ormai diroccata si devia
per Pizzanco
prendendo la mulattiera che, dopo aver attraversato un
torrente, passa dalla
torre di Rambolone
(25 min). Si continua su mulattiera e sentiero fino a
Pizzanco
(30 min). Si sale
all'oratorio della frazione,
dedicato a
San Luguzzone
(patrono dei casari e dei pastori), si passa davanti
all'Istituto
"femminile" Galletti
e si raggiunge la strada asfaltata che si percorre fino
al
bivio poco prima della località La Cresta
(20 min). Si sale un breve tratto di sentiero e si
raggiunge la
casa natale di G.G. Galletti
in località Collorio (5 min), sulla facciata è posta una
lapide
a ricordo di questo avvenimento. Poco dietro alla casa
il
sentiero sale decisamente
fino ad incrociare il
sentiero che proviene da Pizzanco
(40 min), si prosegue su questa in direzione della Gomba.
Dopo 10 minuti si incrocia la bella
mulattiera che proviene dal Vallaro
e dopo altri 15 minuti si raggiunge
il pianoro della Gomba
”.
Visitato il pianoro della Gomba, su cui sorge la
struttura ricettiva
Camping Village Yolki Palki,
seguiamo le
numerose e chiare indicazioni
che indicano il percorso da seguire per far ritorno a
San Lorenzo. Ci incamminiamo lungo il sentiero
contrassegnato come D00 ed entrando nel bosco, notiamo
una serie di
simpatiche figure
che ci guidano verso
l’Alpe Ronchetti,
artisticamente ornato con una serie notevole di
sculture
e pitture varie. Superato l’alpe la mulattiera si
trasforma in sentiero che scende gradatamente a
raggiungere la strada asfaltata che seguiamo per un
breve tratto per poi usufruire di alcune scorciatoie
che, tagliando i tornanti, ci permettono di giungere in
breve tempo a
Graniga
da cui, con una rapida discesa, facciamo
ritorno a San Lorenzo
chiudendo un bel giro ad anello a conclusione del quale
possiamo affermare che l’itinerario, descritto con
precisione fino alla località Gomba, lo si può
completare, come abbiamo fatto noi, rientrando a San
Lorenzo compiendo un bel giro ad anello che permette di
conoscere, come giustamente dicono gli autori: “ piccoli
ed antichi borghi dall’architettura rurale semplice e
funzionale, con tetti in pietra e le case addossate
l’una all’altra per non togliere troppo terreno
all’agricoltura. In quasi ogni frazione c’è l’oratorio,
punto di aggregazione della vita sociale degli abitanti
” . Molto piacevolmente si visitano alpeggi e frazioni
della valle di cui nemmeno se ne conosce l’esistenza in
quanto discoste dai più noti tracciati escursionistici
ma meritevoli di una visita che permette di scoprire
angoli sconosciuti della valle.
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