Come arrivare:
In auto:
Dal casello autostradale di Verrès imboccare la strada
statale in direzione di Aosta. Seguirla per un paio di
chilometri per poi svoltare a sinistra, superare il
ponte sulla Dora Baltea e, dopo essere passati sotto
all'arco che indica la porta di accesso al Parco del
Mont Avic, entrare nell'abitato di Champdepraz.
Proseguire lungo la strada sino a raggiungere il
capoluogo di Champdepraz, superare anche questo e
seguire la strada che con ripidi tornanti sale di quota
per entrare nella vallata. Seguirla sin quando, ad un
tornante, si devia a sinistra al grande parcheggio di
Blanchet.
Il Parco regionale del Mont Avic è sicuramente uno dei
luoghi più belli della Valle d'Aosta.Se
effettuato a fine settembre - inizio ottobre, quando
l'ambiente è più solitario ed i larici diventano gialli,
è ancora più affascinante.
L'ambiente della parte superiore ci fa vivere il Canada
in Valle d'Aosta.
La prima parte dell'itinerario attraversa la più grande
foresta di pino uncinato della Valle d'Aosta.
Al termine della salita è situato il rifugio Barbustel
che può fornire un buon pasto.
La discesa avviene sull'altro versante della valle
visitando altri laghi e soprattutto le torbiere che
ospitano una delle poche piante carnivore di montagna,
(la pianta insettivora Drosera rotundifolia). Merita una
visita anche il Centro visitatori del Parco di Covarey.
Prendendo spunto dalla pubblicazione MontagnaVda,
effetuiamo l'itinerario Vda1-03 realizzando un bel giro
ad anello con partenza e ritorno da Veulla. Per
riconoscere agli autori quanto si sono guadagnati sul
campo e per non attribuirci meriti che non ci spettano,
riportiamo la descrizione del percorso così come in essa
descritto, aggiungendo di nostro solo alcune fotografie
per illustrare il cammino.
Dall'auto seguire la bella strada lastricata che conduce
al Centro visitatori.
Raggiunta la strada asfaltata seguirla, a sinistra, per
un breve tratto sino al centro visitatori, (grande
plastico del territorio).
Continuare lungo la strada asfaltata sino a raggiungere
il piccolo parcheggio di Veulla. Da questo punto
imboccare la
bella strada (utilizzata nel passato per il
trasporto di materiale ferroso) che dolcemente
attraversa il fianco boscoso della vallata.
Attraversare alcuni piccoli torrenti per poi costeggiare
il torrente Chalamy e raggiungere le
baite della Servaz. Risalire sul
retro delle baite lungo il sentiero che sale con
ripide svolte nel bosco, dopo una
zona più pianeggiante ed essere passati nei pressi
di un pino monumentale, si raggiunge il
lago Servaz (spesso invaso da una vistosa fioritura
del ranuncolo d'acqua).
Costeggiare il lago e
risalire ancora nel bosco sino
ad un colletto. Da questo punto si scende
leggermente sino ad attraversare il
torrente proveniente dal lago Bianco.
Il sentiero attraversa in piano, passa nei pressi di una
baita ristrutturata e
risale tra rocce montonate su cui sono presenti
diversi massi erratici (massi lasciati dal ghiacciaio
durante la fusione) sino al
rifugio Barbustel.
Dal rifugio è consigliabile scendere al ponticello,
situato tra il
Lago Bianco ed il lago Nero, e risalire sull'altro
versante per un tratto sin dove è visibile il lago
Cornuto ed un altro pino monumentale.
Ritornati al rifugio, dove è possibile mangiare una
buona polenta,
imboccare sulla destra il sentiero (segnavia numero 5)
che conduce al
lago Vallette che si raggiunge in pochi minuti.
Il sentiero costeggia il lago per poi scendere per dolci
pendii. Si percorre adesso un tratto di sentiero che è
stato costruito tra i massi e poi, con un traverso un pò
esposto, si raggiunge la costiera su cui è situata una
piramide costruita dall'Ente Parco del Mont Avic.
Il sentiero
scende più ripidamente sino a raggiungere la sponda
del
lago Lesser. Scendere verso sinistra sino a
raggiungere un
bivio, proseguire sul sentiero di sinistra
contrassegnato dal segnavia numero 5.
Il sentiero entra nel bosco sino a raggiungere una
radura con
alcune baite, appena dopo si costeggia una
bella torbiera in cui è possibile vedere la pianta
insettivora Drosera rotundifolia.
Proseguire nel bosco sino a raggiungere un'altra
radura con
una baita ristrutturata. Il sentiero scende ripido
nel bosco sino a raggiungere il ponte sul
torrente Chalamy che si attraversa.
Salire per un piccolo tratto per poi seguire a destra
la strada rurale che conduce al punto di partenza
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