Val Antigorio

Crego e gli Orridi di Uriezzo.  
 Gita effettuata in data:08-Giugno-2017

  

 Partenza da:Premia m. 788
 Dislivello totale: m.450
 Difficoltà: E
 Effettivo cammino h: 4,00

Come arrivare: Percorrere la A 26 sino a Gravellona Toce, proseguire sulla S.S. 33 del Sempione sino all’uscita per Crodo. Di qui si imbocca la SS 659 delle valli Antigorio e Formazza, superati Crodo e Baceno, si prosegue per la Val Formazza e tra suggestivi panorami e piccoli nuclei abitati ricchi di tradizione, si raggiunge Premia dove si parcheggia nella piazza del mercato.

La visita agli orridi è una piacevole escursione che dà la possibilità di ammirare uno spettacolo unico nel suo genere, un parco glaciologico di rara bellezza fatto di forre, orridi e tortuosi meandri di roccia dovuti all’enorme lavoro compiuto dalla lenta erosione fluviale ai tempi delle glaciazioni. Uno strabiliante spettacolo della natura che, con un lunghissimo lavoro di erosione del ghiacciaio che ricopriva queste zone, ha modellato le cavità sotterranee in cui scorrevano le acque di fusione. La visita agli orridi la si può effettuare partendo da Verampio, Baceno o da Premia, il punto più lontano e che prevede un itinerario di più lunga percorrenza. In questa occasione noi siamo partiti da Premia per effettuare anche la salita a Crego. Il cammino prende avvio dalla Piazza del Mercato, si attraversa la strada e seguendo le indicazioni “ Orridi di Uriezzo ” si scende a Case Benevoli e alla spettacolare gola di Balmafredda, attrezzata come palestra di arrampicata. Anziché scendere verso gli Orridi si prende la strada a sinistra per Crego e poco prima del ponte stradale, un sentiero scende fino ad una baita e da qui su un breve tratto di sentiero si raggiunge il Ponte di Arvèra, recentemente ristrutturato, con spettacolare vista sulla forra, la più pittoresca e impressionante delle nostre Alpi. Dal ponte si risale su bella mulattiera lastricata che interseca due volte la strada asfaltata e seguendo le indicazioni si raggiunge l’insolita e suggestiva piccola chiesa di Crego. La chiesa, fatta grande dalla santità e dalla preghiera di Don Lorenzo Dresco: un umile prete di montagna nato a Varzo nel 1808, conosciuto come il “ prete scalpellino ″, che con ferrea volontà l’ha costruita con le proprie mani tra il 1852 e il 1878 consacrandola a Maria Immacolata. Il Santuario, a pianta circolare, è chiuso da un ininterrotto giro di 48 colonne in pietra locale che contornano, come un’oasi di pace, il perimetro della chiesa che sorge su di uno sperone di roccia in posizione dominante la Valle Antigorio. Dal piazzale antistante si ammirano: la balconata di Cravegna, Viceno e Mozio, le strapiombanti rocce del Sasso di Premia, i Monti Cistella, Cervandone, Gorio e Giove. Di fronte al rifugio Zeus, alla sinistra della chiesa, seguendo le indicazioni per Verampio/Maglioggio, si scende attraversando i prati lungo il sentiero che poco dopo diventa una bella mulattiera nel bosco che scende fino al bivio per il ponte di Balmasurda. Seguendo il sempre evidente sentiero, si scende ripidamente fino allo spettacolare ed emozionante ponte sospeso nel vuoto ad un’altezza di 35 metri dal pelo dell’acqua. Attraversato il ponte si risale leggermente lungo una gradinata e, superato il Cippo del partigiano” si arriva ad intersecare la pista sterrata di servizio al metanodotto che si segue verso sinistra fino all’ingresso dell’Orrido Sud, la più grande e spettacolare forra scavata nella roccia e attrezzata con scalette per la visita. Con qualche perplessità, effettuiamo la visita dell’Orrido e scendiamo fino al più basso livello circondati dalla enorme massa di roccia che in alcuni tratti impedisce la vista della volta celeste. Percorso tutto il tratto ci portiamo all’uscita da cui, volgendo a sinistra, proseguendo sullo sterrato, raggiungiamo Maiesso e le Marmitte dei Giganti. Lo spettacolo che ci presenta la natura, è a dir poco entusiasmante, l’erosione dei ghiacciai in arretramento ha modellato le rocce creando impressionanti cavità emisferiche o cilindriche scavate dalla violenza delle acque di fusione del ghiacciaio. La sabbia e i ciottoli trasportati dalla corrente vorticosa e rimasti intrappolati in cavità dei fondo roccioso giocano un ruolo importante nella loro formazione, esercitando sullo roccia una forte azione abrasiva. Lasciato questo spettacolo, ritorniamo all’uscita dell’Orrido Sud e continuiamo sulla strada sterrata seguendo le indicazioni per Baceno, sino alla deviazione per la centralina di Maiesso da cui risalendo a mezzacosta, superata la baita “ al Munt ”, si interseca la mulattiera lastricata che sale da Verampio. Si prende a destra e subito si arriva ad un altro incrocio dove si prosegue in direzione Pioda e Premia immettendosi nella Via del Gries. La mulattiera prosegue a tornanti fino ad intersecare la strada statale, quindi risale nei prati fino alla “ cappella d’la posa ”. Si gira a destra e in breve si raggiunge Pioda dove, aggirandoci per le vie della frazione si ha modo di vedere una costruzione del 1700 che esternamente ha mantenuto tutte le caratteristiche originarie. Proseguendo in falso piano si raggiunge Rozzaro per poi proseguire fino a Piazza dove per stradine interne di paese si tocca Rodis e si raggiunge infine la piazzetta del mercato, punto di partenza dell’escursione.

Per maggiori informazioni sugli Orridi vedi: http://www.cmvo.it/Orridi