Come arrivare:
Percorrere la A 26 sino a Gravellona
Toce, proseguire sulla S.S. 33 del Sempione sino
all’uscita per Crodo. Di qui si imbocca la SS 659 delle
valli Antigorio e Formazza, superati Crodo e Baceno, si
prosegue per la Val Formazza e
tra suggestivi panorami e piccoli nuclei abitati ricchi
di tradizione, si raggiunge Premia
dove si parcheggia nella
piazza del mercato.
La
visita agli orridi è una piacevole escursione che dà la
possibilità di ammirare uno spettacolo unico nel suo
genere, un parco glaciologico di rara bellezza fatto di
forre, orridi e tortuosi meandri di roccia dovuti
all’enorme lavoro compiuto dalla lenta erosione fluviale
ai tempi delle glaciazioni. Uno strabiliante spettacolo
della natura che, con un lunghissimo lavoro di erosione
del ghiacciaio che ricopriva queste zone, ha modellato
le cavità sotterranee in cui scorrevano le acque di
fusione. La visita agli orridi la si può effettuare
partendo da Verampio, Baceno o da Premia, il punto più
lontano e che prevede un itinerario di più lunga
percorrenza. In questa occasione noi siamo partiti da
Premia per effettuare anche la salita a Crego. Il
cammino prende avvio dalla Piazza del Mercato, si
attraversa la strada e seguendo
le indicazioni “ Orridi di Uriezzo ”
si scende a Case Benevoli e alla spettacolare
gola di Balmafredda,
attrezzata come palestra di arrampicata. Anziché
scendere verso gli Orridi si prende la strada a sinistra
per Crego e poco prima del ponte stradale, un sentiero
scende fino ad una baita e da qui su un breve tratto di
sentiero si raggiunge il
Ponte di Arvèra,
recentemente ristrutturato, con spettacolare
vista sulla forra,
la più pittoresca e impressionante delle nostre Alpi.
Dal ponte si risale su
bella mulattiera lastricata
che interseca due volte la strada asfaltata e seguendo
le indicazioni si raggiunge
l’insolita
e suggestiva piccola
chiesa di Crego.
La chiesa, fatta grande dalla santità e dalla preghiera
di Don Lorenzo Dresco: un umile prete di montagna nato a
Varzo nel 1808, conosciuto come il “ prete scalpellino
″, che con ferrea volontà l’ha costruita con le proprie
mani tra il 1852 e il 1878 consacrandola a Maria
Immacolata. Il Santuario, a pianta circolare, è chiuso
da un
ininterrotto giro di 48 colonne
in pietra locale che contornano, come un’oasi di pace,
il perimetro della chiesa che sorge su di uno sperone di
roccia in posizione dominante la Valle Antigorio. Dal
piazzale antistante si ammirano: la balconata di
Cravegna, Viceno e Mozio, le strapiombanti rocce del
Sasso di Premia, i Monti Cistella, Cervandone, Gorio e
Giove. Di fronte al
rifugio Zeus,
alla sinistra della chiesa, seguendo le indicazioni per
Verampio/Maglioggio, si scende attraversando i prati
lungo il sentiero che poco dopo diventa una
bella mulattiera
nel bosco che scende fino al
bivio per il ponte di Balmasurda.
Seguendo il sempre evidente sentiero, si scende
ripidamente fino allo spettacolare ed emozionante
ponte sospeso nel vuoto
ad un’altezza di 35 metri dal pelo dell’acqua.
Attraversato il ponte si risale leggermente lungo una
gradinata e, superato
“
il Cippo del partigiano”
si arriva ad intersecare la pista sterrata di servizio
al metanodotto che si segue verso sinistra fino
all’ingresso dell’Orrido Sud,
la più grande e spettacolare
forra scavata nella roccia
e
attrezzata con scalette per la visita.
Con qualche perplessità, effettuiamo la visita
dell’Orrido e scendiamo fino al più basso livello
circondati dalla enorme massa di roccia
che in alcuni tratti impedisce la vista della volta
celeste. Percorso tutto il tratto ci portiamo all’uscita
da cui, volgendo a sinistra, proseguendo sullo sterrato,
raggiungiamo Maiesso e
le Marmitte dei Giganti.
Lo spettacolo che ci presenta la natura, è a dir poco
entusiasmante, l’erosione dei ghiacciai in arretramento
ha modellato le rocce creando
impressionanti cavità emisferiche o cilindriche
scavate dalla violenza delle acque di fusione del
ghiacciaio. La sabbia e i ciottoli trasportati dalla
corrente vorticosa e rimasti intrappolati in cavità dei
fondo roccioso giocano un ruolo importante nella loro
formazione, esercitando sullo roccia una forte azione
abrasiva. Lasciato questo spettacolo, ritorniamo
all’uscita dell’Orrido Sud e continuiamo sulla strada
sterrata seguendo le indicazioni per Baceno, sino alla
deviazione per la
centralina di Maiesso
da cui risalendo a mezzacosta, superata la
baita “ al Munt ”,
si interseca la mulattiera lastricata che sale da
Verampio. Si prende a destra e subito si arriva ad un
altro incrocio dove si prosegue in direzione Pioda e
Premia immettendosi nella Via del Gries. La mulattiera
prosegue a tornanti fino ad intersecare la strada
statale, quindi risale nei prati fino alla “
cappella d’la posa
”. Si gira a destra e in breve si raggiunge Pioda dove,
aggirandoci per le vie della frazione si ha modo di
vedere una
costruzione del 1700
che esternamente ha mantenuto tutte le caratteristiche
originarie. Proseguendo in falso piano si raggiunge
Rozzaro per poi proseguire fino a Piazza dove per
stradine interne di paese si tocca Rodis e si raggiunge
infine la piazzetta del mercato, punto di partenza
dell’escursione.
Per maggiori informazioni sugli Orridi vedi:
http://www.cmvo.it/Orridi
![](../../Anno%202013/Uso%20sito%202013/home%20005.gif) |